Electrolux, sen. d’Ambrosio Lettieri: indignarsi non serve, la politica deve agire

BARI - “Indignarsi con la multinazionale Electrolux che vorrebbe tagliare i salari dei dipendenti italiani equiparandoli a quelli degli operai polacchi non solo non serve e non basta, ma non è quello che deve fare la politica a cui è invece demandata la responsabilità di trovare soluzioni.

Invece di menare il can per l’aia, il Governo farebbe bene ad affrontare concretamente, una volta per tutte, il nodo del cuneo fiscale. Ridurlo di almeno 20 punti percentuali sarebbe un primo e importante passo per mettere nelle condizioni, non soltanto la Electrolux, ma anche migliaia di aziende italiane e straniere  - che non investono, chiudono battenti o delocalizzano le proprie attività a favore di posti dove le tasse non sono una tagliola né per le imprese, né per i lavoratori – di restare in Italia, mantenere i posti di lavoro e ridiventare competitive. In questo modo si innescherebbe anche una miccia positiva per attrarre nuovi investimenti, in modo particolare al Sud.

Oggi, un operaio, su uno stipendio di 1500 euro lordi, riesce a portarsi a casa neanche mille euro.   E l’azienda è costretta a pagare più di 500 euro di tasse ad uno Stato che non ricambia neppure in servizi adeguati e burocrazia leggera.
È sul livello di tassazione che non conosce eguali in Europa che occorre intervenire. Il resto sono chiacchiere e demagogia. Di chiacchiere e demagogia il Paese muore”.
Lo dichiara in una nota il sen. d’Ambrosio Lettieri, capogruppo FI-PdL 12^ Commissione permanente Senato.

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