FOGGIA - Momenti di paura in Capitanata. Un grosso albero e' caduto nella notte sopra il cancello della scuola materna ed elementare Garibaldi di via Galliani in pieno centro a Foggia. La pianta e' caduta sopra l'ingresso principale dell'istituto. Sul posto nelle prime ore della giornata le squadre dei Vigili del fuoco del comando provinciale che hanno provveduto a tagliare l'albero e a rimuoverlo. Gli alunni sono entrati da un ingresso secondario dell'istituto.
Questa mattina numerosi genitori hanno segnalato anche la pericolosita' di altri alberi che si trovano nella zona della scuola e che rischiando di cadere.
Questa mattina numerosi genitori hanno segnalato anche la pericolosita' di altri alberi che si trovano nella zona della scuola e che rischiando di cadere.
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Caduto l'ennesimo pino a Foggia.
RispondiEliminaTranquilli, nessun ferito e pochissimi danni e il pino si è piuttosto “coricato” su di un edificio invece di crollare al suolo.
Non si prende ancora coscienza che la provincia del vento (la città più ventilata d'Italia è Volturino) e che i cambiamenti climatici in atto (che rinforzano i venti) sono entrambe incompatibili con chiome di alberi troppo folte sulle quali il vento può fare maggiore pressione e radici che si propagano in orizzontale piuttosto che in verticale, assicurando una minore presa e tenuta oltre che un vero e proprio minor radicamento dell'albero al suolo (e un dissesto grave e serio dei marciapiedi e dei manti stradali, con rinnovato pericolo per la circolazione di mezzi e pedoni).
Non so se l'amministrazione comunale si sia dotata di una mappatura delle criticità , cioè di quegli alberi che, a vista d'occhio, sembrano manifestare volontà suicide piegandosi sino a schiantarsi al suolo, così come accadde e come accade per la "emergenza palme".
Per mia personale esperienza ed a seguito della mancanza di una quarantina di alberi in soli tre isolati in Viale Cristoforo Colombo e volendo seguire l'esempio del cittadino Mario Vasciminno che ha adottato, creato, mantiene e rende usufruibile il bel giardino di Via Silvio Pellico angolo Viale Ofanto, in questo seguito da numerosi altri cittadini foggiani che hanno adottato altre aiuole o giardini, ho avuto un contatto con la burocrazia comunale del ramo tecnico chiedendo se potessi io, insieme ad altri cittadini, piantare nuovi alberi sostituendo quelli mancanti.
La risposta è stata che no, non si può, o meglio nì, in teoria si potrebbe, ma nella pratica forse sì solo a condizione che i nuovi alberi siano del tipo dei cipressi del cimitero e che non richiedano alcuna manutenzione e/o potatura, poiché il comune non era in grado di assolvere a queste manutenzioni (questo, prima del ritorno dei potatori e dei curatori del verde pubblico).
Insomma, per fuggire dal pericolo dei “pini suicidi” si viaggia verso “cipressacee e betullacee omicide”, in quanto il loro polline scatena l'allergia e la conseguente e pericolosa asma bronchiale in un territorio provinciale che subisce già un pesante quanto sconosciuto “inquinamento da pollini”.
Dalla padella alla brace, insomma.
Sarebbe bello che una completa inchiesta giornalistica che contenesse tutte le informazioni per fare una corretta scelta nel verde pubblico fosse realizzata, pubblicata e resa così disponibile per la politica, la burocrazia e la buona amministrazione municipale.
E visto che di brace trattiamo, aggiungiamo altra legna al fuoco della cittadinanza urbana foggiana e lanciamo anche l'idea di istituire il primo “Pubblico Registro Ciclistico Locale” d'Italia, con la assegnazione di una targa ufficiale e personale ad ogni bicicletta e con la impressione della numerazione matricolare della targa anche sul telaio della bici e dei suoi accessori, provvedimento utile a scongiurare i danni e i furti che i proprietari di biciclette subiscono sempre più spesso, purtroppo, magari monitorando con telecamere (o facendo le vigilare) le rastrelliere pubbliche per lo stazionamento delle medesime bici.
In Svizzera le bici hanno una targa:
stai a vedere che è per una pubblica utilità e per una pubblica sicurezza?
Buona giornata a tutti.
Gustavo Gesualdo