BARI - "Da quale sonno siete chiamati ad uscire? C’è infatti un sonno che oscura la coscienza e la ragione; ma c’è anche un sonno nel quale avete troppo pensato al vostro interesse personale, e ad una sterile difesa dei diritti. I diritti dei poveri, degli emarginati, degli esclusi, degli oppressi.
Mentre altri lavoratori nella zona industriale di Bari stanno protestando per non perdere il loro posto di lavoro, gli ex lavoratori delle CCR riuniti in comitato, stanno protestando per riottenere la dignità del lavoro, nell’indifferenza più totale, sotto la sede del Consiglio Regionale. La lavagna del countdown del gazebo, un luogo così degradato, così umiliante, così lesivo della dignità della persona umana, pericolosa per la salute a causa delle condizioni climatiche avverse soprattutto durante la notte, segna 330 giorni di permanenza. Quello che avviene sotto la sede del Consiglio Regionale è inaccettabile soprattutto quando alcuni consiglieri regionali, per non incrociare il nostro sguardo, ti passano davanti abbassando la testa e guardando il marciapiede.
Per le CCR negli anni passati si sono spesi miliardi in lire e milioni in euro in corsi che servivano alla ricollocazione nel mondo del lavoro. Siamo stati formati, riformati e mai informati sulla nostra fine.
Siamo ancora in attesa, da parte della Regione, di risposte sul nostro futuro e di cosa ha prodotto lo screening farsa delle ex CCR, terminato i primi di Luglio di quest’anno. Nelle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Introna, lo screening doveva servire per una ricognizione più puntuale della platea degli ex CCR, una verifica delle singole posizioni onde conseguire un quadro generale quanto più reale possibile, per giungere ad ipotizzare una ricollocazione in servizio dei lavoratori in mobilità, anche con il coinvolgimento dei sindaci dell’area metropolitana oltre ad individuare eventuali prepensionamenti. Questi erano i passaggi da avviare subito per cercare di dare delle risposte ai lavoratori delle ex Case di Cura Riunite, in attesa da moltissimi anni di una ricollocazione. Dalla verifica delle liste si sarebbe capito quanti lavoratori dovrebbero essere interessati da percorsi di prepensionamento, da definire col Ministero del Lavoro e l’INPS. Inoltre, lo stesso Presidente del Consiglio precisava che “era urgente garantire la prosecuzione del trattamento di mobilità per tutti gli interessati, già scaduto”, anche con l’impegno della Giunta Regionale, e che vanno reperite le risorse per restituire loro dignità e visibilità invece, con il taglio disposto dal Governo centrale al fondo per gli ammortizzatori sociali, la Regione Puglia, insieme ai sindacati, ha tolto anche il minimo per sopravvivere a migliaia di ex lavoratori di questa regione.
Siamo da gennaio senza un euro. Ci sono stati tolti le 420,00 euro mensili di mobilità che servivano a mandare avanti per qualche giorno le famiglie, per non parlare delle utenze, mutui e tasse non pagate.
Con il Vs. silenzio e con quello di tutte le cariche Istituzionali non avete fatto altro che legalizzare l’eutanasia. Avete tolto la spina a chi stava in coma dopo aver perso il lavoro. Ogni giorno, per colpa della nostra situazione, assistiamo allo sfascio delle nostre famiglie. Non è stato presentato da nessun schieramento politico o dai sindacati, nella prossima legge di stabilità, un emendamento chi ridia un alito di vita a questi morti viventi.
Il fallimento della politica regionale non può ricadere su di noi. Non possiamo più sentirci dire dalle istituzioni regionali che abbiamo percepito per anni gli ammortizzatori sociali rispetto ad altri lavoratori. E’ vero, le Istituzioni che avevano
il compito di trovare soluzioni hanno preferito darci l’elemosina invece di adoperarsi per mettere fine alla vertenza ex CCR.
Oggi, per il Vostro fallimento, ci avete rivoltato contro l’opinione pubblica.
Sono veramente amareggiato dalla mancanza di interesse per la nostra vertenza, ma andremo avanti comunque nella nostra lotta. Una lotta alla prepotenza e alla diseguaglianza si costruisce nel quotidiano.
No! noi non ci arrenderemo mai anche a costo che qualcuno ci rimetta la propria vita per il grande gelo notturno. Non siamo più i figli della Vergogna di questa regione! Ad arrossire nei confronti del presente deve essere una politica latitante che non rappresenta la ribellione di questa terra ne' la nostra. Che si vergognino tutti coloro che si sottraggono al dovere etico di ridare la dignità agli ex CCR, ivi compresi i sindacati.
Noi delle ex CCR non ci pieghiamo perché il Vostro immobilismo e la Vostra indifferenza uccidono il nostro futuro.
Per concludere, noi vogliamo una politica semplice, fatta di progetti veritieri e senza interessi personali, una politica che dia agli “Invisibili ex CCR” quello che reclamano da anni: una giusta ricollocazione nel mondo del lavoro attraverso istituti giuridici pure contemplati dall’ordinamento regionale e non ancora attuati dal Governo Vendola; vogliamo una vita dignitosa per le nostre Famiglie!
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, per rovesciare i potenti dai troni ed innalzare gli umili. Padre, perdoniamo loro, perché sanno quello che ci stanno facendo.
Mi auguro che l’avvicinarsi del natale, risvegli le coscienze degli uomini di buona volontà".
