ROMA - Quella sul riordino delle Province è ''una legge che viola la Costituzione'', perché servirebbe ''una riforma costituzionale''. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ha risposto ''assolutamente sì'' ai giornalisti che gli chiedevano se le Regioni potrebbero promuovere un ricorso alla Consulta.
''E' una legge che viola la Costituzione - ha detto Maroni a margine di una visita all'Avis di Milano - perché non si può togliere potere alle Province in questo modo e perché, come ha detto la Corte dei Conti, aumenta i costi''. Secondo il governatore leghista, la riforma votata alla Camera ''è frutto di un atteggiamento ideologico e demagogico''.
''Ho incontrato ieri allo stadio il ministro Delrio - ha aggiunto - e gli ho detto che siamo pronti a partecipare al dibattito sulle riforme, ma non così: ci vuole una riforma costituzionale, dando però alle Regioni il potere di organizzare il livello intermedio''. A Maroni, che ha criticato anche l'aumento a 18 delle città metropolitane, è stato quindi chiesto se intenda promuovere un ricorso costituzionale sulla nuova legge: ''Assolutamente sì - ha risposto - studieremo come procedere e mi pare che l'Upi stia pensando a questa strada: ma non lo faremo per mantenere lo status quo ma per fare la riforma nel modo giusto''.
''E' una legge che viola la Costituzione - ha detto Maroni a margine di una visita all'Avis di Milano - perché non si può togliere potere alle Province in questo modo e perché, come ha detto la Corte dei Conti, aumenta i costi''. Secondo il governatore leghista, la riforma votata alla Camera ''è frutto di un atteggiamento ideologico e demagogico''.
''Ho incontrato ieri allo stadio il ministro Delrio - ha aggiunto - e gli ho detto che siamo pronti a partecipare al dibattito sulle riforme, ma non così: ci vuole una riforma costituzionale, dando però alle Regioni il potere di organizzare il livello intermedio''. A Maroni, che ha criticato anche l'aumento a 18 delle città metropolitane, è stato quindi chiesto se intenda promuovere un ricorso costituzionale sulla nuova legge: ''Assolutamente sì - ha risposto - studieremo come procedere e mi pare che l'Upi stia pensando a questa strada: ma non lo faremo per mantenere lo status quo ma per fare la riforma nel modo giusto''.
Tags
Politica