PALERMO - Un patrimonio comprendente complessi aziendali, attivita' commerciali, immobili di pregio e disponibilita' finanziarie per un valore complessivo di circa 50 milioni di euro, e' stato sequestrato a una famiglia di imprenditori palermitani su provvedimento della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo.
Le indagini del Ros dei carabinieri e dello Scico della Guardia di finanza, coordinati dal procuratore aggiunto Vttorio Teresi e dal sostituto Pierangelo Padova, hanno riguardato infiltrazioni di Cosa nostra" e dei suoi capi, tra i quali il latitante Matteo Messina Denaro, negli affari delle societa' appartenenti ad un gruppo imprenditoriale che e' leader da molti anni in Sicilia nel settore della vendita al dettaglio di articoli per l'abbigliamento, di accessori e di preziosi, e che fa capo a un imprenditore di 71 e ai suoi familiari.
Il gruppo, secondo l'accusa, sin dai primi anni '80 sarebbe stato in rapporti di contiguita' con esponenti mafiosi di primo piano del mandamento di Brancaccio e in particolare con i fratelli Giuseppe e Filippo Guttadauro, quest'ultimo cognato di Matteo Messina Denaro, con i quali avrebbe condiviso una serie di interessi economici in modo da garantirsi una forte espansione nel Palermitano e nel Trapanese. (Fonte: AGI)
Le indagini del Ros dei carabinieri e dello Scico della Guardia di finanza, coordinati dal procuratore aggiunto Vttorio Teresi e dal sostituto Pierangelo Padova, hanno riguardato infiltrazioni di Cosa nostra" e dei suoi capi, tra i quali il latitante Matteo Messina Denaro, negli affari delle societa' appartenenti ad un gruppo imprenditoriale che e' leader da molti anni in Sicilia nel settore della vendita al dettaglio di articoli per l'abbigliamento, di accessori e di preziosi, e che fa capo a un imprenditore di 71 e ai suoi familiari.
Il gruppo, secondo l'accusa, sin dai primi anni '80 sarebbe stato in rapporti di contiguita' con esponenti mafiosi di primo piano del mandamento di Brancaccio e in particolare con i fratelli Giuseppe e Filippo Guttadauro, quest'ultimo cognato di Matteo Messina Denaro, con i quali avrebbe condiviso una serie di interessi economici in modo da garantirsi una forte espansione nel Palermitano e nel Trapanese. (Fonte: AGI)