BARI - “L’esperienza pugliese ha introdotto importanti innovazioni sul piano tecnologico, organizzativo e gestionale per il controllo e la tutela dell’ambiente, concorrendo alla prevenzione, alla scoperta degli illeciti e soprattutto dei responsabili, all’applicazione delle relative sanzioni per il perseguimento di obiettivi di contrasto ai pericoli per la salute umana e per l’ambiente”. Così l’assessore all’ecologia Lorenzo Nicastro introduce la sua relazione nella quinta Commissione del presidente Donato Pentassuglia.
Nicastro ha consegnato ai componenti della Commissione un report predisposto per fornire delle risposte dettagliate circa i quesiti posti dai consiglieri Fabiano Amati e Salvatore Negro sulla presunta presenza nella nostra regione di rifiuti tossici precedentemente tombati.
I dati sottostimati, si legge nella relazione dell’assessorato competente, forniti dalle Forze dell’ordine (parliamo di rifiuti non tombati), si riferiscono a smaltimenti illeciti sul suolo di sostanze tossiche di varia natura e ci raccontano che in terra di Bari abbiamo la presenza di due siti, nella Bat 3, 15 nel territorio brindisino, zero nel foggiano, 12 a Lecce e provincia e 4 nel territorio tarantino. Questi i numeri al momento.
Nicastro ha illustrato tutte le attività di contrasto ai traffici illeciti di rifiuti e il monitoraggio delle discariche abusive e degli abbandoni. I protocolli operativi messi a punto attraverso un’attività sinergica che ha coinvolto le Forze dell’ordine (GdF; CC; CFS), i magistrati operanti nei “pool ambiente” delle procure pugliesi, il Cnr e l’Arpa, hanno portato al risultato che nella nostra regione dal 2007 al 2013, abbiamo registrato 2391 sequestri, un numero rilevante sanzioni e di imposte evase recuperate, “in realtà il numero più elevato in Italia di arresti e sanzioni” – ha ribadito Nicastro.
La questione rifiuti è stata affrontata partendo dalla necessità di contrastare le principali cause derivanti dai comportamenti illeciti e partendo da talune consapevolezze:
l’entità estremamente rilevante dei rifiuti (soprattutto speciali) che ogni anno svaniscono in Italia. Di tali rifiuti molti sono tombati nelle regioni del sud (in Puglia sono stati rilevati provenienti dal Veneto, dalla Lombardia, dall’Emilia, dalla Sicilia, dalla Campania, ma anche da altri stati europei, tra cui Germania e Bulagaria);
i significativi riflessi economici degli illeciti ambientali gestiti dalla criminalità organizzata in connivenza anche con colletti bianchi;
il carattere spesso internazionale dei traffici che come indicano i dati Europol (European Police Office) raggiunge circa il 71% per effetto del cosiddetto “shopping normativo” che orienta i flussi di rifiuti verso nazioni con un apparato sanzionatorio e penale più blando e con controlli meno efficaci;
la complessità della materia del contrasto dei traffici illeciti per le caratteristiche di globalità e sistemicità richiede approcci caratterizzati da forte multidisciplinarità ed elevato grado d’innovazione, formalizzati attraverso la convergenza di competenze assai diverse.
“L’efficace azione condotta in Puglia dalle Forze dell’Ordine impegnate nel settore ambientale – ha spiegato l’assessore Nicastro – con risultati operativi di estrema rilevanza, incrementa quotidianamente le potenzialità di tali approcci, favorendo anche la formalizzazione dei modelli cognitivi utilizzati dagli investigatori per lo sviluppo delle indagini”.
I compiti istituzionali sono così distribuiti: La Regione Puglia attraverso il suo assessorato svolge un ruolo di finanziamento sia dell’intervento in essere che di azioni più complesse di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dei siti contaminati, di coordinamento, assicurando il raccordo con le amministrazioni provinciali e comunali;
la Guardia di Finanza svolge un ruolo di controllo sia dei traffici illeciti di rifiuti nei porti pugliesi che sulla viabilità principale utilizzando sensoristica avanzata ;
il Comando di tutela ambiente dei Carabinieri, svolge indagini complesse su aspetti ambientali e verifiche sui traffici, approfondimenti sui traffici di rifiuti radioattivi, gestione integrata di informazioni;
il Corpo forestale dello Stato, compie attività specifica e pianificata di controllo delle aree protette, verifica e contrasto allo smaltimento illecito nelle aree marine protette e delle zone vincolate idrogeologicamente e paesaggisticamente;
Arpa Puglia, ha compiti di pianificazione e realizzazione delle attività di campionamento delle matrici ambientali contaminate e dei rifiuti, determinazioni analitiche sui campioni prelevati, supporto alla definizione delle priorità di intervento;
il Consiglio nazionale delle ricerche e l’Istituto di ricerca sulle acque, implementano di nuovo data base e fruizione telematica e relazionale delle informazioni applicazione dei data mining e gestione intelligente di dispositivi elettronici, supporto scientifico di conduzione dell’azione.
