BARI - Oltre 57 milioni di ore autorizzate dall’Inps per le diverse forme di cassa integrazione in Puglia. Sono numeri inquietanti, quelli diffusi dall’istituto di previdenza, che chiudono un 2013 difficile per la nostra economia regionale e che segnano il terzo peggior risultato dal 2008, anno di inizio della crisi. Pesante la media dell’anno dei lavoratori coinvolti: 28.053 cassintegrati a zero ore. Più dettagliatamente, in Puglia, nel 2013 con 20,7 milioni di ore la cassa integrazione ordinaria (Cigo) ha subìto un incremento di 5,6 punti percentuali (19,6 milioni nel 2012). In quanto concessa prevalentemente per le crisi aziendali, molto preoccupante è stato soprattutto il rialzo del 74,5% della cassa straordinaria (28,7 milioni di ore a fronte dei 16,5 milioni del 2012). Invece, causa l’incertezza dei fondi degli ammortizzatori in deroga, la cassa in deroga – con quasi 7,5 milioni di ore (contro 26,5 milioni del 2012) - ha segnato un decremento del 70,9% sul 2012. Purtroppo, vista la complessità degli indicatori economici, quest’ultimo “è un dato che lascia perplessi in quanto, il mancato e concreto finanziamento degli ammortizzatori in deroga, conduce le aziende a licenziare i lavoratori”.
E’ il commento del Segretario Generale della Uil Puglia e Bari, Aldo Pugliese, che giustifica così anche l’aumento delle vecchie domande di disoccupazione e di mobilità, laddove percorribili. Pertanto, è palese l’importanza della cassa in deroga che “va rifinanziata con immediatezza e costanza da parte del Governo Letta, in quanto consente nella nostra regione di salvaguardare, in media, circa 11 mila posti di lavoro”. Complessivamente, nel 2013, in Puglia la cassa integrazione è diminuita dell’8,8% sul 2012 ma, appunto, perché fortemente condizionata dalla riduzione della cassa in deroga e quindi dall’incapacità del Governo di dare continuità ad uno strumento tanto notevole quanto indispensabile per preservare posti di lavoro.
“Di fronte a questi dati fortemente negativi – commenta Aldo Pugliese- non si può che auspicare una rapida ripresa del nostro sistema economico attraverso la messa in atto di politiche ad hoc e dunque foriere di sana e stabile occupazione. La situazione di crisi congiunturale e tendenziale della Puglia e dell’intero Paese – chiosa il Segretario Generale della UIL regionale - obbliga le istituzioni a reagire alla caduta libera della nostra economia affinché i lavoratori, i giovani e i cittadini possano riacquisire la fiducia persa: i 3,3 milioni di italiani che ormai hanno rinunciato a cercare un lavoro, il triplo della media europea, rappresentano un campanello d’allarme che non può essere sottovalutato. Quindi, dare soluzione immediata a quelle emergenze che alimentano la disoccupazione. Determinante ai fini della ripresa economica è l’annosa questione della riduzione delle tasse sul costo del lavoro, tema sempre preannunciato ma mai concretizzato sia dal Ministro del Lavoro che da quello dell’Economia. Ciò produrrebbe notevoli ricadute positive sia per i lavoratori sia per le imprese. In altri termini, occorrono subito misure in grado di dare ossigeno al mercato del lavoro e consentire la ripresa dei consumi e dell’occupazione”.
E’ il commento del Segretario Generale della Uil Puglia e Bari, Aldo Pugliese, che giustifica così anche l’aumento delle vecchie domande di disoccupazione e di mobilità, laddove percorribili. Pertanto, è palese l’importanza della cassa in deroga che “va rifinanziata con immediatezza e costanza da parte del Governo Letta, in quanto consente nella nostra regione di salvaguardare, in media, circa 11 mila posti di lavoro”. Complessivamente, nel 2013, in Puglia la cassa integrazione è diminuita dell’8,8% sul 2012 ma, appunto, perché fortemente condizionata dalla riduzione della cassa in deroga e quindi dall’incapacità del Governo di dare continuità ad uno strumento tanto notevole quanto indispensabile per preservare posti di lavoro.
“Di fronte a questi dati fortemente negativi – commenta Aldo Pugliese- non si può che auspicare una rapida ripresa del nostro sistema economico attraverso la messa in atto di politiche ad hoc e dunque foriere di sana e stabile occupazione. La situazione di crisi congiunturale e tendenziale della Puglia e dell’intero Paese – chiosa il Segretario Generale della UIL regionale - obbliga le istituzioni a reagire alla caduta libera della nostra economia affinché i lavoratori, i giovani e i cittadini possano riacquisire la fiducia persa: i 3,3 milioni di italiani che ormai hanno rinunciato a cercare un lavoro, il triplo della media europea, rappresentano un campanello d’allarme che non può essere sottovalutato. Quindi, dare soluzione immediata a quelle emergenze che alimentano la disoccupazione. Determinante ai fini della ripresa economica è l’annosa questione della riduzione delle tasse sul costo del lavoro, tema sempre preannunciato ma mai concretizzato sia dal Ministro del Lavoro che da quello dell’Economia. Ciò produrrebbe notevoli ricadute positive sia per i lavoratori sia per le imprese. In altri termini, occorrono subito misure in grado di dare ossigeno al mercato del lavoro e consentire la ripresa dei consumi e dell’occupazione”.
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