BARI - “Apprendere che, in barba a una crisi economica che obbliga lavoratori e pensionati a stringere la cinghia spesso oltre ogni limite umano e a un tasso di povertà che continua a crescere senza sosta, apprendiamo che i titolari dei vitalizi sborsati dalla Regione Puglia incasseranno un aumento di oltre il 3%, adeguamento che per la stragrande maggioranza dei cittadini pugliesi resta una chimera. Crediamo sia ora di sopprimere, una volta per tutte, i vitalizi, scardinando un sistema vizioso che rappresenta un insulto nei confronti di chi ogni giorno si barcamena per arrivare, neanche tanto degnamente, a fine mese”.
Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia e di Bari, chiede “un giro di vite decisivo e determinato sui costi della politica, che non si limiti all’eliminazione dei vitalizi, ma da effettuare ad ampio raggio, a cominciare dalla costellazione delle imprese così dette ‘partecipate’ dalla stessa Regione e dalle istituzioni locali in generale”.
“Ares, Arpa, Arem, Arti, Adisu, Pugliapromozione, Arif, Acquedotto Pugliese, Aeroporti di Puglia, Innovapuglia, Puglia Sviluppo, Teatro Pubblico Pugliese – spiega Pugliese - senza dimenticare le sei Asl e la Fiera del Levante pesano oltremodo sui bilanci della Regione e degli enti locali in generale, sottraendo spesso risorse fondamentali che invece potrebbero essere utilizzate per la crescita del tessuto economico, per lo stato sociale e per la tutela delle fasce sociali più in difficoltà. Gli enti inutili devono essere anch’essi soppressi e per ciò che concerne quelli indispensabili al funzionamento della macchina amministrativa, va invece messo in campo un monitoraggio serio sugli esborsi enormi sostenuti per retribuire la classe dirigente. Non è concepibile che ci sia qualcuno che guadagna oltre mille euro al giorno, senza contare benefit e quant’altro: è una questione etica e morale, prima ancora che economica, che la politica non può e non deve sottovalutare”.
Infine, Pugliese invita il Consiglio Regionale “a passare ai fatti, sebbene già con colpevole ritardo, deliberando la riduzione del numero di consiglieri a 50 e snellendo la Giunta a un massimo di dieci componenti, compreso il Presidente, con un limite di due assessori esterni, comunque motivandone la nomina sulla base di necessità tecniche e concrete. Attualmente sono ben 7 gli assessori esterni, che si aggiungono a 70 consiglieri regionali: un’esagerazione che stride parecchio con le difficoltà economiche del territorio rappresentato da chi, lautamente retribuito, siede nelle stanze dei bottoni”.
Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia e di Bari, chiede “un giro di vite decisivo e determinato sui costi della politica, che non si limiti all’eliminazione dei vitalizi, ma da effettuare ad ampio raggio, a cominciare dalla costellazione delle imprese così dette ‘partecipate’ dalla stessa Regione e dalle istituzioni locali in generale”.
“Ares, Arpa, Arem, Arti, Adisu, Pugliapromozione, Arif, Acquedotto Pugliese, Aeroporti di Puglia, Innovapuglia, Puglia Sviluppo, Teatro Pubblico Pugliese – spiega Pugliese - senza dimenticare le sei Asl e la Fiera del Levante pesano oltremodo sui bilanci della Regione e degli enti locali in generale, sottraendo spesso risorse fondamentali che invece potrebbero essere utilizzate per la crescita del tessuto economico, per lo stato sociale e per la tutela delle fasce sociali più in difficoltà. Gli enti inutili devono essere anch’essi soppressi e per ciò che concerne quelli indispensabili al funzionamento della macchina amministrativa, va invece messo in campo un monitoraggio serio sugli esborsi enormi sostenuti per retribuire la classe dirigente. Non è concepibile che ci sia qualcuno che guadagna oltre mille euro al giorno, senza contare benefit e quant’altro: è una questione etica e morale, prima ancora che economica, che la politica non può e non deve sottovalutare”.
Infine, Pugliese invita il Consiglio Regionale “a passare ai fatti, sebbene già con colpevole ritardo, deliberando la riduzione del numero di consiglieri a 50 e snellendo la Giunta a un massimo di dieci componenti, compreso il Presidente, con un limite di due assessori esterni, comunque motivandone la nomina sulla base di necessità tecniche e concrete. Attualmente sono ben 7 gli assessori esterni, che si aggiungono a 70 consiglieri regionali: un’esagerazione che stride parecchio con le difficoltà economiche del territorio rappresentato da chi, lautamente retribuito, siede nelle stanze dei bottoni”.