LECCE - Sul caso di Supersano e dell'eventuale interramento di rifiuti che vi sarebbe avvenuto, interviene il consigliere regionale di Sel Antonio Galati, con una nota indirizzata all'assessore alle risorse agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni. Obiettivo: chiedere fondi e iniziative speciali su un'area di grande pregio naturalistico, agroalimentare e turistico che oggi soffre un oggettivo contraccolpo negativo d'immagine.
“Plaudo all'inchiesta aperta dalla Procura e al tavolo istituito presso la Prefettura sul tema - premette Galati - lo Stato a Supersano c'è e questo non può che rassicurare i comitati di cittadini che giustamente reclamano verità e giustizia, richiesta sostenuta e rilanciata dai mezzi di informazione locali che hanno legittimamente dedicato grande spazio ad una vicenda così preoccupante”.
Il consigliere regionale analizza poi l'indubbio contraccolpo d'immagine di cui tutta l'area risente. “Giunge notizia di disdette di prenotazioni negli agriturismi e nelle strutture della zona - spiega - di un drastico calo di commesse dell'olio prodotto in loco, di una cautela dei turisti che rischia di sconfinare in una immotivata psicosi. La magistratura accerterà la verità, ma il procuratore capo Motta e il procuratore aggiunto Cillo hanno già chiarito che nè il Salento nè Supersano sono "la terra dei fuochi". Tutta quell'area ha messo in campo, viceversa, sforzi importanti sia pubblici che privati per qualificare sempre di più la filiera agroalimentare e turistica, per seguire i disciplinari del dop e del biologico, per creare un modello di sviluppo armonioso con la natura e lontano dai veleni. Tutti questi sforzi rischiano oggi di subire un danno gravissimo ed è urgente intervenire”.
Ecco perché il consigliere Galati chiama in campo l'assessore Nardoni, al fine di tutelare un patrimonio prezioso di tutta la Puglia: “A una situazione così straordinaria devono corrispondere interventi altrettanto straordinari - sottolinea Galati - l'assessorato alle risorse agroalimentari ha le risorse e gli strumenti giusti per sostenere e rilanciare un pezzo pregiato di sviluppo sostenibile che oggi rischia di essere compromesso dall'operato eventuale di qualche mela marcia. Quel territorio è sano e va salvaguardato; tutti gli strumenti possono essere utili: sostegni alle imprese e al lavoro nella filiera agroalimentare e turistica, campagne di comunicazione specifica che riequilibrino i danni d'immagine, ulteriori iniziative che possono essere progettate dal basso e sostenute dalla Regione. Qualunque sia la strada che si sceglierà, occorre intervenire e occorre farlo al più presto - conclude il consigliere regionale - la Regione si metta una mano sul cuore e un'altra mano sul portafoglio e aiuti quel pezzo di Puglia a uscire dalle difficoltà che oggi vive”.
“Plaudo all'inchiesta aperta dalla Procura e al tavolo istituito presso la Prefettura sul tema - premette Galati - lo Stato a Supersano c'è e questo non può che rassicurare i comitati di cittadini che giustamente reclamano verità e giustizia, richiesta sostenuta e rilanciata dai mezzi di informazione locali che hanno legittimamente dedicato grande spazio ad una vicenda così preoccupante”.
Il consigliere regionale analizza poi l'indubbio contraccolpo d'immagine di cui tutta l'area risente. “Giunge notizia di disdette di prenotazioni negli agriturismi e nelle strutture della zona - spiega - di un drastico calo di commesse dell'olio prodotto in loco, di una cautela dei turisti che rischia di sconfinare in una immotivata psicosi. La magistratura accerterà la verità, ma il procuratore capo Motta e il procuratore aggiunto Cillo hanno già chiarito che nè il Salento nè Supersano sono "la terra dei fuochi". Tutta quell'area ha messo in campo, viceversa, sforzi importanti sia pubblici che privati per qualificare sempre di più la filiera agroalimentare e turistica, per seguire i disciplinari del dop e del biologico, per creare un modello di sviluppo armonioso con la natura e lontano dai veleni. Tutti questi sforzi rischiano oggi di subire un danno gravissimo ed è urgente intervenire”.
Ecco perché il consigliere Galati chiama in campo l'assessore Nardoni, al fine di tutelare un patrimonio prezioso di tutta la Puglia: “A una situazione così straordinaria devono corrispondere interventi altrettanto straordinari - sottolinea Galati - l'assessorato alle risorse agroalimentari ha le risorse e gli strumenti giusti per sostenere e rilanciare un pezzo pregiato di sviluppo sostenibile che oggi rischia di essere compromesso dall'operato eventuale di qualche mela marcia. Quel territorio è sano e va salvaguardato; tutti gli strumenti possono essere utili: sostegni alle imprese e al lavoro nella filiera agroalimentare e turistica, campagne di comunicazione specifica che riequilibrino i danni d'immagine, ulteriori iniziative che possono essere progettate dal basso e sostenute dalla Regione. Qualunque sia la strada che si sceglierà, occorre intervenire e occorre farlo al più presto - conclude il consigliere regionale - la Regione si metta una mano sul cuore e un'altra mano sul portafoglio e aiuti quel pezzo di Puglia a uscire dalle difficoltà che oggi vive”.