Consiglio: “No al gioco patologico, una legge di civiltà”

BARI - Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato all’unanimità la legge per il contrasto al Gioco d’azzardo patologico. Un argomento controverso, sul quale l’Aula ha lungamente dibattuto dopo le perplessità sollevate dall’assessore Gentile in merito agli aspetti sociosanitari previsti dal testo. "L’ esigenza - ha ribadito la Gentile - è evitare che la legge venga impugnata dal Governo, considerato che una recente sentenza della Corte costituzionale impedisce alle Regioni in fase di rientro di sostenere finanziariamente servizi che non siano ricompresi nell’elenco dei Livelli essenziali di assistenza”. Attualmente infatti il Gap non rientra nella griglia di servizi che il servizio sanitario regionale è obbligato ad erogare, ma come dichiarato dall’assessore “rientra nella previsione di rivisitazione dei livelli essenziali di assistenza”.Via libera dunque al testo, che è stato emendato con l’obiettivo di “connotare più chiaramente gli interventi di prevenzione e di contrasto che si aggiungono alle politiche connesse all’organizzazione dei servizi della rete commerciale, alle azioni di controllo e sorveglianza la cui competenza è affidata alla Regione e agli enti locali che si avvalgono delle Asl e delle organizzazioni del privato sociale”.
Eliminate in particolare le disposizioni che riguardavano il rafforzamento nelle Asl (in termini di compiti e di personale) dei Dipartimenti delle dipendenze patologiche per il trattamento terapeutico del Gap e l’articolo che prevedeva l’approvazione, da parte della Giunta regionale del “Piano integrato per il contrasto la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco patologico”.
In compenso vengono definite maggiormente le competenze dei Comuni e delle Asl per prevenire e contrastare la diffusione delle dipendenze. Dovranno infatti essere attivate campagne di informazione e di sensibilizzazione sui danni derivanti dalla dipendenza da gioco, monitoraggi nelle scuole per rilevare situazioni di disagio economico, e attività per il supporto psicologico ed economico, di mediazione familiare, di consulenza legale per contrastare il rischio di usura.
Confermata l’istituzione dell’Osservatorio regionale sul Gap e del marchio regionale “Libero da Slot – Regione Puglia” rilasciato agli esercenti che scelgono di non installare nel proprio esercizio commerciale le apparecchiature per il gioco d’azzardo.
Bocciato invece, per scongiurare profili di incostituzionalità, l’emendamento del Pdl (FI) con il quale si prevedeva - fino al 31 dicembre 2015 - la sospensione su tutto il territorio pugliese dell’apertura di nuove sale da gioco e l’installazione di apparecchi da gioco.
L’autorizzazione all’esercizio verrà concessa per strutture che si trovino oltre il raggio di cinquecento metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto,oratori, impianti sportivi e centri giovanili , centri sociali e spetterà ai Comuni disciplinare, nell'ambito dei propri strumenti di pianificazione, gli elementi architettonici, strutturali e dimensionali delle sale da gioco e delle relative pertinenze. Inoltre i Comuni potranno individuare altri luoghi sensibili in cui l’autorizzazione non possa essere concessa in base all’impatto sulla sicurezza urbana e dei problemi connessi alla viabilità e al disturbo della quiete pubblica.
Le amministrazioni locali e le Asl inoltre potranno avvalersi mediante la stipula di apposite convenzioni della collaborazione di organizzazioni del privato sociale, comprese le associazioni di mutuo aiuto. In favore delle associazioni e delle organizzazioni di volontariato del terzo settore “maggiormente rappresentative a livello regionale impegnate nella presa in carico delle problematiche correlate al gioco d’azzardo e all’usura in applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale”, saranno stanziati 50mila euro, che rientrano nella dotazione finanziaria complessiva della legge che ammonta a 150mila euro.
La legge prevede inoltre che all’interno di sale da gioco, ricevitorie e bingo siano presenti note informative riportanti i rischi connessi al gioco e i recapiti per le attività di supporto, e che il personale interno frequenti corsi di formazione predisposti da Comuni e organizzazioni del privato sociale.

