Consorzi di bonifica, Amati: "Distinguere bonifica da irrigazione. Non è una ricetta semplicistica"


BARI - "Perché dobbiamo destinare 16,7 milioni ai Consorzi di bonifica? E se ne destinassimo la metà o una cifra molto minore non sarebbe una buona idea, consentendoci l'utilizzo di quelle somme per altre esigenze e necessità? Come si fa? Distinguere l'attività di bonifica e di irrigazione in capo ai Consorzi, attribuendo quella dell'irrigazione ad Acquedotto pugliese, almeno per quanto riguarda i Consorzi in grave passivo. Non è questa una ricetta semplicistica, ma arriva - ancora una volta - dopo uno studio tecnico che dura da diversi anni e su cui sono stati eseguite decine e decine di simulazioni."
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, con riferimento all'annuncio di presentazione di un emendamento del Governo al bilancio di previsione, con il quale si intendono destinare 16,7 milioni di euro ai Consorzi di bonifica commissariati.
"Non possiamo più consentirci continui finanziamenti ai Consorzi, nella consapevolezza che non saranno mai utili per quantità a risanare la sofferente contabilità, pur prendendo atto di una riduzione progressiva e negli anni del contributo regionale. Ho l'impressione che questo ulteriore finanziamento, allo stato privo peraltro di analitico piano industriale, che comunque ho richiesto al Governo, rappresenterà l'ennesima somministrazione finanziaria inutile, determinando insopportabili effetti anabolizzanti sulle già precarie condizioni dei Consorzi.
La scelta riformista non può che essere dunque radicale, nell'impossibilità costituzionale di disporre la loro soppressione.
Allora, ed in termini di radicalità, occorre imboccare la strada della distinzione tra bonifica e irrigazione, ove la prima ha ormai notevole interfaccia con la difesa del suolo (e con le risorse pubbliche che al tema bisognerebbe destinare con maggiore abbondanza), mentre la seconda attiene alla gestione efficiente di una risorsa (acqua) che a prescindere dagli usi dovrebbe essere irregimentata sotto un'unica gestione e un unico canone (regolarmente fatturato e pagato), conseguendo così notevoli risparmi da efficientamento. All'occasione potrebbe risultare vantaggioso il transito in favore dell'Acquedotto pugliese del ramo irrigazione dei Consorzi commissariati, conferendogli tutti gli schemi di adduzione e distribuzione ed ottenendone prevedibili risparmi per la ovvia teoria delle economie di scala. Tale iniziativa, con il naturale trasferimento del personale dei Consorzi commissariati alla stessa AQP, solleverebbe i Consorzi di bonifica dall'attività forse più dispendiosa, anche per la sua organizzazione replicata in ogni consorzio, e più in grado di ripagare i debiti pregressi (o parti di essi) con i risparmi che dalla unificazione del servizio irrigazione inesorabilmente si conseguirebbero".

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