Formicola, la narrativa e l’amore per il jazz

BINETTO (BA) - “Quando suonavo il jazz” è il primo romanzo di Carmela Formicola, giornalista e capo redattore della cronaca di Bari  de La Gazzetta del Mezzogiorno. Appassionata di cronaca giudiziaria e di temi sociali, dopo il libro inchiesta “L’eclissi. Petruzzelli, rogo di Bari” e un racconto breve sui minorenni di mafia del borgo antico di Bari, “Quando suonavo il jazz”, appunto, è la sua prima opera narrativa che nel 2013 ha già avuto un tributo di successo. La presentazione dell’opera si terrà nella suggestiva scenografia del Palazzo Baronale di Binetto il 3 gennaio, alle ore 19. Interverranno il sindaco Vito Siciliano e il giornalista Tommaso Forte.

“Sebastiano “Seb” Mariani è un ex jazzista finito a suonare il karaoke in un locale americaneggiante della periferia barese. La sua vita si consuma nel caos disperato, nella variopinta fauna metropolitana, nelle canzoni improbabili cantate ogni sera da maldestri cantanti dell’ultim’ora, e nel rimpianto della sua vita perduta, quando suonava il pianoforte nei migliori club d’Italia. Ma cosa lo ha strappato al jazz?”

“La presentazione del libro della giornalista Formicola - spiega il sindaco Siciliano - sarà l’occasione per invitare nella nostra piccola comunità una nutritura presenza di giornalisti e di appassionati di storia, i quali avranno l’occasione di visitare il nostro patrimonio autentico. Spalancheremo le porte della Chiesa di Santa Maria Assunta, che conserva al suo interno numerose statue lignee di artisti locali e affreschi ancora intatti. Poi c’è l’antico Palazzo Baronale in fase di restauro, che rappresenta un nuovo contenitore culturale per la nostra Città, e ancora gli incantevoli vicoli e le piazzette rimaste intatte dalla mano dell’uomo. Poi i suggestivi archi e ambienti interrati in cui è realizzato il Presepe Vivente. E infine, si potranno gustare i piatti tipici della nostra terra”.

Dunque, arte, cultura e tradizioni popolari. Un binomio vincente per promuovere il marketing territoriale e valorizzare le risorse, spesso sconosciute, agli sguardi di giornalisti, turisti e appassionati di storia dell’arte.

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