LECCE - Nuova tappa ieri in Consiglio del percorso di confronto attivato dalla Regione Puglia sulla Tap, il gasdotto trans adriatico che dovrebbe approdare sulla costa orientale del Salento. Puntualizza la posizione espressa in aula sulla questione il vice presidente vicario del gruppo Pdl Erio Congedo.
“In Consiglio - evidenzia - ho espresso una posizione che intendo ulteriormente precisare. Ciò che credo valga la pena considerare è, da un lato, il fatto che la Tap venga considerata strategica dal Governo nazionale e dalla Ue per ragioni dovute ai costi di approvvigionamento, alla differenziazione dell’approvvigionamento stesso e, più in generale, alla indipendenza energetica del nostro Paese. Di ciò, naturalmente, non abbiamo motivo di dubitare. Dall’altro lato, va considerato il fatto che altrettanto strategici sono anche i percorsi di sviluppo che le comunità hanno individuato e che hanno come pilastro la difesa e la valorizzazione dei territori, anche solo da un punto di vista ambientale e paesaggistico o della vocazione. Per cui, non si tratta di preferire l’una o l’altra opzione, ma di contemperare le varie esigenze, sia quelle tecnico-scientifiche che quelle ambientali o quelle imposte, appunto, dalla vocazione dei territori, e di giungere a una soluzione che le tuteli in qualche modo.
In questo senso ritengo molto utile la fase di confronto e riflessione avviata dalla Regione, a patto che non venga strumentalmente utilizzata per prendere tempo o per arrivare allo sfinimento degli attori di questa vicenda. Auspico, viceversa, un confronto di merito, vero, finalizzato esclusivamente a mettere chi di dovere nelle condizioni di fare la scelta migliore - puntualizza ancora Congedo - quella maggiormente compatibile con tutte le esigenze indicate”.
“In Consiglio - evidenzia - ho espresso una posizione che intendo ulteriormente precisare. Ciò che credo valga la pena considerare è, da un lato, il fatto che la Tap venga considerata strategica dal Governo nazionale e dalla Ue per ragioni dovute ai costi di approvvigionamento, alla differenziazione dell’approvvigionamento stesso e, più in generale, alla indipendenza energetica del nostro Paese. Di ciò, naturalmente, non abbiamo motivo di dubitare. Dall’altro lato, va considerato il fatto che altrettanto strategici sono anche i percorsi di sviluppo che le comunità hanno individuato e che hanno come pilastro la difesa e la valorizzazione dei territori, anche solo da un punto di vista ambientale e paesaggistico o della vocazione. Per cui, non si tratta di preferire l’una o l’altra opzione, ma di contemperare le varie esigenze, sia quelle tecnico-scientifiche che quelle ambientali o quelle imposte, appunto, dalla vocazione dei territori, e di giungere a una soluzione che le tuteli in qualche modo.
In questo senso ritengo molto utile la fase di confronto e riflessione avviata dalla Regione, a patto che non venga strumentalmente utilizzata per prendere tempo o per arrivare allo sfinimento degli attori di questa vicenda. Auspico, viceversa, un confronto di merito, vero, finalizzato esclusivamente a mettere chi di dovere nelle condizioni di fare la scelta migliore - puntualizza ancora Congedo - quella maggiormente compatibile con tutte le esigenze indicate”.
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