BRINDISI - La Cisl Taranto Brindisi valuta positivamente gli esiti dell’emendamento alla Legge di Stabilità che restituisce 25 milioni agli interventi di bonifica del Sin di Brindisi e considera coerente tale decisione del Governo con l’unità di intenti e le sinergie espresse sul merito, negli ultimi mesi, da tutte le componenti parlamentari, istituzionali, politiche e sindacali del territorio, compresa la Commissione Ambiente della Regione Puglia.
A fronte di una situazione di estrema gravità ambientale determinata dai ritardi nella definizione delle procedure e soprattutto dei finanziamenti pubblici, finalizzati ad un’efficace bonifica del Sin e dell’opportunità di restituire alla comunità di una parte amplissima dell’area industriale, sarebbe davvero intollerabile perdere ora altro tempo e sottovalutare che il driver ambientale può costituire per Brindisi vettore di sviluppo aggiuntivo.
Va, perciò, capitalizzato questo nuovo inizio, come risposta coerente agli obiettivi di bonifica ed ambientalizzazione del territorio, di restituzione delle aree agli usi consentiti, di incentivazione agli investimenti di reindustrializzazione, della nuova occupazione in risposta ad una crisi economica e sociale qui particolarmente drammatica con percentuali ufficiali di disoccupazione di oltre il 30 per cento.
La Cisl Taranto Brindisi ribadisce, ancora una volta, l’opportunità che per il Sin di Brindisi venga mutuato il modello di Accordo di Programma realizzato per Porto Marghera, cioè una compartecipazione agli investimenti necessari tra pubblico e privato ed in particolare da parte delle ex Aziende di Stato.
Infine, conferma l’opportunità di una nuova perimetrazione degli attuali mille ettari, in larga parte non toccata da alcun tipo di attività industriale e quindi libera da vincoli di bonifica, sottolinea positivamente l’impegno chiesto al Ministero dell’Ambiente a presentare al Cipe una relazione ogni sei mesi sullo stato di attuazione delle attività di bonifica del Sin di Brindisi e del valore intrinseco dell’unità, della corresponsabilità sociale e della compartecipazione agli obiettivi di una Vertenza Brindisi che è da rilanciare efficacemente, con l’apporto di tutte le componenti del territorio.
A fronte di una situazione di estrema gravità ambientale determinata dai ritardi nella definizione delle procedure e soprattutto dei finanziamenti pubblici, finalizzati ad un’efficace bonifica del Sin e dell’opportunità di restituire alla comunità di una parte amplissima dell’area industriale, sarebbe davvero intollerabile perdere ora altro tempo e sottovalutare che il driver ambientale può costituire per Brindisi vettore di sviluppo aggiuntivo.
Va, perciò, capitalizzato questo nuovo inizio, come risposta coerente agli obiettivi di bonifica ed ambientalizzazione del territorio, di restituzione delle aree agli usi consentiti, di incentivazione agli investimenti di reindustrializzazione, della nuova occupazione in risposta ad una crisi economica e sociale qui particolarmente drammatica con percentuali ufficiali di disoccupazione di oltre il 30 per cento.
La Cisl Taranto Brindisi ribadisce, ancora una volta, l’opportunità che per il Sin di Brindisi venga mutuato il modello di Accordo di Programma realizzato per Porto Marghera, cioè una compartecipazione agli investimenti necessari tra pubblico e privato ed in particolare da parte delle ex Aziende di Stato.
Infine, conferma l’opportunità di una nuova perimetrazione degli attuali mille ettari, in larga parte non toccata da alcun tipo di attività industriale e quindi libera da vincoli di bonifica, sottolinea positivamente l’impegno chiesto al Ministero dell’Ambiente a presentare al Cipe una relazione ogni sei mesi sullo stato di attuazione delle attività di bonifica del Sin di Brindisi e del valore intrinseco dell’unità, della corresponsabilità sociale e della compartecipazione agli obiettivi di una Vertenza Brindisi che è da rilanciare efficacemente, con l’apporto di tutte le componenti del territorio.