BARI - “Dal 2008 ad oggi l’edilizia a Bari e provincia ha perso ben 10.880 addetti e 937 aziende sono sparite dal mercato. Una situazione di vera emergenza sociale alla quale bisogna porre rimedio in fretta con interventi decisivi presi a livello nazionale e locale”. Lo ha detto il neosegretario generale della Filca-Cisl di Bari, Antonio Delle Noci, nel corso dei lavori del Consiglio Generale della categoria dell’edilizia, presso la sala congressi del Formedil Bari.
“Da una disamina dei dati forniti dalla cassa edile di Bari, - ha proseguito Delle Noci – è emersa una situazione di crisi senza precedenti. Negli ultimi 6 anni (2008-2013) la massa salari nel territorio barese è calata del 39%, perdendo ben 81milioni di euro sui 207 iniziali. Lo stesso crollo si è verificato per le ore lavorate, passate da 23,4 milioni a 12,7 milioni, con un calo del 46%. Ma il dato più impressionante è quello relativo al numero dei lavoratori denunciati : erano 27.400 nel 2008, alla fine del 2013 saranno poco più di 16mila: un crollo del 40%.
Un vero dramma non solo del lavoro ma soprattutto sociale, perché vuol dire che a Bari ed in provincia ci sono quasi 11mila famiglie che prima vivevano di edilizia e che ora sono certamente in difficoltà economiche. Ci sono oltre 30mila persone che soffrono un disagio determinato dalla crisi delle costruzioni. Purtroppo – conclude il neo segretario – constatiamo come le istituzioni ignorino le nostre proposte, su come destinare risorse alla green economy e rafforzare ulteriormente gli eco-bonus. Investire nelle costruzioni vuol dire far ripartire un settore anti.ciclico e rimettere in moto decine di altri settori, cioè tutto l’indotto.
Purtroppo ad oggi le risposte arrivate sono davvero poche, per non dire nulle. Per avviare tutto questo, è di fondamentale importanza un allentamento del Patto di stabilità, che permetta agli enti locali virtuosi di investire sul territorio”.
“Da una disamina dei dati forniti dalla cassa edile di Bari, - ha proseguito Delle Noci – è emersa una situazione di crisi senza precedenti. Negli ultimi 6 anni (2008-2013) la massa salari nel territorio barese è calata del 39%, perdendo ben 81milioni di euro sui 207 iniziali. Lo stesso crollo si è verificato per le ore lavorate, passate da 23,4 milioni a 12,7 milioni, con un calo del 46%. Ma il dato più impressionante è quello relativo al numero dei lavoratori denunciati : erano 27.400 nel 2008, alla fine del 2013 saranno poco più di 16mila: un crollo del 40%.
Un vero dramma non solo del lavoro ma soprattutto sociale, perché vuol dire che a Bari ed in provincia ci sono quasi 11mila famiglie che prima vivevano di edilizia e che ora sono certamente in difficoltà economiche. Ci sono oltre 30mila persone che soffrono un disagio determinato dalla crisi delle costruzioni. Purtroppo – conclude il neo segretario – constatiamo come le istituzioni ignorino le nostre proposte, su come destinare risorse alla green economy e rafforzare ulteriormente gli eco-bonus. Investire nelle costruzioni vuol dire far ripartire un settore anti.ciclico e rimettere in moto decine di altri settori, cioè tutto l’indotto.
Purtroppo ad oggi le risposte arrivate sono davvero poche, per non dire nulle. Per avviare tutto questo, è di fondamentale importanza un allentamento del Patto di stabilità, che permetta agli enti locali virtuosi di investire sul territorio”.