BARI - Il 25 novembre si celebra la ‘Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne’ e milioni di donne faranno sentire la loro voce in Italia e nel mondo. La violenza contro le donne resta una delle forme più gravi di violazione dei diritti umani a livello mondiale. “Le azioni di prevenzione, contrasto e punizione intraprese dai governi – dice Grazia Palumbo Coordinatrice delle donne FNP Cisl - finora non sono state sufficienti a frenare la violenza che rimane uno dei principali problemi sociali se non viene contrastato adeguatamente.
Non è sufficiente, l’aver firmato la Convezione di Istanbul, va applicata in ogni sua parte. Non basta una legge per il contrasto penale di questo cancro, se nel prevedere l’allontanamento del maltrattante non si prevede un serio controllo sui suoi movimenti successivi, per esempio”. Non basta niente, se da una parte si dà e dall’altra si toglie, se la coperta è sempre più corta, se non ci eleviamo guardando questa nostra società dall’alto, per osservare la vera dimensione della violenza umana.
Tutte noi del coordinamento donne della federazione pensionati Cisl di Bari, siamo da tempo, troppo tempo a dire basta con queste stragi. Siamo ad affermare a gran voce la volontà di debellare un cancro che ogni anno distrugge un’infinità di vite. Un’infinità sì, perché l’uccisione di una donna all’interno di una relazione amorosa è l’uccisione di un’istituzione sulla quale si fonda la nostra civiltà, la famiglia. Ma come Cisl sosteniamo che la violenza sulle donne è un fatto culturale. C’è un’insufficienza culturale, etica, morale da colmare. Noi sottovalutiamo le forme diverse della violenza.
Occorre, determinare un cambiamento culturale, come per esempio quello richiesto contro le mutilazioni genitali femminili, al pari della strumentalizzazione contrattuale , riferita ai luoghi di lavoro, dove ci sono forme di violenza diverse ma altrettanto gravi, come il mobbing, le dimissioni firmate in bianco o le molestie sessuali.
La giornata odierna dedicata alle vittime di qualsiasi forma di violenza, vorremmo che fosse un momento serio e profondo di riflessione collettiva e attiva sul destino di un paese che ogni giorno vede scomparire tragicamente , malvagiamente, inspiegabilmente suoi cittadini.
Non è sufficiente, l’aver firmato la Convezione di Istanbul, va applicata in ogni sua parte. Non basta una legge per il contrasto penale di questo cancro, se nel prevedere l’allontanamento del maltrattante non si prevede un serio controllo sui suoi movimenti successivi, per esempio”. Non basta niente, se da una parte si dà e dall’altra si toglie, se la coperta è sempre più corta, se non ci eleviamo guardando questa nostra società dall’alto, per osservare la vera dimensione della violenza umana.
Tutte noi del coordinamento donne della federazione pensionati Cisl di Bari, siamo da tempo, troppo tempo a dire basta con queste stragi. Siamo ad affermare a gran voce la volontà di debellare un cancro che ogni anno distrugge un’infinità di vite. Un’infinità sì, perché l’uccisione di una donna all’interno di una relazione amorosa è l’uccisione di un’istituzione sulla quale si fonda la nostra civiltà, la famiglia. Ma come Cisl sosteniamo che la violenza sulle donne è un fatto culturale. C’è un’insufficienza culturale, etica, morale da colmare. Noi sottovalutiamo le forme diverse della violenza.
Occorre, determinare un cambiamento culturale, come per esempio quello richiesto contro le mutilazioni genitali femminili, al pari della strumentalizzazione contrattuale , riferita ai luoghi di lavoro, dove ci sono forme di violenza diverse ma altrettanto gravi, come il mobbing, le dimissioni firmate in bianco o le molestie sessuali.
La giornata odierna dedicata alle vittime di qualsiasi forma di violenza, vorremmo che fosse un momento serio e profondo di riflessione collettiva e attiva sul destino di un paese che ogni giorno vede scomparire tragicamente , malvagiamente, inspiegabilmente suoi cittadini.