"Il ‘dejà vu' sull'aeroporto di Grottaglie"
BARI - “Il 23 gennaio scorso in quinta Commissione sono stato spettatore dell’ennesima proiezione del solito documentario sull’Arlotta che potrebbe divenire aeroporto per i voli civili.
Attori protagonisti del “dejà vu” l’assessore Giannini e l’amministratore unico AdP Acierno.
Io credo che sia Giannini che Acierno siano meri esecutori di una politica vendoliana drammaticamente baricentrica e che abbiano recitato dignitosamente la loro parte dichiarando di non avere alcuna preclusione per i voli civili dell’Arlotta.
Io personalmente non ci credo e preferisco conservare una salutare diffidenza..
Peraltro, è incomprensibile l’atteggiamento tenuto da un dirigente di AdP che avrebbe posto un costo triplo dei servizi di handling per l’Arlotta rispetto agli altri aeroporti pugliesi in ordine alla proposta pervenuta da un vettore svizzero di attivare un volo settimanale Taranto – Parma e viceversa.
E’ da tempo che esorto i miei colleghi a ‘non credere’ al canto in falsetto delle sirene baresi perché nonostante l’Arlotta sia stato inserito nei trentasei scali previsti dal Piano nazionale dei trasporti e quello regionale lo definisca aeroporto cargo, charter, doganale e comunitario purtroppo ad oggi la politica vendoliana ha fatto prevalere filosofie localistiche di appartenenza territoriale ed ideologica.
L’Arlotta per aprire ai voli civili dovrebbe esibire qualcosa che non ha perché quei requisiti legati al quadro di compatibilità finanziaria rispetto alle proposte del vettore e alla vocazione alla specializzazione dello scalo non gli sono stati mai riconosciuti.
Infatti per AdP non sono sufficienti i requisiti dimostrati dall’aeroporto grottagliese in ordine all’esistenza di un vasto bacino di raccolta di potenziali viaggiatori, una pista lunga oltre tre chilometri oltre alla presenza di altre caratteristiche peculiari in grado di qualificarlo come aeroporto idoneo ai voli civili.
E la vocazione dell’Arlotta come aeroporto cargo che ha avuto come illustri cantori l’ex amministratore unico AdP Di Paola ed oggi Giannini ed Acierno, in quale anno di questo secolo potrà compiersi tenuto conto delle abnormi difficoltà logistiche e finanziarie che intralciano la realizzazione del collegamento stradale porto di Taranto – aeroporto di Grottaglie?!
E da ultimo, ritengo che sia tragicamente esilarante ascoltare Giannini affermare che sta discutendo con Rfi per la messa in opera del collegamento ferroviario, quando Taranto, ombelico della pattumiera industriale pugliese proprio da Rfi è stata abbandonata a se stessa.
Da sempre il mio agire politico è stato ispirato a principi di democrazia e di legalità ed è per questo che valuterò in modo attento e scrupoloso se vi siano i presupposti sostanziali per presentare un esposto alla Procura della Repubblica competente al fine di accertare se l’operato di AdP abbia obbedito a criteri di legalità e di trasparenza in ordine ad episodi raccontati alla stampa dal dott. Giuseppe Cappello ex direttore dell’Enav-aeroporto di Taranto”.
A riferirlo in una nota il consigliere regionale del PdL-FI, Giuseppe Cristella.
Attori protagonisti del “dejà vu” l’assessore Giannini e l’amministratore unico AdP Acierno.
Io credo che sia Giannini che Acierno siano meri esecutori di una politica vendoliana drammaticamente baricentrica e che abbiano recitato dignitosamente la loro parte dichiarando di non avere alcuna preclusione per i voli civili dell’Arlotta.
Io personalmente non ci credo e preferisco conservare una salutare diffidenza..
Peraltro, è incomprensibile l’atteggiamento tenuto da un dirigente di AdP che avrebbe posto un costo triplo dei servizi di handling per l’Arlotta rispetto agli altri aeroporti pugliesi in ordine alla proposta pervenuta da un vettore svizzero di attivare un volo settimanale Taranto – Parma e viceversa.
E’ da tempo che esorto i miei colleghi a ‘non credere’ al canto in falsetto delle sirene baresi perché nonostante l’Arlotta sia stato inserito nei trentasei scali previsti dal Piano nazionale dei trasporti e quello regionale lo definisca aeroporto cargo, charter, doganale e comunitario purtroppo ad oggi la politica vendoliana ha fatto prevalere filosofie localistiche di appartenenza territoriale ed ideologica.
L’Arlotta per aprire ai voli civili dovrebbe esibire qualcosa che non ha perché quei requisiti legati al quadro di compatibilità finanziaria rispetto alle proposte del vettore e alla vocazione alla specializzazione dello scalo non gli sono stati mai riconosciuti.
Infatti per AdP non sono sufficienti i requisiti dimostrati dall’aeroporto grottagliese in ordine all’esistenza di un vasto bacino di raccolta di potenziali viaggiatori, una pista lunga oltre tre chilometri oltre alla presenza di altre caratteristiche peculiari in grado di qualificarlo come aeroporto idoneo ai voli civili.
E la vocazione dell’Arlotta come aeroporto cargo che ha avuto come illustri cantori l’ex amministratore unico AdP Di Paola ed oggi Giannini ed Acierno, in quale anno di questo secolo potrà compiersi tenuto conto delle abnormi difficoltà logistiche e finanziarie che intralciano la realizzazione del collegamento stradale porto di Taranto – aeroporto di Grottaglie?!
E da ultimo, ritengo che sia tragicamente esilarante ascoltare Giannini affermare che sta discutendo con Rfi per la messa in opera del collegamento ferroviario, quando Taranto, ombelico della pattumiera industriale pugliese proprio da Rfi è stata abbandonata a se stessa.
Da sempre il mio agire politico è stato ispirato a principi di democrazia e di legalità ed è per questo che valuterò in modo attento e scrupoloso se vi siano i presupposti sostanziali per presentare un esposto alla Procura della Repubblica competente al fine di accertare se l’operato di AdP abbia obbedito a criteri di legalità e di trasparenza in ordine ad episodi raccontati alla stampa dal dott. Giuseppe Cappello ex direttore dell’Enav-aeroporto di Taranto”.
A riferirlo in una nota il consigliere regionale del PdL-FI, Giuseppe Cristella.