BARI - Per impedire che la forza dell’antipolitica ci travolga definitivamente, deve partire una piccola rivoluzione. E questa rivoluzione non può che partire all’interno del Partito democratico, tra coloro che da tempo ci stanno mettendo la faccia perché vogliono cambiare le regole. Le regole sul lavoro, sulla legalità, sulle tasse e sull’impresa. Perché essere un partito di sinistra non ci deve impedire di parlare di riduzione della pressione fiscale e di difesa dell’imprenditoria.
Condivido l’idea di Matteo Renzi che solo con le idee delle donne e degli uomini del Partito democratico l’Italia può essere cambiata. E nonostante le trappole del "porcellum" c’è un modo per cambiare direzione: domenica 8 chiunque lo voglia, tesserato o no, può recarsi nei gazebo e scegliere liberamente il proprio leader. Chi prende più voti vince e guida il partito: una regola semplice, democratica, senza fregature, che solo il Pd ha il coraggio di praticare, aggirando un sistema elettorale chiaramente illegittimo. Alle ultime elezioni i democratici hanno perso due milioni di voti e in questo clima di disillusione estrema chi urla al sabotaggio del sistema e alla cospirazione può facilmente diventare l’unica consolazione. Per noi invece, con Renzi leader, la parola d’ordine è partecipazione perché dire che tutto fa schifo va bene, ma poi tutti assieme bisogna rimboccarsi le maniche e costruire oltre le macerie. A riferirlo in una nota il consigliere Giovanni Epifani (Pd).
Condivido l’idea di Matteo Renzi che solo con le idee delle donne e degli uomini del Partito democratico l’Italia può essere cambiata. E nonostante le trappole del "porcellum" c’è un modo per cambiare direzione: domenica 8 chiunque lo voglia, tesserato o no, può recarsi nei gazebo e scegliere liberamente il proprio leader. Chi prende più voti vince e guida il partito: una regola semplice, democratica, senza fregature, che solo il Pd ha il coraggio di praticare, aggirando un sistema elettorale chiaramente illegittimo. Alle ultime elezioni i democratici hanno perso due milioni di voti e in questo clima di disillusione estrema chi urla al sabotaggio del sistema e alla cospirazione può facilmente diventare l’unica consolazione. Per noi invece, con Renzi leader, la parola d’ordine è partecipazione perché dire che tutto fa schifo va bene, ma poi tutti assieme bisogna rimboccarsi le maniche e costruire oltre le macerie. A riferirlo in una nota il consigliere Giovanni Epifani (Pd).
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