ROMA - Entro il 15 febbraio ci sarà un "testo condiviso per superare il Senato e chiarire i poteri delle Regioni". Ad annunciarlo Matteo Renzi nel corso della Telefonata di Belpietro. "Siamo persone serie e andiamo avanti insieme proprio perchè non vogliano governare insieme".
Intesa Pd-Fi su modifiche a legge elettorale, delega al governo per ridisegnare collegi entro 45 giorni. Renzi: bene così, ora tocca a riforme e jobs act. Letta: buona notizia. Verdini: non temo voto segreto. Per minoranza Pd restano nodi da sciogliere. Sel: daremo battaglia; Mauro: non degna di democrazia matura.
E' QUASI FATTA PER 'ITALICUM' - La riforma della legge elettorale 'Italicum' sarà in Aula alla Camera il 30 gennaio nella seduta pomeridiana. A stabilirlo la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Non passa la richiesta dei "piccoli" partiti di spostare a febbraio l'approdo in Aula del testo, per dare più tempo alla Commissione Affari Costituzionali di discutere gli emendamenti all'Italicum. "Sul provvedimento c'è urgenza, deve andare in aula entro la fine del mese anche senza l'ok della Commissione", ribadisce il relatore forzista del provvedimento Francesco Paolo Sisto. Martedì nessun incontro Renzi-Berlusconi ma diverse telefonate tra i due leader. Il segretario democratico e il Cavaliere starebbero discutendo dell'ipotesi di alzare la soglia del premio di maggioranza dal 35 al 37 per cento.
E in serata è tornato a parlare il sindaco di Firenze, in un'intervista a Ballarò su Rai 3: "Anche Berlusconi oggi è a un bivio. La partita è complicata, noi abbiamo fatto un accordo molto serio che prevede alcuni paletti, ci sono un paio di ipotesi di emendamenti, io confido che si possa chiudere rapidamente". "Siamo a un passo dall'accordo su legge elettorale e riforme istituzionali, non si può buttare via questa occasione", ha aggiunto Renzi.
Ottimista anche Renato Brunetta: "L'accordo tra Forza Italia e Partito democratico regge, nonostante l'atteggiamento dei piccoli partiti", dice il capogruppo di Fi alla Camera.
Intesa Pd-Fi su modifiche a legge elettorale, delega al governo per ridisegnare collegi entro 45 giorni. Renzi: bene così, ora tocca a riforme e jobs act. Letta: buona notizia. Verdini: non temo voto segreto. Per minoranza Pd restano nodi da sciogliere. Sel: daremo battaglia; Mauro: non degna di democrazia matura.
E' QUASI FATTA PER 'ITALICUM' - La riforma della legge elettorale 'Italicum' sarà in Aula alla Camera il 30 gennaio nella seduta pomeridiana. A stabilirlo la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Non passa la richiesta dei "piccoli" partiti di spostare a febbraio l'approdo in Aula del testo, per dare più tempo alla Commissione Affari Costituzionali di discutere gli emendamenti all'Italicum. "Sul provvedimento c'è urgenza, deve andare in aula entro la fine del mese anche senza l'ok della Commissione", ribadisce il relatore forzista del provvedimento Francesco Paolo Sisto. Martedì nessun incontro Renzi-Berlusconi ma diverse telefonate tra i due leader. Il segretario democratico e il Cavaliere starebbero discutendo dell'ipotesi di alzare la soglia del premio di maggioranza dal 35 al 37 per cento.
E in serata è tornato a parlare il sindaco di Firenze, in un'intervista a Ballarò su Rai 3: "Anche Berlusconi oggi è a un bivio. La partita è complicata, noi abbiamo fatto un accordo molto serio che prevede alcuni paletti, ci sono un paio di ipotesi di emendamenti, io confido che si possa chiudere rapidamente". "Siamo a un passo dall'accordo su legge elettorale e riforme istituzionali, non si può buttare via questa occasione", ha aggiunto Renzi.
Ottimista anche Renato Brunetta: "L'accordo tra Forza Italia e Partito democratico regge, nonostante l'atteggiamento dei piccoli partiti", dice il capogruppo di Fi alla Camera.