Antonio Caprarica si licenzia e fa causa alla Rai

ROMA - Lo storico corrispondente Rai da Londra, Antonio Caprarica "sbatte la porta" al servizio pubblico e annuncia azioni giudiziarie nei confronti dell'azienda di viale Mazzini invocando la giusta causa. A tutelarlo e' lo studio legale D'Amati. In un comunciato, Caprarica parla di "crescenti pressioni esercitate dai vertici aziendali con metodi inammissibili e offensivi" ed anche di "persecuzione" nei suoi confronti.

"Non avrei mai immaginato - dichiara Caprarica - di lasciare in questo modo l'azienda della mia vita, dopo oltre un quarto di secolo di servizio onorevole e immacolato in ogni angolo di mondo. Troncare questo rapporto con effetto da oggi, come ho appena comunicato alla direzione del personale, e' per me l'unica possibilita' di immediata reazione alle crescenti pressioni esercitate dai vertici aziendali con metodi inammissibili e offensivi". Il giornalista aggiunge "ho respinto finora gli attacchi rivoltimi, dimostrandone l'infondatezza, ma ne' la mia salute ne' la mia dignita' mi consentono di rimanere ulteriormente in Rai. Purtroppo, la mia vicenda illustra drammaticamente l'assenza di qualsiasi organo aziendale di garanzia per i lavoratori, giacche' il consiglio d'amministrazione - da me informato su ogni passaggio della persecuzione - ha preferito voltarsi dall'altra parte piuttosto che chiedere spiegazioni al direttore generale. Con buona pace per il codice etico della Rai".

Il giornalista conclude il comunicato sottolineando "non mi resta, con profonda amarezza, che sbattere la porta e andare dritto nelle aule dei tribunali, chiedendo ai giudici la tutela dei miei diritti e della mia onorabilita' contro il vertice Rai, che dev'essere ricondotto al rispetto delle regole.

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