di Nicola Zuccaro - Gli sviluppi nelle ultime ore (quasi a macchia d'olio) legati all'Inchiesta aperta nel maggio 2011 dalla Procura della Repubblica di Cremona sulle gare calcistiche truccate nei campionati
di A, B e in origine di Lega Pro impone una riflessione su un fenomeno destinato a frenarsi alla luce dei precedenti provvedimenti di cattura emessi fino alla Primavera del 2012.
Da quel periodo si era avuta la sensazione che il fenomeno si fosse bloccato se non definitivamente quanto temporaneamente al fine di consentire l'estirpazione di un cancro che al contrario, nel complicato organismo del calcio italiano, galoppava come una patologia in netto stato avanzato.
A confermarlo sono le gare disputatesi fino alla Primavera del 2013 e che riguardano anche quelle delle pugliesi Bari e Lecce. In vista degli opportuni riscontri investigativi e giudiziari, sussiste il rischio di alzare bandiera bianca di fronte ad un fenomeno difficile da sconfiggere anche a causa delle sue dimensioni extra-nazionali.
Esse, pur in quanto espressione dell'imperante globalizzazione, impongono una (ri)scrittura enciclopedica della storia del calcioscommesse in Italia.
Da quel periodo si era avuta la sensazione che il fenomeno si fosse bloccato se non definitivamente quanto temporaneamente al fine di consentire l'estirpazione di un cancro che al contrario, nel complicato organismo del calcio italiano, galoppava come una patologia in netto stato avanzato.
A confermarlo sono le gare disputatesi fino alla Primavera del 2013 e che riguardano anche quelle delle pugliesi Bari e Lecce. In vista degli opportuni riscontri investigativi e giudiziari, sussiste il rischio di alzare bandiera bianca di fronte ad un fenomeno difficile da sconfiggere anche a causa delle sue dimensioni extra-nazionali.
Esse, pur in quanto espressione dell'imperante globalizzazione, impongono una (ri)scrittura enciclopedica della storia del calcioscommesse in Italia.