Forconi: disagi alle porte dei capoluoghi pugliesi. Ma a Torino è il caos (VIDEO)

BARI - Primi disagi alle porte del capoluogo pugliese a causa della protesta dei tir e le istituzioni si muovono. C'è lo stop alle manifestazioni del 'Movimento dei forconi' in provincia di Bari. Il Prefetto, Mario Tafaro, ha disposto ''il divieto di assembramento degli automezzi lungo tutta la rete stradale ed autostradale della provincia dal 9 al 13 dicembre''.

+ Movimento Governabilità Bari, positivo bilancio manifestazione

Oggi alcuni esponenti del 'Movimento' hanno bloccato il traffico sulla tangenziale di Bari, consentendo il passaggio a rilento solo delle auto. Un corteo è previsto dalle 10 nel centro di Bari. Manifestazioni anche a Lecce e a Foggia.

DISAGI NEL BARESE - Si segnalano disagi della protesta di alcuni autotrasportatori e del movimento dei Forconi e di altre organizzazioni autonome, che in Puglia sta determinando problemi alla circolazione su alcuni tratti di strade statali e provinciali alle porte delle citta'.
In particolare, sulla Tangenziale di Bari, all'altezza dello svincolo Poggiofranco ci sono circa 2 km di camion e mezzi pesanti incolonnati in entrambe i sensi di marcia, mentre gli automobilisti vengono fatti transitare a velocita' ridotta sulla terza corsia. Nel barese i disagi maggiori vengono segnalati sulla provinciale 231, nei pressi di Corato, dove numerosi Tir sono fermi ai margini della carreggiata. Disagi anche a Foggia, in particolare al km 670 della statale 16, dove lunghe colonne di automezzi pesanti stazionano in entrambi i sensi di marcia ed il traffico delle auto procede a rilento, cosi' come alle porte di Lecce, sulla statale 613 all'altezza di Surbo, dove i Tir occupano solamente la carreggiata nord.

SCIOPERO PARALIZZA TORINO - Negozi e bar chiusi, mercati vuoti e fermate dei taxi deserte. E' generale la serrata, a Torino e in provincia, per lo sciopero dei forconi. Blocchi stradali e volantinaggi sono stati attuati in diverse zone del capoluogo, con disagi al traffico. Chiusi ai mezzi pesanti gli svincoli dell'autostrada Torino-Milano all'altezza di Carisio.
Momenti di alta tensione nella città sabauda, negozi chiusi e presidi
Nella centrale piazza Castello, uno dei principali presidi della città,continuano a confluire persone. Bloccato per alcune ore il Centro agroalimentare di Torino.

dal nostro corrispondente Michele Tedesco
TORINO. Un clima di tensione alimentato dal dubbio su cosa sarebbe potuto accadere in queste ore si è insinuato tra i torinesi, seminando un panico quantomai subdolo. Code alle pompe di benzina e supermercati affollatissimi negli scorsi giorni. Il primo colpo “al Sistema” è stato sferrato attorno alle 5.30 di questa mattina e ha interessato il quasi impeccabile servizio dei trasporti pubblici della città. Presidi nei punti nevralgici per il transito delle principali linee urbane su gomma e su rotaia hanno impedito il normale svolgimento del servizio dei mezzi, creando disagio tra studenti e lavoratori.

Col passare delle ore, il blocco ha portato al collasso l’intera macchina organizzativa del Gruppo Torinese dei Trasporti (GTT), che ha sospeso la stragrande maggioranza delle corse previste nella giornata. Tuttora, trovare un bus o un tram che effettui un servizio regolare è praticamente impossibile. Sono state bloccate anche le stazioni di Porta Nuova e Porta Susa. Sono 17 in totale i convogli ferroviari le cui corse sono state ritardate, cancellate o dirottate su stazioni minori. Il centro della città, già desolato per la serrata dei negozi che ha interessato tutto il capoluogo (anche Piazza della Repubblica, che ospita lo storico mercato di Porta Palazzo, questa mattina era deserta), è stato teatro di scontri tra i manifestanti e le Forze dell’ Ordine.

Qui, nel corso della mattinata, si è potuto assistere al lancio di calcinacci e bombe carta; le forze dell’ ordine hanno risposto con i lacrimogeni. Ad ora, il bilancio delle vittime non è stato definito. Un carabiniere è stato ferito a una gamba. Alcuni ultras col volto coperto hanno aggredito due photoreporter e un cameraman in via XX settembre, mentre la postazione mobile di Sky Tg24, posteggiata davanti alla sede del consiglio della Regione Piemonte, è stata distrutta a calci e pugni. Sempre in Piazza Castello sono stati incendiati alcuni cassonetti. Dopo circa un’ora la situazione è temporaneamente tornata alla normalità. I responsabili del Movimento dei Forconi dal loro furgone hanno incitato la folla a rivolgere un applauso ai militari presenti in Piazza, nel momento in cui hanno deciso di togliere i caschi.

“Siamo qui per manifestare in modo pacifico, per rivendicare i nostri diritti di cittadini" - hanno scandito più volte nel corso della giornata gli altoparlanti del Coordinamento 9 dicembre, prendendo le distanze dalla frange più violente, mescolatesi ai partecipanti alla manifestazione. Questi ultimi sono stati ancora una volta responsabili dei tafferugli di questo pomeriggio in Piazza Palazzo di Città. L’esplosione di un petardo, seguito dal lancio di pietre e bottiglie, davanti l’assembramento degli agenti della Guardia di Finanza e della Polizia a presidio del Municipio di Torino, ha indotto gli agenti a disperdere la folla con una carica. La Procura di Torino ha aperto un fascicolo di indagine su questa spiacevole pagina di storia della città che, a quanto pare, è ancora tutta da scrivere.