FOGGIA - “Continuare a ricordare il sacrificio di Giovanni Panunzio, imprenditore edile ucciso in una drammatica sera del novembre 1992 per aver detto no al ‘pizzo’, alla vigilia dell’approvazione del nuovo Piano regolatore generale, rappresenta un dovere non solo nei confronti della sua famiglia ma di Foggia, una città assediata dalla criminalità ma sempre capace di rispondere e reagire a colpi durissimi e tenere testa a infiltrazioni malavitose che mirano ad inquinare lo stesso tessuto sociale ed economico. Una città che merita di essere difesa e puntellata nella sua voglia di legalità e libertà, libertà da ogni condizionamento, devianza, distorsione nella percezione di elementari principi e regole di convivenza e interazione , capace di stringersi intorno alla difesa della memoria dei suoi uomini migliori e dei gesti di ordinario/straordinario eroismo che hanno dato un senso alle loro esistenze e a quelle delle generazioni a venire”.
Il consigliere regionale Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali, attribuisce “una forte valenza simbolica alla targa ricordo che verrà apposta domani nella piazza intitolata a Giovanni Panunzio. Un’iniziativa - conclude De Leonardis - che alimenta e deve continuare ad alimentare nella collettività e quindi in ognuno di noi ‘il vizio della memoria’ (per citare il magistrato Gherardo Colombo), che indica con chiarezza l’unica strada percorribile: quella della legalità, senza lasciare nessuno indifeso e sovraesposto in una lotta che non è e non può essere mai personale. Non un semplice omaggio, ma una bandiera posta a indicare un presidio di legalità dal quale è e deve essere impossibile prescindere”.
Il consigliere regionale Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali, attribuisce “una forte valenza simbolica alla targa ricordo che verrà apposta domani nella piazza intitolata a Giovanni Panunzio. Un’iniziativa - conclude De Leonardis - che alimenta e deve continuare ad alimentare nella collettività e quindi in ognuno di noi ‘il vizio della memoria’ (per citare il magistrato Gherardo Colombo), che indica con chiarezza l’unica strada percorribile: quella della legalità, senza lasciare nessuno indifeso e sovraesposto in una lotta che non è e non può essere mai personale. Non un semplice omaggio, ma una bandiera posta a indicare un presidio di legalità dal quale è e deve essere impossibile prescindere”.
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