dal nostro corrispondente Michele Tedesco
TORINO. Un clima di tensione alimentato dal dubbio su cosa sarebbe potuto accadere in queste ore si è insinuato tra i torinesi, seminando un panico quantomai subdolo. Code alle pompe di benzina e supermercati affollatissimi negli scorsi giorni. Il primo colpo “al Sistema” è stato sferrato attorno alle 5.30 di questa mattina e ha interessato il quasi impeccabile servizio dei trasporti pubblici della città. Presidi nei punti nevralgici per il transito delle principali linee urbane su gomma e su rotaia hanno impedito il normale svolgimento del servizio dei mezzi, creando disagio tra studenti e lavoratori. Col passare delle ore, il blocco ha portato al collasso l’intera macchina organizzativa del Gruppo Torinese dei Trasporti (GTT), che ha sospeso la stragrande maggioranza delle corse previste nella giornata. Tuttora, trovare un bus o un tram che effettui un servizio regolare è praticamente impossibile. Sono state bloccate anche le stazioni di Porta Nuova e Porta Susa. Sono 17 in totale i convogli ferroviari le cui corse sono state ritardate, cancellate o dirottate su stazioni minori. Il centro della città, già desolato per la serrata dei negozi che ha interessato tutto il capoluogo (anche Piazza della Repubblica, che ospita lo storico mercato di Porta Palazzo, questa mattina era deserta), è stato teatro di scontri tra i manifestanti e le Forze dell’ Ordine. Qui, nel corso della mattinata, si è potuto assistere al lancio di calcinacci e bombe carta; le forze dell’ ordine hanno risposto con i lacrimogeni. Ad ora, il bilancio delle vittime non è stato definito. Un carabiniere è stato ferito a una gamba. Alcuni ultras col volto coperto hanno aggredito due photoreporter e un cameraman in via XX settembre, mentre la postazione mobile di Sky Tg24, posteggiata davanti alla sede del consiglio della Regione Piemonte, è stata distrutta a calci e pugni. Sempre in Piazza Castello sono stati incendiati alcuni cassonetti. Dopo circa un’ora la situazione è temporaneamente tornata alla normalità. I responsabili del Movimento dei Forconi dal loro furgone hanno incitato la folla a rivolgere un applauso ai militari presenti in Piazza, nel momento in cui hanno deciso di togliere i caschi. “Siamo qui per manifestare in modo pacifico, per rivendicare i nostri diritti di cittadini" - hanno scandito più volte nel corso della giornata gli altoparlanti del Coordinamento 9 dicembre, prendendo le distanze dalla frange più violente, mescolatesi ai partecipanti alla manifestazione. Questi ultimi sono stati ancora una volta responsabili dei tafferugli di questo pomeriggio in Piazza Palazzo di Città. L’esplosione di un petardo, seguito dal lancio di pietre e bottiglie, davanti l’assembramento degli agenti della Guardia di Finanza e della Polizia a presidio del Municipio di Torino, ha indotto gli agenti a disperdere la folla con una carica. La Procura di Torino ha aperto un fascicolo di indagine su questa spiacevole pagina di storia della città che, a quanto pare, è ancora tutta da scrivere.
TORINO. Un clima di tensione alimentato dal dubbio su cosa sarebbe potuto accadere in queste ore si è insinuato tra i torinesi, seminando un panico quantomai subdolo. Code alle pompe di benzina e supermercati affollatissimi negli scorsi giorni. Il primo colpo “al Sistema” è stato sferrato attorno alle 5.30 di questa mattina e ha interessato il quasi impeccabile servizio dei trasporti pubblici della città. Presidi nei punti nevralgici per il transito delle principali linee urbane su gomma e su rotaia hanno impedito il normale svolgimento del servizio dei mezzi, creando disagio tra studenti e lavoratori. Col passare delle ore, il blocco ha portato al collasso l’intera macchina organizzativa del Gruppo Torinese dei Trasporti (GTT), che ha sospeso la stragrande maggioranza delle corse previste nella giornata. Tuttora, trovare un bus o un tram che effettui un servizio regolare è praticamente impossibile. Sono state bloccate anche le stazioni di Porta Nuova e Porta Susa. Sono 17 in totale i convogli ferroviari le cui corse sono state ritardate, cancellate o dirottate su stazioni minori. Il centro della città, già desolato per la serrata dei negozi che ha interessato tutto il capoluogo (anche Piazza della Repubblica, che ospita lo storico mercato di Porta Palazzo, questa mattina era deserta), è stato teatro di scontri tra i manifestanti e le Forze dell’ Ordine. Qui, nel corso della mattinata, si è potuto assistere al lancio di calcinacci e bombe carta; le forze dell’ ordine hanno risposto con i lacrimogeni. Ad ora, il bilancio delle vittime non è stato definito. Un carabiniere è stato ferito a una gamba. Alcuni ultras col volto coperto hanno aggredito due photoreporter e un cameraman in via XX settembre, mentre la postazione mobile di Sky Tg24, posteggiata davanti alla sede del consiglio della Regione Piemonte, è stata distrutta a calci e pugni. Sempre in Piazza Castello sono stati incendiati alcuni cassonetti. Dopo circa un’ora la situazione è temporaneamente tornata alla normalità. I responsabili del Movimento dei Forconi dal loro furgone hanno incitato la folla a rivolgere un applauso ai militari presenti in Piazza, nel momento in cui hanno deciso di togliere i caschi. “Siamo qui per manifestare in modo pacifico, per rivendicare i nostri diritti di cittadini" - hanno scandito più volte nel corso della giornata gli altoparlanti del Coordinamento 9 dicembre, prendendo le distanze dalla frange più violente, mescolatesi ai partecipanti alla manifestazione. Questi ultimi sono stati ancora una volta responsabili dei tafferugli di questo pomeriggio in Piazza Palazzo di Città. L’esplosione di un petardo, seguito dal lancio di pietre e bottiglie, davanti l’assembramento degli agenti della Guardia di Finanza e della Polizia a presidio del Municipio di Torino, ha indotto gli agenti a disperdere la folla con una carica. La Procura di Torino ha aperto un fascicolo di indagine su questa spiacevole pagina di storia della città che, a quanto pare, è ancora tutta da scrivere.