di Luca Losito - Il 2013 va in archivio con una prestazione pirotecnica in terra tarantina. La Fidelis Andria, rinata sotto il segno di mister Ragno, chiude al meglio il suo anno di nascita: vittoria rumorosa a Castellaneta, con un rotondo 3-0, che forse archivia definitivamente il mal di trasferta iniziale. Gli azzurri, nonostante la concomitante vittoria della capolista Mola che resta 6 lunghezze avanti, raggiungono il terzo posto e mettono sempre più nel mirino il vertice.
Il 2013, per i tifosi azzurri, è stato senz'altro un anno forte: l'inizio dell'"era" Depasquale, i primi marasmi societari, la discesa in classifica, l'amara sconfitta-retrocessione col Barletta, il doloroso fallimento della società , la ripartenza dall'Eccellenza con la faticosa nascita della Fidelis ed un avvio in linea coi proclami della dirigenza. Un breve sunto che rende l'idea di quanto siano provati i supporters andriesi, che ora sperano di vivere un 2014 gratificante. I presupposti sono quelli giusti.
Andria sogna la promozione in D, d'altronde il blasone della Fidelis impone il successo e la società , dopo un avvio di campionato difficoltoso, ha finalmente imboccato la strada giusta. La fine del campionato è decisamente lontana, mancano molti mesi, eppure, lo sprint azzurro sembra essere già cominciato.
Il 2013, per i tifosi azzurri, è stato senz'altro un anno forte: l'inizio dell'"era" Depasquale, i primi marasmi societari, la discesa in classifica, l'amara sconfitta-retrocessione col Barletta, il doloroso fallimento della società , la ripartenza dall'Eccellenza con la faticosa nascita della Fidelis ed un avvio in linea coi proclami della dirigenza. Un breve sunto che rende l'idea di quanto siano provati i supporters andriesi, che ora sperano di vivere un 2014 gratificante. I presupposti sono quelli giusti.
Andria sogna la promozione in D, d'altronde il blasone della Fidelis impone il successo e la società , dopo un avvio di campionato difficoltoso, ha finalmente imboccato la strada giusta. La fine del campionato è decisamente lontana, mancano molti mesi, eppure, lo sprint azzurro sembra essere già cominciato.
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