di Nicola Zuccaro - Di tutto, di più. Il popolare spot pubblicitario potrebbe essere affiancato all'As Bari al fine di tracciare il bilancio dell'anno che sta volgendo al termine. Il successo ottenuto a Novara
ha contribuito a ridare quel toccasana in termini di fiducia e di speranza al blasone biancorosso che il 15 gennaio 2014 compirà i suoi 106 anni di vita.
In vista di questo traguardo giunge, inesorabilmente, il tempo dei consuntivi e dei preventivi come d'altronde è nella ragione sociale che qualifica l'identità legale dell'As Bari. Il 2013 doveva essere l'anno del passaggio di mani da parte dell'attuale proprietà in quelle della cordata Montemurro-Rapullino. Quest'ultima, per ragioni a tutt'oggi sconosciute, non è riuscita a trasformare i sogni in realtà di una tifoseria ansiosa nel voltar pagina dopo 36 anni.
E allora punto e a capo coi Matarrese che attraverso il regime dell'autogestione restano al timone con gli sforzi e le fatiche richieste sul piano economico-finanziario per mantenere in vita un club sempre sull'orlo di quel precipizio chiamato fallimento. Il 2013 poteva essere l'anno del ritorno in A; con qualche dose di cinismo in più, l'organico diretto da mister Torrente - punti di penalizzazione e torti arbitrali permettendo - avrebbe potuto centrare l'obbiettivo.
Così non è stato e il Bari si è ritrovato in quella cadetteria recitando il ruolo di quel malato agonizzante che lotta fra la vita e la morte ; sia per la crudeltà imposta dal torneo 2013-14 che per le tegole rappresentate dalle varie inadempienze amministrative.
Si può racchiudere in queste considerazioni il travagliato 2013 del Bari auspicando un 2014 migliore.
In vista di questo traguardo giunge, inesorabilmente, il tempo dei consuntivi e dei preventivi come d'altronde è nella ragione sociale che qualifica l'identità legale dell'As Bari. Il 2013 doveva essere l'anno del passaggio di mani da parte dell'attuale proprietà in quelle della cordata Montemurro-Rapullino. Quest'ultima, per ragioni a tutt'oggi sconosciute, non è riuscita a trasformare i sogni in realtà di una tifoseria ansiosa nel voltar pagina dopo 36 anni.
E allora punto e a capo coi Matarrese che attraverso il regime dell'autogestione restano al timone con gli sforzi e le fatiche richieste sul piano economico-finanziario per mantenere in vita un club sempre sull'orlo di quel precipizio chiamato fallimento. Il 2013 poteva essere l'anno del ritorno in A; con qualche dose di cinismo in più, l'organico diretto da mister Torrente - punti di penalizzazione e torti arbitrali permettendo - avrebbe potuto centrare l'obbiettivo.
Così non è stato e il Bari si è ritrovato in quella cadetteria recitando il ruolo di quel malato agonizzante che lotta fra la vita e la morte ; sia per la crudeltà imposta dal torneo 2013-14 che per le tegole rappresentate dalle varie inadempienze amministrative.
Si può racchiudere in queste considerazioni il travagliato 2013 del Bari auspicando un 2014 migliore.
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