Sì in Cassazione al referendum sul taglio dei tribunali: Introna domani a Roma

BARI - La Cassazione ha dichiarato ammissibile il referendum nazionale chiesto da nove Consigli regionali, tra i quali la Puglia, per abrogare la riforma della geografia giudiziaria, che ha tagliato le sedi dei tribunali in provincia. Dopo l’esame definitivo della Corte Costituzionale, i cittadini potranno essere saranno chiamati alle urne per dichiararsi sul SI’ o NO alla cancellazione delle norme che hanno soppresso i tribunali minori (legge statale 148/2011 e dei decreti legislativi 155 e 156 del 2012).

“Nella storia della Repubblica, sarà il primo referendum abrogativo promosso dai Parlamenti regionali”, commenta con soddisfazione il presidente dell’Assemblea pugliese, Onofrio introna. La consultazione popolare referendaria su iniziativa di nove Consigli (quattro in più del numero minimo previsto dall’art. 75 della Costituzione), per Introna è “un risultato importante, che rafforza senza dubbio gli argomenti che la Puglia porterà, domani, all’attenzione del Ministero della Giustizia, per ottenere una riflessione ulteriore, sul progetto complessivo che riguarda le sedi giudiziarie territoeriali”.
Per domani, giovedì 14 novembre, alle 16, a Roma, è fissata com’è noto l’audizione del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, già fissata per il 5 novembre ma slittata per esigenze del dicastero.
Introna guiderà una delegazione dell’Ufficio di Presidenza e dei capigruppo consiliari. Era stato proprio il presidente del Consiglio regionale a chiedere un incontro al premier Letta e al ministro Cancellieri, per illustrare i disagi e disservizi che hanno penalizzato magistrati, operatori della giustizia e cittadini, in tutta la Puglia, dopo la chiusura o l’accorpamento delle sezioni distaccate dei tribunali nei territori provinciali. “Vogliamo attivare un confronto utile col Governo nazionale sugli effetti dei tagli, avendo raccolto il dissenso e le preoccupazioni di quanti operano nel settore”, spiega Introna. “Non siamo insensibili alle esigenze di contenimento della spesa pubblica che sono all’origine dei provvedimenti governativi, ma riteniamo indispensabile verificare le ricadute reali, attraverso un’attenta valutazione dei benefici ma anche delle ricadute negative sulla qualità della giustizia e delle spese che i cittadini sono costretti ad affrontare per gli spostamenti più gravosi”.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto