dal nostro inviato Francesco Greco.
ROMA - E' già tempo di bilanci all'ottava edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma (8-17 novembre). Con lo sguardo rivolto al futuro, mentre si aspettano i premi, li hanno fatti in conferenza-stampa (sala Petrassi) il presidente della Fondazione Cinema per Roma Paolo Ferrari, il direttore artistico Marco Muller e il dg Umberto Mancini.
Muller resta un altro anno, come da contratto. Intanto si cerca una password: festa popolare? festival? "La formula festival-festa è stata un pass-partout, ora và reinventata - osserva Muller, che ha diretto già quello di Locarno e la Mostra di Venezia - e si ricomincia a lavorare già da domani...". Con i fondi sempre più ridotti, hanno concordato tutti, ma "occorre fare di necessità virtù", osserva Mancini, che ha premuto sull'importanza della comunicazione sia nazionale (a Roma tanti non sanno che c'è il Festival) che internazionale. La collocazione temporale resta sempre a novembre, fra la Festa del Ringraziamento e l'American Film Market.
E dunque ecco i numeri della fortuna: 150mila presenze, nonostante la pioggia abbia rovinato alcuni red-carpet e si sia dovuto rinunciare a due strutture del Parco della Musica, 402 proiezioni, 163 film da 39 Paesi (alcuni già usciti e altri in concorso in altre rassegne), 5 mostre di successo (Anna Magnani, Massimo Troisi, ecc.), più 20% i biglietti venduti, 5.500 i giornalisti accreditati (più 20% anche di studenti). Copertura mediatica: media giornaliera di 128 pezzi al giorno su giornali nazionali, totale 1154, 5170 i pezzi apparsi su testate web (media 574 al giorno), 254 i lanci di agenzia, 752 gli articoli usciti su testate internazionali. E ancora: casting per 1200 persone, 70 ore di diretta radio, buyers più 15%, boom del sito del Festival: più 40%, 182mila visitatori unici, più 37% su Facebook, app mobile più 48%, 113.619 pagine visitate (più 100%).
Si è respirata un'aria frizzante di riscossa, di ripresa: il cinema si rilancia da Roma. Si mette la crisi (meno 20 milioni di biglietti in meno negli ultimi anni, chiusura di sale, ecc.) alle spalle. Muller dà una notizie: il produttore americano di "Hangar Games" (costato una quarantina di milioni di dollari), Jhon Kilik, ha annunciato che porterà a Roma il terzo episodio della saga fantasy. Buon segno!
ROMA - E' già tempo di bilanci all'ottava edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma (8-17 novembre). Con lo sguardo rivolto al futuro, mentre si aspettano i premi, li hanno fatti in conferenza-stampa (sala Petrassi) il presidente della Fondazione Cinema per Roma Paolo Ferrari, il direttore artistico Marco Muller e il dg Umberto Mancini.
Muller resta un altro anno, come da contratto. Intanto si cerca una password: festa popolare? festival? "La formula festival-festa è stata un pass-partout, ora và reinventata - osserva Muller, che ha diretto già quello di Locarno e la Mostra di Venezia - e si ricomincia a lavorare già da domani...". Con i fondi sempre più ridotti, hanno concordato tutti, ma "occorre fare di necessità virtù", osserva Mancini, che ha premuto sull'importanza della comunicazione sia nazionale (a Roma tanti non sanno che c'è il Festival) che internazionale. La collocazione temporale resta sempre a novembre, fra la Festa del Ringraziamento e l'American Film Market.
E dunque ecco i numeri della fortuna: 150mila presenze, nonostante la pioggia abbia rovinato alcuni red-carpet e si sia dovuto rinunciare a due strutture del Parco della Musica, 402 proiezioni, 163 film da 39 Paesi (alcuni già usciti e altri in concorso in altre rassegne), 5 mostre di successo (Anna Magnani, Massimo Troisi, ecc.), più 20% i biglietti venduti, 5.500 i giornalisti accreditati (più 20% anche di studenti). Copertura mediatica: media giornaliera di 128 pezzi al giorno su giornali nazionali, totale 1154, 5170 i pezzi apparsi su testate web (media 574 al giorno), 254 i lanci di agenzia, 752 gli articoli usciti su testate internazionali. E ancora: casting per 1200 persone, 70 ore di diretta radio, buyers più 15%, boom del sito del Festival: più 40%, 182mila visitatori unici, più 37% su Facebook, app mobile più 48%, 113.619 pagine visitate (più 100%).
Si è respirata un'aria frizzante di riscossa, di ripresa: il cinema si rilancia da Roma. Si mette la crisi (meno 20 milioni di biglietti in meno negli ultimi anni, chiusura di sale, ecc.) alle spalle. Muller dà una notizie: il produttore americano di "Hangar Games" (costato una quarantina di milioni di dollari), Jhon Kilik, ha annunciato che porterà a Roma il terzo episodio della saga fantasy. Buon segno!