E' a rischio la copertura della prima rata dell'Imu e per le imprese e i cittadini è probabile un ulteriore aumento del carico fiscale. A denunciarlo è la Cgia di Mestre.
Se entro oggi l'Erario non avrà incassato 925 milioni di euro di maggiori entrate Iva versate dalle imprese a seguito dell'impegno della Pubblica amministrazione di pagare - così come previsto dal Decreto legge n° 102/2013 - 7,2 miliardi di euro di debiti scaduti e altri e 600 milioni di euro dalla sanatoria rivolta ai concessionari dei giochi.
Il decreto che ha cancellato la prima rata dell'Imu sull'abitazione principale - rileva una nota della Cgia - farà scattare la cosiddetta "clausola di salvaguardia". Pertanto, il ministero dell'Economia, per coprire la parte di gettito mancante, potrà dar luogo ad un provvedimento di legge che preveda l'aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese e delle accise sul gas, l'energia elettrica e le bevande alcoliche. Il rischio che ciò avvenga è molto elevato. A fronte degli ulteriori 7,2 miliardi di euro di risorse stanziate dal Governo, affinchè la Pubblica amministrazione saldi i vecchi debiti contratti con le imprese, il ministero dell'Economia (in data 29 novembre 2013) ha certificato che ne sono stati pagati poco più di 2 miliardi (pari al 28% circa del totale). Pertanto, risulta difficile rispettare l'indicazione prevista dalla legge: ovvero quella di incassare 925 milioni di euro di Iva entro la fine di novembre. In merito alla sanatoria rivolta ai concessionari dei giochi, invece, le indiscrezioni apparse in questi giorni sulla stampa specializzata ci dicono che, probabilmente, l'Erario ha riscosso poco più della metà del gettito previsto. In buona sostanza, l'obbiettivo di incassare 1,525 miliardi di euro (dato dalla somma tra i 925 milioni di Iva e i 600 milioni di sanatoria) pare difficilmente raggiungibile e per i cittadini, salvo ripensamenti dell'ultima ora, è probabile un ulteriore aumento delle tasse.
"Voglio sperare che ciò non accada - dichiara Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - sarebbe una vera e propria beffa. Dopo che per mesi ci hanno assicurato che nel 2013 non avremmo pagato l'Imu sulla prima casa, rischiamo, invece, di pagarla, almeno in parte, sotto altre forme. Questo meccanismo introdotto con la cosiddetta clausola di salvaguardia è paradossale. Se il Governo non raggiunge un determinato obbiettivo di bilancio, scatta automaticamente una nuova forma di gettito che va a coprire la parte mancante. Nel caso specifico: la Pubblica amministrazione non paga i suoi debiti e quindi le aziende non possono versare l'Iva o lo Stato non riesce a incassare i soldi dalla sanatoria sui giochi ? Nessun problema, a pagare la differenza è il cittadino".
Se entro oggi l'Erario non avrà incassato 925 milioni di euro di maggiori entrate Iva versate dalle imprese a seguito dell'impegno della Pubblica amministrazione di pagare - così come previsto dal Decreto legge n° 102/2013 - 7,2 miliardi di euro di debiti scaduti e altri e 600 milioni di euro dalla sanatoria rivolta ai concessionari dei giochi.
Il decreto che ha cancellato la prima rata dell'Imu sull'abitazione principale - rileva una nota della Cgia - farà scattare la cosiddetta "clausola di salvaguardia". Pertanto, il ministero dell'Economia, per coprire la parte di gettito mancante, potrà dar luogo ad un provvedimento di legge che preveda l'aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese e delle accise sul gas, l'energia elettrica e le bevande alcoliche. Il rischio che ciò avvenga è molto elevato. A fronte degli ulteriori 7,2 miliardi di euro di risorse stanziate dal Governo, affinchè la Pubblica amministrazione saldi i vecchi debiti contratti con le imprese, il ministero dell'Economia (in data 29 novembre 2013) ha certificato che ne sono stati pagati poco più di 2 miliardi (pari al 28% circa del totale). Pertanto, risulta difficile rispettare l'indicazione prevista dalla legge: ovvero quella di incassare 925 milioni di euro di Iva entro la fine di novembre. In merito alla sanatoria rivolta ai concessionari dei giochi, invece, le indiscrezioni apparse in questi giorni sulla stampa specializzata ci dicono che, probabilmente, l'Erario ha riscosso poco più della metà del gettito previsto. In buona sostanza, l'obbiettivo di incassare 1,525 miliardi di euro (dato dalla somma tra i 925 milioni di Iva e i 600 milioni di sanatoria) pare difficilmente raggiungibile e per i cittadini, salvo ripensamenti dell'ultima ora, è probabile un ulteriore aumento delle tasse.
"Voglio sperare che ciò non accada - dichiara Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - sarebbe una vera e propria beffa. Dopo che per mesi ci hanno assicurato che nel 2013 non avremmo pagato l'Imu sulla prima casa, rischiamo, invece, di pagarla, almeno in parte, sotto altre forme. Questo meccanismo introdotto con la cosiddetta clausola di salvaguardia è paradossale. Se il Governo non raggiunge un determinato obbiettivo di bilancio, scatta automaticamente una nuova forma di gettito che va a coprire la parte mancante. Nel caso specifico: la Pubblica amministrazione non paga i suoi debiti e quindi le aziende non possono versare l'Iva o lo Stato non riesce a incassare i soldi dalla sanatoria sui giochi ? Nessun problema, a pagare la differenza è il cittadino".