LECCE - Nel capoluogo salentino non sarà aperta una inchiesta per le dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone sull'arrivo illegale anche in Puglia di rifiuti tossici.
A deciderlo il vertice indetto dalla Procura generale con le Procure distrettuali di Lecce, Brindisi e Taranto, confermando la linea leccese di giorni fa.
''La stessa Commissione parlamentare - rileva una nota del Procuratore generale, Giuseppe Vignola - aveva ritenuto irrilevante l'unica indicazione fornita'' con un generico riferimento al Salento.
Vignola ricorda "i numerosi processi celebrati" tra i quali, per Lecce, quello scaturito dalle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Silvano Galati "definito - continua - con la condanna dei due imputati per la gestione e lo scarico illeciti di rifiuti pericolosi (irrevocabile per uno dei due e con dichiarazione in appello di prescrizione per l'altro ndr) e quello per lo smaltimento di rifiuti pericolosi (bidoni di policlorobifenili ndr) sotterrati in zone meridionali del Salento, alla cui integrale bonifica si era poi provveduto".
Al Tribunale di Brindisi, inoltre, e' in corso il giudizio nei confronti di 12 imputati (catturati nel 2009) per traffico illecito di rifiuti pericolosi smaltiti come assimilabili a quelli urbani. Quanto al territorio di Taranto il procuratore Vignola sottolinea la recente conclusione del procedimento per l'inquinamento proveniente dagli stabilimenti dell'Ilva, "di per se' indicativa - precisa - dell'impegno dell'autorita' giudiziaria locale e della qualita' del suo intervento". E inoltre, "sono state definite le indagini riguardanti un enorme traffico transnazionale di rifiuti pericolosi ed un'associazione per delinquere ad esso finalizzata con la richiesta d rinvio a giudizio dei 79 imputati davanti al Tribunale di Taranto".
L'azione di vigilanza del territorio jonico salentino, quindi "perdura", spiega il procuratore, e la polizia giudiziaria e' mobilitata continuamente "per la rilevazione di ogni notizia riguardante reati che offendano il diritto dei cittadini alla salute e alla salubrita' dell'ambiente". I responsabili delle tre Procure del distretto assicurano "ogni possibile attivita' diretta a reprimere condotte lesive dei suddetti diritti e ogni iniziativa per il ripristino delle condizioni di legalita' sul territorio nel doveroso rispetto dell'esigenza di riserbo investigativo". Alla riunione erano presenti anche gli avvocati generali della Repubblica Ciro Saltalamacchia e Antonio Maruccia, il procuratore aggiunto di Lecce Ennio Cillo e il sostituto Elsa Valeria Mignone.
A deciderlo il vertice indetto dalla Procura generale con le Procure distrettuali di Lecce, Brindisi e Taranto, confermando la linea leccese di giorni fa.
''La stessa Commissione parlamentare - rileva una nota del Procuratore generale, Giuseppe Vignola - aveva ritenuto irrilevante l'unica indicazione fornita'' con un generico riferimento al Salento.
Vignola ricorda "i numerosi processi celebrati" tra i quali, per Lecce, quello scaturito dalle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Silvano Galati "definito - continua - con la condanna dei due imputati per la gestione e lo scarico illeciti di rifiuti pericolosi (irrevocabile per uno dei due e con dichiarazione in appello di prescrizione per l'altro ndr) e quello per lo smaltimento di rifiuti pericolosi (bidoni di policlorobifenili ndr) sotterrati in zone meridionali del Salento, alla cui integrale bonifica si era poi provveduto".
Al Tribunale di Brindisi, inoltre, e' in corso il giudizio nei confronti di 12 imputati (catturati nel 2009) per traffico illecito di rifiuti pericolosi smaltiti come assimilabili a quelli urbani. Quanto al territorio di Taranto il procuratore Vignola sottolinea la recente conclusione del procedimento per l'inquinamento proveniente dagli stabilimenti dell'Ilva, "di per se' indicativa - precisa - dell'impegno dell'autorita' giudiziaria locale e della qualita' del suo intervento". E inoltre, "sono state definite le indagini riguardanti un enorme traffico transnazionale di rifiuti pericolosi ed un'associazione per delinquere ad esso finalizzata con la richiesta d rinvio a giudizio dei 79 imputati davanti al Tribunale di Taranto".
L'azione di vigilanza del territorio jonico salentino, quindi "perdura", spiega il procuratore, e la polizia giudiziaria e' mobilitata continuamente "per la rilevazione di ogni notizia riguardante reati che offendano il diritto dei cittadini alla salute e alla salubrita' dell'ambiente". I responsabili delle tre Procure del distretto assicurano "ogni possibile attivita' diretta a reprimere condotte lesive dei suddetti diritti e ogni iniziativa per il ripristino delle condizioni di legalita' sul territorio nel doveroso rispetto dell'esigenza di riserbo investigativo". Alla riunione erano presenti anche gli avvocati generali della Repubblica Ciro Saltalamacchia e Antonio Maruccia, il procuratore aggiunto di Lecce Ennio Cillo e il sostituto Elsa Valeria Mignone.
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