A riferirlo in una nota il Comitato di Lotta Permanente 'Gli invisibili ex Ccr in mobilità'.
Mentre altri lavoratori nella zona industriale di Bari stanno protestando per non perdere il loro posto di lavoro, gli ex lavoratori delle CCR riuniti in comitato, stanno protestando per riottenere la dignità del lavoro, nell’indifferenza più totale, sotto la sede del Consiglio Regionale. La lavagna del countdown del gazebo, un luogo così degradato, così umiliante, così lesivo della dignità della persona umana, pericolosa per la salute a causa delle condizioni climatiche avverse soprattutto durante la notte, segna 330 giorni di permanenza. Quello che avviene sotto la sede del Consiglio Regionale è inaccettabile soprattutto quando alcuni consiglieri regionali, per non incrociare il nostro sguardo, ti passano davanti abbassando la testa e guardando il marciapiede.
Per le CCR negli anni passati si sono spesi miliardi in lire e milioni in euro in corsi che servivano alla ricollocazione nel mondo del lavoro. Siamo stati formati, riformati e mai informati sulla nostra fine.
Siamo ancora in attesa, da parte della Regione, di risposte sul nostro futuro e di cosa ha prodotto lo screening farsa delle ex CCR, terminato i primi di Luglio di quest’anno. Nelle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Introna, lo screening doveva servire per una ricognizione più puntuale della platea degli ex CCR, una verifica delle singole posizioni onde conseguire un quadro generale quanto più reale possibile, per giungere ad ipotizzare una ricollocazione in servizio dei lavoratori in mobilità, anche con il coinvolgimento dei sindaci dell’area metropolitana oltre ad individuare eventuali prepensionamenti. Questi erano i passaggi da avviare subito per cercare di dare delle risposte ai lavoratori delle ex Case di Cura Riunite, in attesa da moltissimi anni di una ricollocazione. Dalla verifica delle liste si sarebbe capito quanti lavoratori dovrebbero essere interessati da percorsi di prepensionamento, da definire col Ministero del Lavoro e l’INPS. Inoltre, lo stesso Presidente del Consiglio precisava che “era urgente garantire la prosecuzione del trattamento di mobilità per tutti gli interessati, già scaduto”, anche con l’impegno della Giunta Regionale, e che vanno reperite le risorse per restituire loro dignità e visibilità invece, con il taglio disposto dal Governo centrale al fondo per gli ammortizzatori sociali, la Regione Puglia, insieme ai sindacati, ha tolto anche il minimo per sopravvivere a migliaia di ex lavoratori di questa regione.
Siamo da gennaio senza un euro. Ci sono stati tolti le 420,00 euro mensili di mobilità che servivano a mandare avanti per qualche giorno le famiglie, per non parlare delle utenze, mutui e tasse non pagate.
Con il Vs. silenzio e con quello di tutte le cariche Istituzionali non avete fatto altro che legalizzare l’eutanasia. Avete tolto la spina a chi stava in coma dopo aver perso il lavoro. Ogni giorno, per colpa della nostra situazione, assistiamo allo sfascio delle nostre famiglie. Non è stato presentato da nessun schieramento politico o dai sindacati, nella prossima legge di stabilità, un emendamento chi ridia un alito di vita a questi morti viventi.
Il fallimento della politica regionale non può ricadere su di noi. Non possiamo più sentirci dire dalle istituzioni regionali che abbiamo percepito per anni gli ammortizzatori sociali rispetto ad altri lavoratori. E’ vero, le Istituzioni che avevano
il compito di trovare soluzioni hanno preferito darci l’elemosina invece di adoperarsi per mettere fine alla vertenza ex CCR.
Oggi, per il Vostro fallimento, ci avete rivoltato contro l’opinione pubblica.
Sono veramente amareggiato dalla mancanza di interesse per la nostra vertenza, ma andremo avanti comunque nella nostra lotta. Una lotta alla prepotenza e alla diseguaglianza si costruisce nel quotidiano.
No! noi non ci arrenderemo mai anche a costo che qualcuno ci rimetta la propria vita per il grande gelo notturno. Non siamo più i figli della Vergogna di questa regione! Ad arrossire nei confronti del presente deve essere una politica latitante che non rappresenta la ribellione di questa terra ne' la nostra. Che si vergognino tutti coloro che si sottraggono al dovere etico di ridare la dignità agli ex CCR, ivi compresi i sindacati.
Noi delle ex CCR non ci pieghiamo perché il Vostro immobilismo e la Vostra indifferenza uccidono il nostro futuro.
Per concludere, noi vogliamo una politica semplice, fatta di progetti veritieri e senza interessi personali, una politica che dia agli “Invisibili ex CCR” quello che reclamano da anni: una giusta ricollocazione nel mondo del lavoro attraverso istituti giuridici pure contemplati dall’ordinamento regionale e non ancora attuati dal Governo Vendola; vogliamo una vita dignitosa per le nostre Famiglie!
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, per rovesciare i potenti dai troni ed innalzare gli umili. Padre, perdoniamo loro, perché sanno quello che ci stanno facendo.
Mi auguro che l’avvicinarsi del natale, risvegli le coscienze degli uomini di buona volontà".
A riferirlo in una nota il Comitato di Lotta Permanente 'Gli invisibili ex Ccr in mobilità'.