LECCE - La Capitale del Barocco con l’imponente Castello edificato da Carlo V, Piazza Duomo, la Basilica di Santa Croce, le sue tradizioni storiche, è raccontata su “Sereno Variabile”, programma di Rai2 condotto da Osvaldo Bevilacqua, dall’inviata Simona Giacomelli per la regia di Ivana Nigris.
La cartapesta, materia inconsueta e antica, piena di fascino e possibilità , costituisce il punto di partenza del viaggio a Lecce e racconta della tradizione dei maestri cartapestai Mario Di Donfrancesco, Pinuccia Petruzzelli e di suo marito Gianni De Carlo, che rappresenta l’innovazione alla tradizione con pregiati oggetti di design in cartapesta.
Simona Giacomelli curiosando per la città incontra Mario Di Donfrancesco dove nella sua bottega di via D’Amelio, situata nel centro storico illustra, come dal nulla, con carta straccia , paglia, colla e fili di ferro, si creano i pupi presepiali e le statue riproducenti soggetti sacri (figure di santi anche a grandezza naturale, in posizione statica o dinamica) carichi di suggestioni emotive, con il panneggio curato in ogni minimo particolare.
Nel suo viaggio l’inviata di Rai 2 incontra nel castello di Carlo V l’architetto Nicola Elia, dirigente del Settore Cultura, Beni Culturali, Spettacolo, Turismo, Sport e Tempo Libero del Comune di Lecce, che illustra l’imponente maniero leccese che dal 2009 ospita il Museo della Cartapesta, che raccoglie le statue processionali, i famosi Cristi dei barbieri, angeli, abiti d’epoca, realizzati nei secoli scorsi dai maestri cartapestai leccesi (Caretta, Capoccia, Guacci, Errico, Pantaleo, Mazzeo, Indino, Malecore, Gallucci).
L’itinerario copre un arco temporale che dal XVIII secolo giunge ai nostri giorni con le opere di artisti internazionali quali Emilio Farina e la brasiliana Lucia Barata e include il laboratorio per la lavorazione della cartapesta con tutti gli attrezzi del mestiere.
Per la prima volta le telecamere di “Sereno Variabile” entrano nel Museo della Cartapesta dall’ingresso appena restaurato della Cappella di Santa Barbara dove sono state riportate alla luce importanti testimonianze di epoca medioevale.
Il viaggio nella storia della cartapesta leccese si conclude nel laboratorio Artefare di via Petronelli, dove Pinuccia Petruzzelli e Gianni De Carlo propongono degli originali bijoux in cartapesta unici nel design, il cui valore aggiunto risiede non solo nella cromaticità e negli spessori, ma anche in una progettualità sempre rivolta alla natura. Le idee, trasformate in progetto grazie a un concept e a una teknè semplice ed innovativa, interpretano raffinati monili.
La cartapesta, materia inconsueta e antica, piena di fascino e possibilità , costituisce il punto di partenza del viaggio a Lecce e racconta della tradizione dei maestri cartapestai Mario Di Donfrancesco, Pinuccia Petruzzelli e di suo marito Gianni De Carlo, che rappresenta l’innovazione alla tradizione con pregiati oggetti di design in cartapesta.
Simona Giacomelli curiosando per la città incontra Mario Di Donfrancesco dove nella sua bottega di via D’Amelio, situata nel centro storico illustra, come dal nulla, con carta straccia , paglia, colla e fili di ferro, si creano i pupi presepiali e le statue riproducenti soggetti sacri (figure di santi anche a grandezza naturale, in posizione statica o dinamica) carichi di suggestioni emotive, con il panneggio curato in ogni minimo particolare.
Nel suo viaggio l’inviata di Rai 2 incontra nel castello di Carlo V l’architetto Nicola Elia, dirigente del Settore Cultura, Beni Culturali, Spettacolo, Turismo, Sport e Tempo Libero del Comune di Lecce, che illustra l’imponente maniero leccese che dal 2009 ospita il Museo della Cartapesta, che raccoglie le statue processionali, i famosi Cristi dei barbieri, angeli, abiti d’epoca, realizzati nei secoli scorsi dai maestri cartapestai leccesi (Caretta, Capoccia, Guacci, Errico, Pantaleo, Mazzeo, Indino, Malecore, Gallucci).
L’itinerario copre un arco temporale che dal XVIII secolo giunge ai nostri giorni con le opere di artisti internazionali quali Emilio Farina e la brasiliana Lucia Barata e include il laboratorio per la lavorazione della cartapesta con tutti gli attrezzi del mestiere.
Per la prima volta le telecamere di “Sereno Variabile” entrano nel Museo della Cartapesta dall’ingresso appena restaurato della Cappella di Santa Barbara dove sono state riportate alla luce importanti testimonianze di epoca medioevale.
Il viaggio nella storia della cartapesta leccese si conclude nel laboratorio Artefare di via Petronelli, dove Pinuccia Petruzzelli e Gianni De Carlo propongono degli originali bijoux in cartapesta unici nel design, il cui valore aggiunto risiede non solo nella cromaticità e negli spessori, ma anche in una progettualità sempre rivolta alla natura. Le idee, trasformate in progetto grazie a un concept e a una teknè semplice ed innovativa, interpretano raffinati monili.