TARANTO - Due episodi nel giro di pochi giorni. Due segnali che inquietano: l’attentato incendiario alla sede di Confindustria Taranto e il gesto intimidatorio all’abitazione di Nicola Spagnuolo, Presidente dell’azienda speciale Subfor e responsabile provinciale della Cia, la Confederazione italiana dell’agricoltura.
La Camera di commercio di Taranto esprime ferma condanna e respinge ogni logica legata alla violenza ed all’intimidazione di qualsiasi natura. Alla sincera solidarietà nei confronti delle vittime delle intimidazioni, si affianca la preoccupazione per la gravità degli atti compiuti, con la consapevolezza che le forze dell’ordine sapranno fare chiara luce su entrambi gli episodi.
Taranto e la sua provincia attraversano un periodo difficile, forse il più complesso e controverso degli ultimi decenni. La comunità ionica è segnata da problematiche interne che vanno ad inserirsi in un quadro economico generale caratterizzato da molteplici criticità .
Le imprese che chiudono generano mancanza di lavoro che, a sua volta, causa forte disagio sociale. Tutto ciò non deve costituire alibi per deroghe di alcun tipo. Le categorie economiche sono un argine solido ed invalicabile della legalità ed ogni giorno combattono contro la crisi che ne ha temprato la capacità di affrontare le condizioni più difficili e di resistere anche alle intimidazioni, nell’interesse della crescita economica del territorio.
Non sappiamo quali motivazioni si celano dietro i due inquietanti episodi ma, in ogni caso, non vanno sottovalutati, né trascurati. Il territorio ionico, le sue forze economiche e produttive, le parti sociali, posseggono le risorse, le capacità e le competenze per superare le criticità . Occorre, però, convogliare gli sforzi nella direzione giusta, lavorando con spirito di partecipazione ed abbandonando dannosi protagonismi e sterili personalismi che, finora, hanno reso più ardua l’auspicata ripresa.
La Camera di commercio di Taranto esprime ferma condanna e respinge ogni logica legata alla violenza ed all’intimidazione di qualsiasi natura. Alla sincera solidarietà nei confronti delle vittime delle intimidazioni, si affianca la preoccupazione per la gravità degli atti compiuti, con la consapevolezza che le forze dell’ordine sapranno fare chiara luce su entrambi gli episodi.
Taranto e la sua provincia attraversano un periodo difficile, forse il più complesso e controverso degli ultimi decenni. La comunità ionica è segnata da problematiche interne che vanno ad inserirsi in un quadro economico generale caratterizzato da molteplici criticità .
Le imprese che chiudono generano mancanza di lavoro che, a sua volta, causa forte disagio sociale. Tutto ciò non deve costituire alibi per deroghe di alcun tipo. Le categorie economiche sono un argine solido ed invalicabile della legalità ed ogni giorno combattono contro la crisi che ne ha temprato la capacità di affrontare le condizioni più difficili e di resistere anche alle intimidazioni, nell’interesse della crescita economica del territorio.
Non sappiamo quali motivazioni si celano dietro i due inquietanti episodi ma, in ogni caso, non vanno sottovalutati, né trascurati. Il territorio ionico, le sue forze economiche e produttive, le parti sociali, posseggono le risorse, le capacità e le competenze per superare le criticità . Occorre, però, convogliare gli sforzi nella direzione giusta, lavorando con spirito di partecipazione ed abbandonando dannosi protagonismi e sterili personalismi che, finora, hanno reso più ardua l’auspicata ripresa.