MILANO - Lutto nel mondo dell'alta moda italiana. E' scomparso a 69 anni a Milano Sergio Loro Piana, ad dell'omonima azienda tessile, leader mondiale del cachemire, fino alla cessione dell'80% al colosso francese del lusso Lvmh. Era malato da tempo.
Vicepresidente e amministratore delegato dello storico gruppo fondato dal nonno Pietro, Sergio Loro Piana è riuscito con il fratello Pier Luigi a trasformare l'azienda di famiglia in una vera e propria icona del lusso assoluto. Lo scorso 8 luglio aveva ceduto l'80% dell'azienda al gruppo francese Lvmh per 2 miliardi di euro.
La vendita, che non aveva mancato di suscitare qualche polemica per la cessione all'estero di una perla del made in Italy, si era conclusa lo scorso 5 dicembre con il closing dell'operazione. Con il fratello aveva mantenuto la carica di vicepresidente, in rappresentanza della famiglia, e aveva continuato a lavorare con la nuova proprietà "in uno spirito di continuità ". "Sono due miliardi che entrano nel Paese - aveva detto all'indomani della cessione ai francesi -. Ma la nostra scelta non è stata decisa dai soldi, che pure contano. Abbiamo capito che, nonostante gli straordinari risultati raggiunti, per la competizione che si è scatenata probabilmente non ce l'avremmo fatta da soli. Ora la partita con Hermes è giocabile. Per le nostre fabbriche si aprono spazi importanti, ci sarà quindi più lavoro in Italia".
Vicepresidente e amministratore delegato dello storico gruppo fondato dal nonno Pietro, Sergio Loro Piana è riuscito con il fratello Pier Luigi a trasformare l'azienda di famiglia in una vera e propria icona del lusso assoluto. Lo scorso 8 luglio aveva ceduto l'80% dell'azienda al gruppo francese Lvmh per 2 miliardi di euro.
La vendita, che non aveva mancato di suscitare qualche polemica per la cessione all'estero di una perla del made in Italy, si era conclusa lo scorso 5 dicembre con il closing dell'operazione. Con il fratello aveva mantenuto la carica di vicepresidente, in rappresentanza della famiglia, e aveva continuato a lavorare con la nuova proprietà "in uno spirito di continuità ". "Sono due miliardi che entrano nel Paese - aveva detto all'indomani della cessione ai francesi -. Ma la nostra scelta non è stata decisa dai soldi, che pure contano. Abbiamo capito che, nonostante gli straordinari risultati raggiunti, per la competizione che si è scatenata probabilmente non ce l'avremmo fatta da soli. Ora la partita con Hermes è giocabile. Per le nostre fabbriche si aprono spazi importanti, ci sarà quindi più lavoro in Italia".