di Vittorio Polito - La Wip Edizioni ha pubblicato il volume “Il botto finale” di Antonio Perruggini (pagg. 157 - € 10).
Il volume fa sotto certi aspetti la storia delle vicende del “Re Mida della salute”, Francesco Cavallari. Una storia emozionante ed a tratti commovente, drammaticamente vera che non può essere sfuggita a nessuno, dal momento che il protagonista è conosciuto, almeno per sentito dire.
Il caso Cavallari pare essere un altro emblematico caso della giustizia in Italia che attraverso “L’operazione Speranza”, ad eccezione di qualche arricchimento ha portato squallore, disperazione ed anche lutti. Si teorizzò l’esistenza di una cupola politico-criminale che faceva affari e raccoglieva consensi a mani larghe nella sanità privata, distruggendo in breve tempo le “Case di Cura Riunite” con tutto il suo impero, facilitando, sotto certi aspetti la caduta di alcuni politici come Vito Lattanzio e Rino Formica.
Alla fine pare si sia trattato proprio di uno scandalo giudiziario che ha visto, tra l’altro, la morte di un giudice ed un imprenditore in esilio. D’altro canto i veleni all’interno della Procura erano noti e pare che ancora oggi un certo clima regni ancora, come dimostrano i recenti fatti che hanno investito giudici e procuratori.
Francesco Schittulli, attuale presidente dell’Amministrazione Provinciale di Bari, nella prefazione evidenzia la ricostruzione attenta e scrupolosa fatta dall’autore di una vicenda che ha segnato tristemente la storia di Bari e della Regione. Scrive Schittulli che “A nulla vale, la riabilitazione tardiva – a volte anche postuma – di coloro che hanno subito processi ingiusti e, come nel caso di Francesco Cavallari, hanno visto distruggere la loro attività umana e imprenditoriale. A nulla vale, perché nulla di quello che era prima, sarà uguale”.
Il volume fa sotto certi aspetti la storia delle vicende del “Re Mida della salute”, Francesco Cavallari. Una storia emozionante ed a tratti commovente, drammaticamente vera che non può essere sfuggita a nessuno, dal momento che il protagonista è conosciuto, almeno per sentito dire.
Il caso Cavallari pare essere un altro emblematico caso della giustizia in Italia che attraverso “L’operazione Speranza”, ad eccezione di qualche arricchimento ha portato squallore, disperazione ed anche lutti. Si teorizzò l’esistenza di una cupola politico-criminale che faceva affari e raccoglieva consensi a mani larghe nella sanità privata, distruggendo in breve tempo le “Case di Cura Riunite” con tutto il suo impero, facilitando, sotto certi aspetti la caduta di alcuni politici come Vito Lattanzio e Rino Formica.
Alla fine pare si sia trattato proprio di uno scandalo giudiziario che ha visto, tra l’altro, la morte di un giudice ed un imprenditore in esilio. D’altro canto i veleni all’interno della Procura erano noti e pare che ancora oggi un certo clima regni ancora, come dimostrano i recenti fatti che hanno investito giudici e procuratori.
Francesco Schittulli, attuale presidente dell’Amministrazione Provinciale di Bari, nella prefazione evidenzia la ricostruzione attenta e scrupolosa fatta dall’autore di una vicenda che ha segnato tristemente la storia di Bari e della Regione. Scrive Schittulli che “A nulla vale, la riabilitazione tardiva – a volte anche postuma – di coloro che hanno subito processi ingiusti e, come nel caso di Francesco Cavallari, hanno visto distruggere la loro attività umana e imprenditoriale. A nulla vale, perché nulla di quello che era prima, sarà uguale”.