LECCE - I consiglieri alla Provincia di Lecce Mino Frasca e Giovanni Siciliano chiedono chiarezza sulla notizia relativa all’arrivo nel Salento di 20 mila tonnellate di amianto che dovrebbero essere smaltite nell'impianto che si trova in contrada Vignali-Castellino, in territorio di Galatone e a due passi dalla discarica neritina.
“Apprendiamo dalle cronache odierne - irrompono Frasca e Siciliano - che al porto di Gallipoli sono in arrivo 20 mila tonnellate di amianto provenienti dalla Sicilia da stoccare in una discarica di rifiuti speciali ubicata sul territorio tra Nardò e Galatone. Oltre a chiedere al presidente della Provincia Gabellone di verificare la fondatezza della notizia, abbiamo interpellato immediatamente i competenti uffici provinciali, da cui è emerso che le esistenti autorizzazioni, di natura tecnica, sono state fatte ope legis nel 2009 e sono relative ai soli rifiuti, mentre nel 2010 e nel 2011 si è allargato anche ai rifiuti speciali e nel 2013 risultano ampliamenti del sito. Possiamo solo dire che se il materiale contenente amianto proviene da località italiane, la legge non prevede competenze della Provincia in merito. La competenza della Provincia è invece prevista dalla legge se il materiale proviene dall’estero, a meno che non si tratti di lastre in eternit contenente amianto. Quindi tutto ciò significa che se l’impianto presso il quale tale materiale sarà stoccato, ha tutti i requisiti di legge, né la Provincia né i Comuni interessati hanno voce in capitolo. Appare francamente sbagliato che la legge non preveda che su questioni così delicate le comunità locali, attraverso gli indirizzi politici delle amministrazioni locali, possano pronunciarsi. Il sito di stoccaggio, inoltre, sembra sia ubicato in agro di Galatone, quindi il Comune di Nardò oggi può solo manifestare contrarietà all’intera vicenda.
E’ chiaro però, che così stando le cose, la politica può mettersi di traverso a una prospettiva sconcertante per gli equilibri ambientali di questo territorio, che - ricordano ancora Frasca e Siciliano - attende ancora la bonifica della discarica di Castellino e di conoscere il quadro completo dei rischi per la salute e dei risvolti sul piano ambientale di anni e anni di smaltimento. Sarebbe semplicemente ridicolo adesso fare i conti anche con 20 mila tonnellate di amianto, verso le quali alzeremo le barricate e sensibilizzeremo al massimo i cittadini. Preso atto delle autorizzazioni e del fatto che dietro all’operazione presumibilmente ci sia anche un cospicuo profitto, ricordiamo che prima delle norme di legge e del denaro, c’è il buon senso. E’ una prospettiva che non vogliamo nemmeno minimamente immaginare. Le comunità di Nardò e Galatone hanno il diritto di sapere esattamente quello che sta accadendo. Intanto abbiamo chiesto, attraverso il consigliere Sergio Orlando, che ci sia a Nardò un Consiglio monotematico sull’argomento e a questa richiesta si sono tempestivamente uniti i consiglieri Mirella Bianco, Cesare Dell’Angelo Custode e Alessandro Presta”.
“Apprendiamo dalle cronache odierne - irrompono Frasca e Siciliano - che al porto di Gallipoli sono in arrivo 20 mila tonnellate di amianto provenienti dalla Sicilia da stoccare in una discarica di rifiuti speciali ubicata sul territorio tra Nardò e Galatone. Oltre a chiedere al presidente della Provincia Gabellone di verificare la fondatezza della notizia, abbiamo interpellato immediatamente i competenti uffici provinciali, da cui è emerso che le esistenti autorizzazioni, di natura tecnica, sono state fatte ope legis nel 2009 e sono relative ai soli rifiuti, mentre nel 2010 e nel 2011 si è allargato anche ai rifiuti speciali e nel 2013 risultano ampliamenti del sito. Possiamo solo dire che se il materiale contenente amianto proviene da località italiane, la legge non prevede competenze della Provincia in merito. La competenza della Provincia è invece prevista dalla legge se il materiale proviene dall’estero, a meno che non si tratti di lastre in eternit contenente amianto. Quindi tutto ciò significa che se l’impianto presso il quale tale materiale sarà stoccato, ha tutti i requisiti di legge, né la Provincia né i Comuni interessati hanno voce in capitolo. Appare francamente sbagliato che la legge non preveda che su questioni così delicate le comunità locali, attraverso gli indirizzi politici delle amministrazioni locali, possano pronunciarsi. Il sito di stoccaggio, inoltre, sembra sia ubicato in agro di Galatone, quindi il Comune di Nardò oggi può solo manifestare contrarietà all’intera vicenda.
E’ chiaro però, che così stando le cose, la politica può mettersi di traverso a una prospettiva sconcertante per gli equilibri ambientali di questo territorio, che - ricordano ancora Frasca e Siciliano - attende ancora la bonifica della discarica di Castellino e di conoscere il quadro completo dei rischi per la salute e dei risvolti sul piano ambientale di anni e anni di smaltimento. Sarebbe semplicemente ridicolo adesso fare i conti anche con 20 mila tonnellate di amianto, verso le quali alzeremo le barricate e sensibilizzeremo al massimo i cittadini. Preso atto delle autorizzazioni e del fatto che dietro all’operazione presumibilmente ci sia anche un cospicuo profitto, ricordiamo che prima delle norme di legge e del denaro, c’è il buon senso. E’ una prospettiva che non vogliamo nemmeno minimamente immaginare. Le comunità di Nardò e Galatone hanno il diritto di sapere esattamente quello che sta accadendo. Intanto abbiamo chiesto, attraverso il consigliere Sergio Orlando, che ci sia a Nardò un Consiglio monotematico sull’argomento e a questa richiesta si sono tempestivamente uniti i consiglieri Mirella Bianco, Cesare Dell’Angelo Custode e Alessandro Presta”.