L’assessore Nicastro ha sottolineato che la mobilitazione di mezzi e risorse umane fortemente professionalizzate nei diversi comparti della sicurezza, della ricerca e dell’amministrazione, consente quotidianamente di ottenere risultati significativi sul piano numerico che su quello qualitativo offendo alla magistratura ed alle amministrazioni dossier completi di grande utilità.
Nicastro ha consegnato ai componenti della Commissione un report predisposto per fornire delle risposte dettagliate circa i quesiti posti dai consiglieri Fabiano Amati e Salvatore Negro sulla presunta presenza nella nostra regione di rifiuti tossici precedentemente tombati.
I dati sottostimati, si legge nella relazione dell’assessorato competente, forniti dalle Forze dell’ordine (parliamo di rifiuti non tombati), si riferiscono a smaltimenti illeciti sul suolo di sostanze tossiche di varia natura e ci raccontano che in terra di Bari abbiamo la presenza di due siti, nella Bat 3, 15 nel territorio brindisino, zero nel foggiano, 12 a Lecce e provincia e 4 nel territorio tarantino. Questi i numeri al momento.
Nicastro ha illustrato tutte le attività di contrasto ai traffici illeciti di rifiuti e il monitoraggio delle discariche abusive e degli abbandoni. I protocolli operativi messi a punto attraverso un’attività sinergica che ha coinvolto le Forze dell’ordine (GdF; CC; CFS), i magistrati operanti nei “pool ambiente” delle procure pugliesi, il Cnr e l’Arpa, hanno portato al risultato che nella nostra regione dal 2007 al 2013, abbiamo registrato 2391 sequestri, un numero rilevante sanzioni e di imposte evase recuperate, “in realtà il numero più elevato in Italia di arresti e sanzioni” – ha ribadito Nicastro.
La questione rifiuti è stata affrontata partendo dalla necessità di contrastare le principali cause derivanti dai comportamenti illeciti e partendo da talune consapevolezze:
l’entità estremamente rilevante dei rifiuti (soprattutto speciali) che ogni anno svaniscono in Italia. Di tali rifiuti molti sono tombati nelle regioni del sud (in Puglia sono stati rilevati provenienti dal Veneto, dalla Lombardia, dall’Emilia, dalla Sicilia, dalla Campania, ma anche da altri stati europei, tra cui Germania e Bulagaria);
i significativi riflessi economici degli illeciti ambientali gestiti dalla criminalità organizzata in connivenza anche con colletti bianchi;
il carattere spesso internazionale dei traffici che come indicano i dati Europol (European Police Office) raggiunge circa il 71% per effetto del cosiddetto “shopping normativo” che orienta i flussi di rifiuti verso nazioni con un apparato sanzionatorio e penale più blando e con controlli meno efficaci;
la complessità della materia del contrasto dei traffici illeciti per le caratteristiche di globalità e sistemicità richiede approcci caratterizzati da forte multidisciplinarità ed elevato grado d’innovazione, formalizzati attraverso la convergenza di competenze assai diverse.
“L’efficace azione condotta in Puglia dalle Forze dell’Ordine impegnate nel settore ambientale – ha spiegato l’assessore Nicastro – con risultati operativi di estrema rilevanza, incrementa quotidianamente le potenzialità di tali approcci, favorendo anche la formalizzazione dei modelli cognitivi utilizzati dagli investigatori per lo sviluppo delle indagini”.
I compiti istituzionali sono così distribuiti: La Regione Puglia attraverso il suo assessorato svolge un ruolo di finanziamento sia dell’intervento in essere che di azioni più complesse di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dei siti contaminati, di coordinamento, assicurando il raccordo con le amministrazioni provinciali e comunali;
la Guardia di Finanza svolge un ruolo di controllo sia dei traffici illeciti di rifiuti nei porti pugliesi che sulla viabilità principale utilizzando sensoristica avanzata ;
il Comando di tutela ambiente dei Carabinieri, svolge indagini complesse su aspetti ambientali e verifiche sui traffici, approfondimenti sui traffici di rifiuti radioattivi, gestione integrata di informazioni;
il Corpo forestale dello Stato, compie attività specifica e pianificata di controllo delle aree protette, verifica e contrasto allo smaltimento illecito nelle aree marine protette e delle zone vincolate idrogeologicamente e paesaggisticamente;
Arpa Puglia, ha compiti di pianificazione e realizzazione delle attività di campionamento delle matrici ambientali contaminate e dei rifiuti, determinazioni analitiche sui campioni prelevati, supporto alla definizione delle priorità di intervento;
il Consiglio nazionale delle ricerche e l’Istituto di ricerca sulle acque, implementano di nuovo data base e fruizione telematica e relazionale delle informazioni applicazione dei data mining e gestione intelligente di dispositivi elettronici, supporto scientifico di conduzione dell’azione.
L’assessore Nicastro ha sottolineato che la mobilitazione di mezzi e risorse umane fortemente professionalizzate nei diversi comparti della sicurezza, della ricerca e dell’amministrazione, consente quotidianamente di ottenere risultati significativi sul piano numerico che su quello qualitativo offendo alla magistratura ed alle amministrazioni dossier completi di grande utilità.