BARI - “Ora spero che anche il Parlamento abbia la stessa sensibilità dimostrata dal Consiglio regionale della Puglia”. Così il presidente del gruppo regionale I Pugliesi-Movimento Politico Schittulli, Davide Bellomo, commenta con soddisfazione l’approvazione all’unanimità da parte della massima assise regionale di due proposte di legge nazionali. “Entrambe – spiega il consigliere regionale – hanno lo scopo di far sentire meno sole le famiglie alle prese con la disabilità di un loro componente. Famiglie che spesso vengono intrappolate non solo dalla malattia di un loro congiunto ma dalle maglie di una burocrazia talmente cieca da far venir meno anche le più elementari esigente vitali”.
“La prima modifica proposta al Parlamento – spiega Bellomo – di fatto raddoppia il contributo destinato, ex articolo 9 legge 13 del 1989, a chi effettivamente ha sostenuto spese per lavori di eliminazione delle barriere architettoniche”.
“La seconda, invece, chiede al Parlamento di integrare l’articolo 10 della legge 104 del 1992, meglio conosciuta come legge quadro sulla disabilità , e prevede – aggiunge Bellomo – di riconoscere al figlio che ha scelto di non ricoverare in strutture preposte il genitore disabile, ma di accudirlo direttamente a casa, il diritto alla reversibilità della pensione di invalidità e dell’indennità di accompagnamento se questa era già percepita dal genitore accudito. In quest’ultimo caso credo sia umano, oltre che necessario valorizzare l’opera di quel figlio che sacrificando la sua stessa vita e il suo lavoro scegli di dedicarsi ad assistere il proprio genitore ammalato. Un’opera che consente, per altro, allo Stato di risparmiare due/tre mila euro al mese di spese di ricovero qualora il disabile anziano fosse ospite di strutture sanitarie”.
“La prima modifica proposta al Parlamento – spiega Bellomo – di fatto raddoppia il contributo destinato, ex articolo 9 legge 13 del 1989, a chi effettivamente ha sostenuto spese per lavori di eliminazione delle barriere architettoniche”.
“La seconda, invece, chiede al Parlamento di integrare l’articolo 10 della legge 104 del 1992, meglio conosciuta come legge quadro sulla disabilità , e prevede – aggiunge Bellomo – di riconoscere al figlio che ha scelto di non ricoverare in strutture preposte il genitore disabile, ma di accudirlo direttamente a casa, il diritto alla reversibilità della pensione di invalidità e dell’indennità di accompagnamento se questa era già percepita dal genitore accudito. In quest’ultimo caso credo sia umano, oltre che necessario valorizzare l’opera di quel figlio che sacrificando la sua stessa vita e il suo lavoro scegli di dedicarsi ad assistere il proprio genitore ammalato. Un’opera che consente, per altro, allo Stato di risparmiare due/tre mila euro al mese di spese di ricovero qualora il disabile anziano fosse ospite di strutture sanitarie”.
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