BARI - “Un incontro positivo, perché la Puglia è stata ascoltata e ha verificato la disponibilità del Ministero ad avviare un tavolo tecnico, che abbiamo richiesto, allargato ai presidenti dei Tribunali, per una verifica puntuale delle ricadute della soppressione delle sedi distaccate dei tribunali minori”: è il commento del presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna, al termine dell’audizione presso la sede del dicastero della giustizia, a Roma. “Si va verso un decreto correttivo da parte del Ministero – ha aggiunto – e la Regione è stata invitata a predisporre un documento di sintesi che metta in evidenza le criticità riscontrate nei vari territori, a carico degli operatori, dei cittadini e della stessa macchina della giustizia”.
Introna ha guidato la delegazione del Consiglio regionale pugliese, composta dal vicepresidente Nino Marmo e dai consiglieri Euprepio Curto e Francesco Laddomada (con loro il rappresentante della Camera forense di Putignano avv. Gianni Campanella e il sindaco Gianvincenzo Angelini De Miccolis), all’incontro col presidente del gruppo di lavoro per il monitoraggio dell’applicazione dei decreti legislativi 155 e 156 del 2012), il magistrato Annamaria Palma Guarnier, vice capo del Dipartimento per gli Affari di Giustizia.
“Abbiamo consegnato l’ingente documentazione che ci è stata fornita dai legali di tutti i punti di crisi, da Bitonto a Ginosa, da Rodi e la provincia di Foggia al Salento. Ed abbiamo avuto l’opportunità di confermare che non siamo a priori contro la riforma della geografia giudiziaria, ma che il progetto deve necessariamente valutare l’effetto dei tagli”, dichiara il presidente del Consiglio, che esprime soddisfazione per questo segnale di attenzione a livello nazionale, che apre ad una forma di collaborazione istituzionale su un problema che operatori della giustizia e cittadini avvertono direttamente sulla loro pelle.
Il documento che sarà redatto dalla Puglia potrà costituire la base di una revisione e sarà all’attenzione del tavolo tecnico che si andrà a costituire. “Non c’è una chiusura sulle nostre osservazioni – nota Introna - il Ministero è disposto a valutare e prendere in considerazione modifiche, qualora se ne presentino le condizioni, alla luce delle linee sulle quali si è mossa la riforma, che segue le indicazioni del Parlamento, prima ancora delle esigenze dettate dalla spending review”.
La delegazione ha portato a Roma tute le preoccupazioni, i disagi, le prese di posizione registrate in Puglia sui tagli. “Sono sicuro che i nostri argomenti avranno un peso”, ha fatto notare il presidente del Consiglio regionale. “Non sempre tagliare significa risparmiare e, dopo la scure, l’amministrazione giudiziaria rischia di funzionare peggio. Si accumulano ritardi su ritardi, nei processi civili e c’è da tenere conto di una criminalità organizzata sempre più spavalda, che va considerata a anche questa nelle sue manifestazioni sempre più prepotenti, territorio su territorio, dal Gargano al Salento e all’arco ionico, passando per il Barese. Se non attentamente valutata, la chiusura di talune sedi giudiziarie rischia di inceppare la macchina della giustizia, provocando una caduta verticale della fiducia dei cittadini, dalla quale difficilmente il nostro sistema giudiziario potrà riprendersi”.
Introna ha guidato la delegazione del Consiglio regionale pugliese, composta dal vicepresidente Nino Marmo e dai consiglieri Euprepio Curto e Francesco Laddomada (con loro il rappresentante della Camera forense di Putignano avv. Gianni Campanella e il sindaco Gianvincenzo Angelini De Miccolis), all’incontro col presidente del gruppo di lavoro per il monitoraggio dell’applicazione dei decreti legislativi 155 e 156 del 2012), il magistrato Annamaria Palma Guarnier, vice capo del Dipartimento per gli Affari di Giustizia.
“Abbiamo consegnato l’ingente documentazione che ci è stata fornita dai legali di tutti i punti di crisi, da Bitonto a Ginosa, da Rodi e la provincia di Foggia al Salento. Ed abbiamo avuto l’opportunità di confermare che non siamo a priori contro la riforma della geografia giudiziaria, ma che il progetto deve necessariamente valutare l’effetto dei tagli”, dichiara il presidente del Consiglio, che esprime soddisfazione per questo segnale di attenzione a livello nazionale, che apre ad una forma di collaborazione istituzionale su un problema che operatori della giustizia e cittadini avvertono direttamente sulla loro pelle.
Il documento che sarà redatto dalla Puglia potrà costituire la base di una revisione e sarà all’attenzione del tavolo tecnico che si andrà a costituire. “Non c’è una chiusura sulle nostre osservazioni – nota Introna - il Ministero è disposto a valutare e prendere in considerazione modifiche, qualora se ne presentino le condizioni, alla luce delle linee sulle quali si è mossa la riforma, che segue le indicazioni del Parlamento, prima ancora delle esigenze dettate dalla spending review”.
La delegazione ha portato a Roma tute le preoccupazioni, i disagi, le prese di posizione registrate in Puglia sui tagli. “Sono sicuro che i nostri argomenti avranno un peso”, ha fatto notare il presidente del Consiglio regionale. “Non sempre tagliare significa risparmiare e, dopo la scure, l’amministrazione giudiziaria rischia di funzionare peggio. Si accumulano ritardi su ritardi, nei processi civili e c’è da tenere conto di una criminalità organizzata sempre più spavalda, che va considerata a anche questa nelle sue manifestazioni sempre più prepotenti, territorio su territorio, dal Gargano al Salento e all’arco ionico, passando per il Barese. Se non attentamente valutata, la chiusura di talune sedi giudiziarie rischia di inceppare la macchina della giustizia, provocando una caduta verticale della fiducia dei cittadini, dalla quale difficilmente il nostro sistema giudiziario potrà riprendersi”.
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