OSTUNI (BR). Continuano alla grande gli eventi musicali presso il centro di aggregazione giovanile polivalente “Casa della Musica” ad Ostuni: in occasione della festa di Santa Cecilia, protettrice e patrona dei musicisti, si terrà, a partire dalle ore 21 presso l'Auditorium, un concerto operistico.
Ospiti dell’auditorium di via Gabriele Rossetti, saranno il Maestro Ida Pagliarulo, soprano, ed il Maestro Patrizia Semiramide Giannotte, al pianoforte.
Durante la serata, sarà possibile ascoltare diverse arie d’opera, tra cui: O Mio Babbino Caro (è un'aria dell'opera Gianni Schicchi (1918) di Giacomo Puccini, su libretto di Giovacchino Forzano. La canta il personaggio di Lauretta, rivolgendosi al padre Gianni Schicchi, quando lo scontro tra questi e la famiglia Donati giunge a un punto tale da mettere a rischio la sua storia d'amore con Rinuccio Donati); Quando M’en Vò (è una romanza in tempo di valzer lento della Bohème di Giacomo Puccini, cantata nel secondo quadro da Musetta); Addio del Passato (La traviata è un'opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas figlio La signora delle camelie; fa parte della "trilogia popolare" assieme a Il trovatore e a Rigoletto. Fu in parte composta nella villa degli editori Ricordi a Cadenabbia, sul lago di Como. La prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ma, a causa soprattutto di interpreti non all’altezza e della scabrosità dell'argomento, si rivelò un sonoro fiasco; ripresa l’anno successivo con interpreti più validi, riscosse finalmente il meritato successo); Vissi d’Arte (è un'aria per soprano del secondo atto dell'opera Tosca di Giacomo Puccini. Il brano si inserisce in coda al dialogo tra la cantante Floria Tosca e il Barone Scarpia, quando questi ricatta la donna chiedendole di concedersi a lui in cambio della liberazione del suo amato, il pittore Mario Cavaradossi, condannato a morte. L'aria rappresenta una sorta di "a parte" all'interno del movimentato decorso degli eventi rappresentati, una parentesi di riflessione intima in cui la protagonista del dramma pucciniano, incredula dinnanzi alla propria sventurata storia d'amore, si rivolge direttamente a Dio, con un tono sì supplichevole, ma che cela anche una nota di severo rimprovero. Tosca, la cui vita si riassume in una dedizione totale all'arte e all'affetto umano, non si capacita del motivo per cui la sua morigeratezza debba essere ripagata con il tormento più feroce. Si tratta di una romanza di toccante intensità, tra le più celebri del melodramma italiano).
Daniele Martini
Ospiti dell’auditorium di via Gabriele Rossetti, saranno il Maestro Ida Pagliarulo, soprano, ed il Maestro Patrizia Semiramide Giannotte, al pianoforte.
Durante la serata, sarà possibile ascoltare diverse arie d’opera, tra cui: O Mio Babbino Caro (è un'aria dell'opera Gianni Schicchi (1918) di Giacomo Puccini, su libretto di Giovacchino Forzano. La canta il personaggio di Lauretta, rivolgendosi al padre Gianni Schicchi, quando lo scontro tra questi e la famiglia Donati giunge a un punto tale da mettere a rischio la sua storia d'amore con Rinuccio Donati); Quando M’en Vò (è una romanza in tempo di valzer lento della Bohème di Giacomo Puccini, cantata nel secondo quadro da Musetta); Addio del Passato (La traviata è un'opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas figlio La signora delle camelie; fa parte della "trilogia popolare" assieme a Il trovatore e a Rigoletto. Fu in parte composta nella villa degli editori Ricordi a Cadenabbia, sul lago di Como. La prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ma, a causa soprattutto di interpreti non all’altezza e della scabrosità dell'argomento, si rivelò un sonoro fiasco; ripresa l’anno successivo con interpreti più validi, riscosse finalmente il meritato successo); Vissi d’Arte (è un'aria per soprano del secondo atto dell'opera Tosca di Giacomo Puccini. Il brano si inserisce in coda al dialogo tra la cantante Floria Tosca e il Barone Scarpia, quando questi ricatta la donna chiedendole di concedersi a lui in cambio della liberazione del suo amato, il pittore Mario Cavaradossi, condannato a morte. L'aria rappresenta una sorta di "a parte" all'interno del movimentato decorso degli eventi rappresentati, una parentesi di riflessione intima in cui la protagonista del dramma pucciniano, incredula dinnanzi alla propria sventurata storia d'amore, si rivolge direttamente a Dio, con un tono sì supplichevole, ma che cela anche una nota di severo rimprovero. Tosca, la cui vita si riassume in una dedizione totale all'arte e all'affetto umano, non si capacita del motivo per cui la sua morigeratezza debba essere ripagata con il tormento più feroce. Si tratta di una romanza di toccante intensità, tra le più celebri del melodramma italiano).
Daniele Martini