BARI - Domani, sabato 11 gennaio, alle ore 12, nella sala Murat di piazza del Ferrarese, avrà luogo l’anteprima della mostra “Partono i bastimenti”, dedicata alla emigrazione italiana nelle Americhe, quel “grande esodo” definito dagli studiosi il più rilevante movimento migratorio della storia del mondo.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 12 al 28 gennaio tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle ore 17,30 alle 20,30. Ingresso gratuito.
La grande esposizione, già allestita con successo a Napoli, Cosenza e, il mese scorso in edizione ridotta, presso il Ministero degli Affari Esteri, è una iniziativa della Fondazione Roma-Mediterraneo, presieduta dal prof. Emmanuele F.M. Emanuele, realizzata con il patrocinio del Comune di Bari.
Ricca di un incredibile materiale espositivo, la mostra si avvale dell’organizzazione di Civita Cultura. Curatore della rassegna è Francesco Nicotra, direttore dei Progetti speciali NIAF (National Italian American Foundation), che ha dato il suo patrocinio alla iniziativa.
La mostra narra la storia dell’emigrazione nelle Americhe seguendo un percorso di foto ed altre immagini su pannelli: dalle partenze di folle di disperati sulle “carrette del mare” di fine ‘800, fino ai successi raggiunti in tutti i campi, soprattutto negli Stati Uniti, dai discendenti dei nostri emigrati. Una storia che si snoda attraverso i periodi più difficili del ‘900, come le due guerre mondiali, il fascismo e la grande crisi economica degli anni ’30, che vide milioni di espatriati italiani in lotta al fianco degli americani.
“Una mostra toccante - ha dichiarato il prof. Emanuele - perché estremamente attuale in un momento storico come quello che stiamo vivendo, teatro (tra gli altri drammi) di un nuovo, consistente fenomeno migratorio in continuo aumento”. “Alla Fondazione Roma Mediterraneo - ha affermato il sindaco Michele Emiliano - va il plauso della nostra città per aver promosso un’iniziativa dal grande valore culturale e storico che ci spinge a riflettere sulle dinamiche e le contraddizioni della contemporaneità”. “Questa pregevole mostra - ha ribadito l’assessore al Marketing territoriale Antonio Maria Vasile - ci invita a riflettere sul significato profondo del recupero della memoria di questo nostro passato. Un importante contributo alla risoluzione delle drammatiche problematiche che ci rimanda oggi il nostro mare Mediterraneo”.
Correda il percorso espositivo una ricca raccolta di documenti, effetti personali e oggetti originali, tra cui il modello in scala e lo spaccato del famoso transatlantico “Giulio Cesare”, la nave che negli anni Venti del secolo scorso portò in Argentina anche la famiglia di Papa Francesco.
Infine, visitando la mostra si scopriranno anche episodi inediti che intrecciarono la nostra storia con quella americana, come, ad esempio, un fondamentale e sconosciuto contributo alla Guerra di Secessione.
Una mostra, dunque, che è al contempo una grande e variegata ricostruzione storica e un evento che parla al cuore e alla coscienza collettiva del nostro Paese.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 12 al 28 gennaio tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 9,30 alle 12,30 e dalle ore 17,30 alle 20,30. Ingresso gratuito.
La grande esposizione, già allestita con successo a Napoli, Cosenza e, il mese scorso in edizione ridotta, presso il Ministero degli Affari Esteri, è una iniziativa della Fondazione Roma-Mediterraneo, presieduta dal prof. Emmanuele F.M. Emanuele, realizzata con il patrocinio del Comune di Bari.
Ricca di un incredibile materiale espositivo, la mostra si avvale dell’organizzazione di Civita Cultura. Curatore della rassegna è Francesco Nicotra, direttore dei Progetti speciali NIAF (National Italian American Foundation), che ha dato il suo patrocinio alla iniziativa.
La mostra narra la storia dell’emigrazione nelle Americhe seguendo un percorso di foto ed altre immagini su pannelli: dalle partenze di folle di disperati sulle “carrette del mare” di fine ‘800, fino ai successi raggiunti in tutti i campi, soprattutto negli Stati Uniti, dai discendenti dei nostri emigrati. Una storia che si snoda attraverso i periodi più difficili del ‘900, come le due guerre mondiali, il fascismo e la grande crisi economica degli anni ’30, che vide milioni di espatriati italiani in lotta al fianco degli americani.
“Una mostra toccante - ha dichiarato il prof. Emanuele - perché estremamente attuale in un momento storico come quello che stiamo vivendo, teatro (tra gli altri drammi) di un nuovo, consistente fenomeno migratorio in continuo aumento”. “Alla Fondazione Roma Mediterraneo - ha affermato il sindaco Michele Emiliano - va il plauso della nostra città per aver promosso un’iniziativa dal grande valore culturale e storico che ci spinge a riflettere sulle dinamiche e le contraddizioni della contemporaneità”. “Questa pregevole mostra - ha ribadito l’assessore al Marketing territoriale Antonio Maria Vasile - ci invita a riflettere sul significato profondo del recupero della memoria di questo nostro passato. Un importante contributo alla risoluzione delle drammatiche problematiche che ci rimanda oggi il nostro mare Mediterraneo”.
Correda il percorso espositivo una ricca raccolta di documenti, effetti personali e oggetti originali, tra cui il modello in scala e lo spaccato del famoso transatlantico “Giulio Cesare”, la nave che negli anni Venti del secolo scorso portò in Argentina anche la famiglia di Papa Francesco.
Infine, visitando la mostra si scopriranno anche episodi inediti che intrecciarono la nostra storia con quella americana, come, ad esempio, un fondamentale e sconosciuto contributo alla Guerra di Secessione.
Una mostra, dunque, che è al contempo una grande e variegata ricostruzione storica e un evento che parla al cuore e alla coscienza collettiva del nostro Paese.
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