Forconi: il bilancio del terzo giorno di protesta a Torino

da nostro inviato, Michele Tedesco.
TORINO
. Sale a sei arrestati, con accuse che vanno dall’estorsione alla violenza privata aggravata ai plurimi e arbitrari blocchi della circolazione stradale, il bilancio non del tutto positivo della protesta che per tre giorni ha tenuto sotto scacco il capoluogo piemontese. Una trentina le persone fermate, identificate e denunciate. Anche ieri, blocchi stradali sparsi per tutta la città: da Piazzale Romolo e Remo, a Piazza Rebaudengo, a Corso Regina Margherita, a Piazza Derna a Piazza Statuto. Tutto è stato bloccato in segno di protesta da studenti, mercatali, commercianti, anarchici, cittadini comuni, ultras e militanti di estrema destra. Nei mercati, qualche ambulante coraggioso ha cercato di riprendere l’attività, ma senza successo. «Dovete fare sciopero, tutti dobbiamo fare sciopero, non è che c’è uno più furbo degli altri, noi vi avvisiamo, fatti vostri se arriva qualcuno che fa casino». Questo era, sintetico e chiaro, il messaggio che rivolto da chi protestava a chi aveva deciso di ricominciare a lavorare. Minacciati e fatti scendere, anche quei cittadini che erano riusciti a prendere uno dei pochi tram in circolazione. Gli accessi alla stazione di Porta Susa sono stati ridotti e controllati dalla Polizia per evitare disagi alla circolazione ferroviaria. Ma c’è stata un’altra Torino stufa di vedere la città in preda alla paralisi: attraverso i social network, gli organizzatori di questa contro-manifestazione hanno invitato a unirsi, nel preludio di un corteo più grande fissato per sabato prossimo supportato anche da CGL, CISL e UIL, tutti i cittadini che non ne possono più di assistere a atti intimidatori e ricattatori. Nel pomeriggio, dalle finestre di un palazzo in via Po, sono state lanciate delle bottiglie di plastica all’indirizzo dei manifestanti che protestavano in strada: benzina sul fuoco. Verso sera la manifestazione ha assunto una connotazione più pacifica; si smontano i blocchi. Danilo Calvani, leader del Movimento dei Forconi, da Piazza Castello annuncia: «Domani, o al massimo fra 48 ore, vi diremo quando andremo tutti a Roma per cacciare i parassiti che ci governano. E non vi preoccupate il Pendolino rosso lo paghiamo noi». Il sole deve ancora sorgere su Torino.

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