LECCE - "Solitamente e consapevolmente estraneo al dibattito che riguarda i pugliesi, a Sergio Blasi viene chiesto dai sindaci del PD contrari all'ecotassa di battere un colpo. Risultato? Una presa di posizione senza capo né coda.
D'altronde, è questo il rischio che si corre quando ci si lascia trasportare dall'improvvisazione, senza capire di cosa si sta parlando.
Sono ancora fresche di memoria le parole del segretario del Partito Democratico, a proposito di quella Lecce che a suo dire "sciatta, sporca e culturalmente arretrata", (incredibile a dirsi!) era riuscita a superare il turno per restare in corsa nella competizione per la Capitale europea della Cultura. E oggi, a distanza di qualche tempo, una nuova pillola di saggezza: "Se nel Salento il ciclo dei rifiuti non è chiuso ci sono pesantissime responsabilità degli uomini di Fitto e di Perrone".
Certamente. Secondo il segretario, la colpa non è mica della Regione Puglia - al governo da nove anni con "Blasi consigliere" da quattro - che ha approvato soltanto lo scorso novembre, dopo un ritardo di anni, il Piano dei Rifiuti.
Un Piano votato dallo stesso segretario del PD, ma che evidentemente non ha saputo leggere, visto che fissa il livello di raccolta differenziata al 65% da raggiungere solo nel 2015. Ovviamente nel 2015, perché nello stesso piano si prende atto proprio dei ritardi imputabili alla Regione.
Sempre secondo il consigliere del PD, non è di certo responsabilità della Regione Puglia se gli impianti utili a chiudere il ciclo dei rifiuti non sono stati realizzati perché le risorse dei pugliesi gestite dalla Regione (risorse europee del PO 2006-2013) sono state messe a disposizione dei territori (solo a parole) alla fine della scorsa estate e se - chissà per quanto - resteremo in attesa di quelle della programmazione 2014-2020 per ultimarlo.
Il segretario deve ricordare, con tutta umiltà , di sedere in consiglio regionale perché i cittadini lo hanno votato e con la loro preferenza lo hanno incaricato di difendere le ragioni di questo territorio.
E allora protegga i pugliesi dai rischi che il governo regionale sta facendo correre loro. Cosa che, a dire il vero, fino ad ora non gli è riuscita granché bene.
Giudicheranno i pugliesi le parole che pronuncerà , cosa farà e come voterà nei prossimi giorni, quando il consiglio regionale sarà chiamato a discutere del Bilancio e di questa ingiustissima e ulteriore tassa che il governo Vendola vuole abbattere sulla testa dei cittadini". A riferirlo in una nota il sindaco di Lecce Paolo Perrone.
D'altronde, è questo il rischio che si corre quando ci si lascia trasportare dall'improvvisazione, senza capire di cosa si sta parlando.
Sono ancora fresche di memoria le parole del segretario del Partito Democratico, a proposito di quella Lecce che a suo dire "sciatta, sporca e culturalmente arretrata", (incredibile a dirsi!) era riuscita a superare il turno per restare in corsa nella competizione per la Capitale europea della Cultura. E oggi, a distanza di qualche tempo, una nuova pillola di saggezza: "Se nel Salento il ciclo dei rifiuti non è chiuso ci sono pesantissime responsabilità degli uomini di Fitto e di Perrone".
Certamente. Secondo il segretario, la colpa non è mica della Regione Puglia - al governo da nove anni con "Blasi consigliere" da quattro - che ha approvato soltanto lo scorso novembre, dopo un ritardo di anni, il Piano dei Rifiuti.
Un Piano votato dallo stesso segretario del PD, ma che evidentemente non ha saputo leggere, visto che fissa il livello di raccolta differenziata al 65% da raggiungere solo nel 2015. Ovviamente nel 2015, perché nello stesso piano si prende atto proprio dei ritardi imputabili alla Regione.
Sempre secondo il consigliere del PD, non è di certo responsabilità della Regione Puglia se gli impianti utili a chiudere il ciclo dei rifiuti non sono stati realizzati perché le risorse dei pugliesi gestite dalla Regione (risorse europee del PO 2006-2013) sono state messe a disposizione dei territori (solo a parole) alla fine della scorsa estate e se - chissà per quanto - resteremo in attesa di quelle della programmazione 2014-2020 per ultimarlo.
Il segretario deve ricordare, con tutta umiltà , di sedere in consiglio regionale perché i cittadini lo hanno votato e con la loro preferenza lo hanno incaricato di difendere le ragioni di questo territorio.
E allora protegga i pugliesi dai rischi che il governo regionale sta facendo correre loro. Cosa che, a dire il vero, fino ad ora non gli è riuscita granché bene.
Giudicheranno i pugliesi le parole che pronuncerà , cosa farà e come voterà nei prossimi giorni, quando il consiglio regionale sarà chiamato a discutere del Bilancio e di questa ingiustissima e ulteriore tassa che il governo Vendola vuole abbattere sulla testa dei cittadini". A riferirlo in una nota il sindaco di Lecce Paolo Perrone.