BARI - I consiglieri regionali pugliesi Alfredo Cervellera e Michele Ventricelli, componenti del gruppo SEL criticano duramente la riforma elettorale che si sta concretizzando in queste ore: “ L’attuale riforma elettorale frutto dell’accordo tra Renzi-Berlusconi è anche peggiore del Porcellum. E' una doppia "porcata" che impedisce ai cittadini di scegliere i propri parlamentari, lasciando la palla sempre in mano ai partiti ed elimina la rappresentanza in Parlamento di quelle forze politiche che ricevono milioni di voti.
Una nota società di sondaggi ha accertato che la maggioranza degli italiani vorrebbe il ritorno alle preferenze per ridare rappresentanza ai territori e ai cittadini. Non si capisce perché il meccanismo di scelta possa essere utilizzato tranquillamente per le regionali e per le comunali e non per le elezioni nazionali. In questa maniera gli italiani sarebbero rappresentanti ancora una volta da nominati e non eletti.
Si potrebbe anche evitare eventuali distorsioni con l'istituzione di collegi uninominali, con candidati scelti liberamente dagli iscritti o dagli elettori col sistema di primarie obbligatorie e regolamentate dalla legge per evitare imbrogli o imposizioni”.
Proseguono i consiglieri regionali: “Su questo abbiamo notato finora, sia al recente Congresso che al Parlamento, un'afasia o incertezze da parte del gruppo Sel alla Camera.
Ci auguriamo che con l'avvio del percorso parlamentare, Sel insieme alle altre forze politiche possa condurre da protagonista una battaglia, non tanto per assicurare la sua sopravvivenza, ma come è stato affermato nel Congresso, per garantire la rappresentatività delle forze politiche e la voglia degli elettori di scegliere i propri rappresentanti.
Dal canto nostro, in Consiglio regionale in Puglia, ci apprestiamo a rivedere la legge elettorale tenendo salde le convinzioni sopra enunciate”.
Una nota società di sondaggi ha accertato che la maggioranza degli italiani vorrebbe il ritorno alle preferenze per ridare rappresentanza ai territori e ai cittadini. Non si capisce perché il meccanismo di scelta possa essere utilizzato tranquillamente per le regionali e per le comunali e non per le elezioni nazionali. In questa maniera gli italiani sarebbero rappresentanti ancora una volta da nominati e non eletti.
Si potrebbe anche evitare eventuali distorsioni con l'istituzione di collegi uninominali, con candidati scelti liberamente dagli iscritti o dagli elettori col sistema di primarie obbligatorie e regolamentate dalla legge per evitare imbrogli o imposizioni”.
Proseguono i consiglieri regionali: “Su questo abbiamo notato finora, sia al recente Congresso che al Parlamento, un'afasia o incertezze da parte del gruppo Sel alla Camera.
Ci auguriamo che con l'avvio del percorso parlamentare, Sel insieme alle altre forze politiche possa condurre da protagonista una battaglia, non tanto per assicurare la sua sopravvivenza, ma come è stato affermato nel Congresso, per garantire la rappresentatività delle forze politiche e la voglia degli elettori di scegliere i propri rappresentanti.
Dal canto nostro, in Consiglio regionale in Puglia, ci apprestiamo a rivedere la legge elettorale tenendo salde le convinzioni sopra enunciate”.
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