“Una giornata importante per i pugliesi, una nuova pagina di buona politica scritta dal Consiglio regionale”. Il presidente dell’Assemblea Onofrio Introna esprime soddisfazione e ringrazia “tutti i colleghi per l’approvazione della legge contro la diffusione del gioco d’azzardo patologico, che dimostra sensibilità verso un problema molto avvertito dalla gran parte delle famiglie e dei cittadini. Non è la legge di un gruppo o di un altro, non è una legge del centrosinistra o di altre coalizioni politiche, della maggioranza o delle opposizioni: ora è una legge del Consiglio regionale pugliese”.
“Stiamo lavorando – aggiunge Introna – perché anche dalla nostra Regione venga inviato un chiaro segnale  al Governo nazionale, nei confronti di un fenomeno sempre più preoccupante, la ludopatia, un disturbo della volontà che diventa una dipendenza”.

Allontanando slot machine e sale giochi dai luoghi sensibili, consentendo di assistere quanti soffrono la dipendenza dall’azzardo e favorendo l'informazione sulle conseguenze derivanti dall'abuso, “la Puglia dice no alla malattia del gioco compulsivo, con una legge di grande civiltà, che la Comunità pugliese, le associazioni, i cittadini ci hanno chiesto con particolare urgenza”, sottolinea il presidente del Consiglio regionale.

Secondo i ricercatori, quattro italiani su dieci praticano regolarmente forme di “scommesse” o gettonano slot. Tra loro, si calcolano in tre milioni i soggetti incapaci di controllarsi, che rovinano se stessi e le loro famiglie: “non potevamo sottrarci al dovere di difendere i più deboli, anche gli anziani e i giovanissimi, da un gioco dove vince solo chi non gioca”, fa presente il presidente Introna.

Il giocatore patologico non riesce a fare a meno dal praticare il gioco d'azzardo e tende a incrementare tanto la frequenza delle giocate, quanto il tempo passato a giocare e le somme spese nell’illusione di recuperare le perdite. Oltre ad allontanare la “tentazione” da ospedali, scuole e centri di aggregazione giovanile, le norme pugliesi prevedono, inoltre, che il rinnovo delle autorizzazioni già esistenti (il termine di cinque anni decorrerà dall’entrata in vigore della legge) potrà essere concesso solo se l’esercizio osserverà i requisiti previsti dalla normativa regionale.

Critico sulla lecce il Presidente del Gruppo Consiliare del PDL alla Regione Puglia Ignazio Zullo. “Abbiamo votato a favore della legge contro il gioco d’azzardo perché rappresenta comunque un segnale di attenzione della politica nei confronti di un dramma sociale in costante ed inquietante espansione.

Con rammarico peraltro abbiamo dovuto constatare che la maggioranza vendoliana la ha di fatto svuotata in partenza, rendendola monca di quegli interventi in materia di prevenzione, cura e riabilitazione che sarebbero toccati al sistema sanitario regionale e senza i quali siamo di fronte a poco più di una mera petizione di principio, una sorta di “grida” di manzoniana memoria destinata a risolversi nell’ennesimo, consolatorio annuncio fine a se stesso, per scomparire rapidamente ed infruttuosamente nell’immancabile oblìo.

Prendiamo atto che la maggioranza vendoliana, chiudendosi, a fronte di un’ormai accertata malattia, contro la previsione di interventi di tipo sanitario, ha scelto di fatto una grave deminutio di un provvedimento che altrimenti avrebbe potuto essere non soltanto efficace rispetto alla sacrosanta finalità propostasi, ma anche realmente qualificante per l’intero Consiglio.
Sperando che il tempo, solitamente galantuomo,  ci dia torto, non abbiamo comunque negato il nostro voto”.

Anche NCD non è soddisfatto della nuova normativa ."Quello che accaduto oggi in Consiglio regionale ha dell'incredibile. Oggi, infatti, siamo chiamati ad approvare una legge che ha seguito un suo iter e che sarà completamente stravolta, nella ratio, con gli emendamenti presentati questa mattina", ha affermato nel suo intervento in aula il Presidente del gruppo Nuovo Centrodestra, Maurizio Friolo.

"La legge sul Contrasto alla diffusione del Gap ha visto impegnata la Commissione consiliare competente che ha audito le parti coinvolte. Il parere dell'assessore Gentile non è mai pervenuto in Commissione. L'anomalia odierna deriva dal fatto che solo questa mattina abbiamo potuto leggere gli emendamenti presentati dallassessore Gentile, emendamenti che stravolgono il principio iniziale ispiratore dei preponenti la legge".

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