La solidarietà di Buccoliero a Fernando Vergine
BARI - “Esprimo viva solidarietà al sindacalista e all’amico Fernando Vergine, alla sua famiglia e alla Failms Cisal, la sigla sindacale di cui è coordinatore nazionale”.
È quanto dichiara il consigliere della Regione Puglia, Antonio Buccoliero commentando il vile attentato che, a Casalabate, ha distrutto l’abitazione estiva di Fernando Vergine, coordinatore nazionale Failms Cisal. “Ancora una volta – prosegue Buccoliero – si cerca di intimidire l’azione di chi opera nell’interesse della collettività; sono certo che i carabinieri, che stanno conducendo le indagini, sapranno fare piena luce su questo grave episodio. Fernando Vergine, da sempre attento ai temi del lavoro e in prima linea nel seguire alcune delicate vertenze occupazionali del territorio, potrebbe aver urtato gli interessi di chi è abituato a calpestare ogni diritto pur di vedere riconosciuto il proprio interesse personale. Per quanto aspri e duri possano essere i confronti, mai può essere giustificato un gesto di violenza, di sopraffazione o di intimidazione. Significherebbe rinunciare alla democrazia e alla libertà. Non c’è contenzioso che non possa essere risolto dal dialogo e dal confronto. Tutto il resto – conclude Buccoliero - nulla ha a che fare con un paese civile e democratico”.
È quanto dichiara il consigliere della Regione Puglia, Antonio Buccoliero commentando il vile attentato che, a Casalabate, ha distrutto l’abitazione estiva di Fernando Vergine, coordinatore nazionale Failms Cisal. “Ancora una volta – prosegue Buccoliero – si cerca di intimidire l’azione di chi opera nell’interesse della collettività; sono certo che i carabinieri, che stanno conducendo le indagini, sapranno fare piena luce su questo grave episodio. Fernando Vergine, da sempre attento ai temi del lavoro e in prima linea nel seguire alcune delicate vertenze occupazionali del territorio, potrebbe aver urtato gli interessi di chi è abituato a calpestare ogni diritto pur di vedere riconosciuto il proprio interesse personale. Per quanto aspri e duri possano essere i confronti, mai può essere giustificato un gesto di violenza, di sopraffazione o di intimidazione. Significherebbe rinunciare alla democrazia e alla libertà. Non c’è contenzioso che non possa essere risolto dal dialogo e dal confronto. Tutto il resto – conclude Buccoliero - nulla ha a che fare con un paese civile e democratico”.
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