'Scarpe senza Donne': domenica 17 novembre a Ceglie Messapica giornata contro il femminicidio
CEGLIE MESSAPICA (BR). Si parla ancora tanto, in questi giorni, di violenza sulle donne: a proposito di questo tema, domenica 17 novembre, dalle ore 9 alle ore 12 in Piazza Plebiscito a Ceglie Messapica, si terrà l'evento dal titolo "Scarpe senza Donne" organizzato dall'associazione GIOIA.
Con le scarpe rosse, siano esse ciabatte, scarpe eleganti o sportive, sandali o stivali, da donna o bambina poco importa, l’importante è partecipare attivamente e ripudiare con forza questo crimine di genere. In Italia, ogni tre giorni, una donna viene uccisa da un marito, un fidanzato, spesso un compagno o un ex compagno di anni di vita, un padre di figli cresciuti insieme. La "violenza domestica" è la prima causa di morte nel mondo per le donne tra i 16 e i 44 anni: più degli incidenti stradali, più delle malattie. Il colore rosso diventa, quindi, simbolo del sangue che, ogni giorno, le donne versano per mano di mariti, fidanzati, compagni; simbolo dell’energia vitale, della forza fisica e mentale, della volontà di opporsi ai maltrattamenti.
Ogni paio di scarpe rosse rappresenta una donna e la traccia della violenza subita. Per quel che riguarda il progetto, nasce in Messico dove, nel 2009, l’artista Elina Chauvet porta nelle piazze un’installazione di scarpe rosse dedicata alle vittime di Ciudad Juarez, cittadina ai confini con gli Stati Uniti dove, nel 1993, sono state rapite, stuprate ed uccise centinaia di donne. E’ a Juarez che, per la prima volta, viene usato il termine “femminicidio”. Da quella data, il progetto sta facendo il giro del mondo e, in Italia, è stato adottato ed interpretato da molte associazioni e da molte artiste. L’effetto finale di questa installazione è quello di un corteo di donne assenti perché cancellate dalla violenza. Donne di cui rimangono solo le scarpe rosse.
Per quanto riguarda, infine, l'associazione GIOIA, si occupa di promozione sociale ed è fondata da un gruppo di volontari per promuovere un sistema di welfare che favorisca e incentivi la partecipazione attiva dei cittadini e una cultura dei diritti sociali diffusa e consapevole. L'associazione crede nel ruolo che i giovani possono avere nella società e pertanto intende dedicare particolare interesse alla questione giovanile e alla valorizzazione del contributo dei giovani all´interno dell´associazione e nella società. Pertanto il gruppo fondatore vuole agire per allargarsi progressivamente ad altre associazioni con cui costruire assieme visioni, riflessioni, azioni che diano nuovi significati alla “prospettiva sociale”. L'associazione è aperta a tutti indistintamente e, per ogni informazione, è possibile inviare un'e-mail ad associazionegioia@gmail.com oppure consultare la pagina Facebook www.facebook.com/ASS.GIOIA.
Daniele Martini
Con le scarpe rosse, siano esse ciabatte, scarpe eleganti o sportive, sandali o stivali, da donna o bambina poco importa, l’importante è partecipare attivamente e ripudiare con forza questo crimine di genere. In Italia, ogni tre giorni, una donna viene uccisa da un marito, un fidanzato, spesso un compagno o un ex compagno di anni di vita, un padre di figli cresciuti insieme. La "violenza domestica" è la prima causa di morte nel mondo per le donne tra i 16 e i 44 anni: più degli incidenti stradali, più delle malattie. Il colore rosso diventa, quindi, simbolo del sangue che, ogni giorno, le donne versano per mano di mariti, fidanzati, compagni; simbolo dell’energia vitale, della forza fisica e mentale, della volontà di opporsi ai maltrattamenti.
Ogni paio di scarpe rosse rappresenta una donna e la traccia della violenza subita. Per quel che riguarda il progetto, nasce in Messico dove, nel 2009, l’artista Elina Chauvet porta nelle piazze un’installazione di scarpe rosse dedicata alle vittime di Ciudad Juarez, cittadina ai confini con gli Stati Uniti dove, nel 1993, sono state rapite, stuprate ed uccise centinaia di donne. E’ a Juarez che, per la prima volta, viene usato il termine “femminicidio”. Da quella data, il progetto sta facendo il giro del mondo e, in Italia, è stato adottato ed interpretato da molte associazioni e da molte artiste. L’effetto finale di questa installazione è quello di un corteo di donne assenti perché cancellate dalla violenza. Donne di cui rimangono solo le scarpe rosse.
Per quanto riguarda, infine, l'associazione GIOIA, si occupa di promozione sociale ed è fondata da un gruppo di volontari per promuovere un sistema di welfare che favorisca e incentivi la partecipazione attiva dei cittadini e una cultura dei diritti sociali diffusa e consapevole. L'associazione crede nel ruolo che i giovani possono avere nella società e pertanto intende dedicare particolare interesse alla questione giovanile e alla valorizzazione del contributo dei giovani all´interno dell´associazione e nella società. Pertanto il gruppo fondatore vuole agire per allargarsi progressivamente ad altre associazioni con cui costruire assieme visioni, riflessioni, azioni che diano nuovi significati alla “prospettiva sociale”. L'associazione è aperta a tutti indistintamente e, per ogni informazione, è possibile inviare un'e-mail ad associazionegioia@gmail.com oppure consultare la pagina Facebook www.facebook.com/ASS.GIOIA.
Daniele Martini