BARI - Il consigliere regionale Francesco Damone ha inviato un’interrogazione urgente al presidente della Regione Nichi Vendola ed all’assessore alla mobilità Giovanni Giannini sulla decisione assunta da Trenitalia di eliminare il sevizio bar – ristorante sui treni intercity.
Segue il testo dell’interrogazione.
“Premesso che: Trenitalia ormai ha deciso di considerare il Sud come appendice del Paese, in ordine ai trasporti, oltre ad aver eliminato fermate in stazioni una volta ritenute centri di collegamenti con zone interne dei Comuni periferici, oggi si assiste ad un altro vulnus che riguarda l’opportunità, per i viaggiatori, specie quelli che utilizzano gli intercity, di approvvigionarsi soprattutto di acqua minerale e bevande varie;
che sui treni di lunga percorrenza questo servizio, per motivi di risparmio, non godono più del servizio citato, né di vagoni bar-ristorante, costringendo gli utenti a gravissimi disagi.
I risparmi, invece di ricadere sulle spese di gestione devono valere sui compensi esosi degli amministratori e quant’altro, e non sempre sulla povera gente che viaggia per necessità.
Si assumono decisioni verticistiche senza conoscere le reali esigenze della gente, eppure basta poco per sopperire alle lamentate carenze.
Alla luce delle premesse, il consigliere regionale, Francesco Damone interroga il presidente della Giunta regionale Nichi Vendola e l’assessore alla mobilità Giovanni Giannini, per conoscere se:
la decisione assunta di eliminare il servizio bar, con i relativi carrelli a servizio delle carrozze, è stato o meno concordato con le Regioni?
Abbiamo verificato, in via preventiva, se l’eliminazione del servizio, con la scusa del risparmio, sia causa o meno di disagio per i viaggiatori?
L’utenza dei treni è la più variegata, dai bambini agli anziani che, se non si forniscono almeno di bottiglie di acqua, per ore restano privi di ogni forma di ristoro?
Non si potrebbero al momento installare apparecchi di self service su tutti i treni, forniti dei prodotti che potrebbero alleviare i temporanei disagi?
Con le decisioni verticistiche assunte si è tornati ai tempi post bellici, senza valutare che ormai l’utenza, che paga biglietti più costosi, con servizi sempre più carenti, non riesce a tornare indietro, consapevole che gli sprechi e i lauti stipendi dei manager e degli amministratori non solo vengono consolidati, ma anche aumentati con laute liquidazioni a fine servizio.
L’assessore al ramo deve sollevare, in sede nazionale, vibrata protesta perché un minimo di servizio venga fornito, sia nella stagione invernale, il cui riscaldamento a volte richiede almeno una bottiglia d’acqua, come nel periodo estivo.
Si abbia comunque maggiore attenzione nei confronti dei viaggiatori che pagano il biglietto, da cui provengono poi gli emolumenti e spese dell’intera Trenitalia”.
Segue il testo dell’interrogazione.
“Premesso che: Trenitalia ormai ha deciso di considerare il Sud come appendice del Paese, in ordine ai trasporti, oltre ad aver eliminato fermate in stazioni una volta ritenute centri di collegamenti con zone interne dei Comuni periferici, oggi si assiste ad un altro vulnus che riguarda l’opportunità, per i viaggiatori, specie quelli che utilizzano gli intercity, di approvvigionarsi soprattutto di acqua minerale e bevande varie;
che sui treni di lunga percorrenza questo servizio, per motivi di risparmio, non godono più del servizio citato, né di vagoni bar-ristorante, costringendo gli utenti a gravissimi disagi.
I risparmi, invece di ricadere sulle spese di gestione devono valere sui compensi esosi degli amministratori e quant’altro, e non sempre sulla povera gente che viaggia per necessità.
Si assumono decisioni verticistiche senza conoscere le reali esigenze della gente, eppure basta poco per sopperire alle lamentate carenze.
Alla luce delle premesse, il consigliere regionale, Francesco Damone interroga il presidente della Giunta regionale Nichi Vendola e l’assessore alla mobilità Giovanni Giannini, per conoscere se:
la decisione assunta di eliminare il servizio bar, con i relativi carrelli a servizio delle carrozze, è stato o meno concordato con le Regioni?
Abbiamo verificato, in via preventiva, se l’eliminazione del servizio, con la scusa del risparmio, sia causa o meno di disagio per i viaggiatori?
L’utenza dei treni è la più variegata, dai bambini agli anziani che, se non si forniscono almeno di bottiglie di acqua, per ore restano privi di ogni forma di ristoro?
Non si potrebbero al momento installare apparecchi di self service su tutti i treni, forniti dei prodotti che potrebbero alleviare i temporanei disagi?
Con le decisioni verticistiche assunte si è tornati ai tempi post bellici, senza valutare che ormai l’utenza, che paga biglietti più costosi, con servizi sempre più carenti, non riesce a tornare indietro, consapevole che gli sprechi e i lauti stipendi dei manager e degli amministratori non solo vengono consolidati, ma anche aumentati con laute liquidazioni a fine servizio.
L’assessore al ramo deve sollevare, in sede nazionale, vibrata protesta perché un minimo di servizio venga fornito, sia nella stagione invernale, il cui riscaldamento a volte richiede almeno una bottiglia d’acqua, come nel periodo estivo.
Si abbia comunque maggiore attenzione nei confronti dei viaggiatori che pagano il biglietto, da cui provengono poi gli emolumenti e spese dell’intera Trenitalia”.