di Alfredo De Giuseppe (scrittore, regista, imprenditore) - Notizia del 17 gennaio scorso. Una suora sudamericana dell’Ordine delle Piccole Discepole di Gesù di Rieti ricoverata in Ospedale per forti dolori addominali, ha dato alla luce un bel maschietto a cui è stato dato il nome di Francesco.
Suor Maria ha dichiarato: “Non è possibile, non sapevo di essere incinta”.
Mi aspettavo che i suoi superiori dichiarassero che è stata opera dello Spirito Santo che ha concepito nel ventre di una suora immacolata (e benedetto sia il frutto del suo seno) e noi di fronte al mistero della fede non possiamo che inginocchiarci e pregare.
Pensavo che si potesse ripetere il vecchio schema miracolistico. Del resto, un concepimento senza padre oggi è una realtà consolidata, e invece la sua Madre Superiora, Suor Erminia, ha fatto una semplice, pragmatica dichiarazione: “ Ha fatto tutto da sola, siamo sconvolte e non sappiamo nulla, e ora che vuole che le dica: non ha saputo resistere alla tentazione, ma non ha fatto del male a nessuno”.
Quale migliore occasione, invece, per ripetere una favoletta che colpisce i cuori ormai da millenni e che tutto il mondo rispetta? E non viviamo forse in quei tempi bui che avrebbero bisogno di una nuova discesa dal Cielo, di un nuovo Messia?
Suor Maria sarà costretta a lasciare l’Ordine monacale e ad assistere solo suo figlio. Ma in tutta questa storia, che io mi sforzo di vedere per quello che appare, vi sono delle incongruenze: perché non credere alla piccola suora, proveniente da un paese povero e desolato? Perché non credere, come milioni hanno fatto con le visioni di Međugorje o con il profumo di Padre Pio, che vi sia la mano divina in un concepimento così innocente?
Non era una bella occasione da sfruttare per la credulità generale? Anche lei era da sola e non aveva testimoni, anche lei può dire di aver parlato con un’Entità esterna, anche lei merita il rispetto che la Chiesa dà a tutte le cose che non conosce.
Se con Maria di Nazareth qualcuno avesse avuto lo stesso atteggiamento che oggi suor Maria da Rieti ha subìto dai suoi superiori, nessuno conoscerebbe l’Ave Maria, dove la prima strofa recita il “piena di grazia”.
Tutte le religioni si fondano su fatti meravigliosamente incredibili, su avvenimenti non facilmente spiegabili, e nessuno ha mai insistito che quel povero falegname ebreo fosse il vero padre di Gesù, perché quando si costruisce un credo c’è bisogno di azioni caste compiute da umani straordinari, che hanno resistito alle loro debolezze e alle loro tentazioni.
Sulla castità delle donne, poi, si è costruito tutto un mondo, tutta una psicologia comportamentale, tutta la società moderna. E’ impressionante nella dichiarazione della Madre Superiora quel “ha fatto tutto da sola”, che potrebbe aprire nuovi scenari, santità mescolate alle nuove scienze.
Infatti, escludendo lo Spirito Santo (come tutti si sono affrettati a escludere), rimangono due ipotesi fantascientifiche: o Suor Maria ha provveduto a un’inseminazione artificiale per una naturale voglia di maternità, o qualche anziano vecchietto dell’ospizio dove lei lavorava ha approfittato di qualche pillola di Viagra.
Tutta la mia simpatia e la mia vera pietas per la donna Maria che ha concepito senza saperlo.
Suor Maria ha dichiarato: “Non è possibile, non sapevo di essere incinta”.
Mi aspettavo che i suoi superiori dichiarassero che è stata opera dello Spirito Santo che ha concepito nel ventre di una suora immacolata (e benedetto sia il frutto del suo seno) e noi di fronte al mistero della fede non possiamo che inginocchiarci e pregare.
Pensavo che si potesse ripetere il vecchio schema miracolistico. Del resto, un concepimento senza padre oggi è una realtà consolidata, e invece la sua Madre Superiora, Suor Erminia, ha fatto una semplice, pragmatica dichiarazione: “ Ha fatto tutto da sola, siamo sconvolte e non sappiamo nulla, e ora che vuole che le dica: non ha saputo resistere alla tentazione, ma non ha fatto del male a nessuno”.
Quale migliore occasione, invece, per ripetere una favoletta che colpisce i cuori ormai da millenni e che tutto il mondo rispetta? E non viviamo forse in quei tempi bui che avrebbero bisogno di una nuova discesa dal Cielo, di un nuovo Messia?
Suor Maria sarà costretta a lasciare l’Ordine monacale e ad assistere solo suo figlio. Ma in tutta questa storia, che io mi sforzo di vedere per quello che appare, vi sono delle incongruenze: perché non credere alla piccola suora, proveniente da un paese povero e desolato? Perché non credere, come milioni hanno fatto con le visioni di Međugorje o con il profumo di Padre Pio, che vi sia la mano divina in un concepimento così innocente?
Non era una bella occasione da sfruttare per la credulità generale? Anche lei era da sola e non aveva testimoni, anche lei può dire di aver parlato con un’Entità esterna, anche lei merita il rispetto che la Chiesa dà a tutte le cose che non conosce.
Se con Maria di Nazareth qualcuno avesse avuto lo stesso atteggiamento che oggi suor Maria da Rieti ha subìto dai suoi superiori, nessuno conoscerebbe l’Ave Maria, dove la prima strofa recita il “piena di grazia”.
Tutte le religioni si fondano su fatti meravigliosamente incredibili, su avvenimenti non facilmente spiegabili, e nessuno ha mai insistito che quel povero falegname ebreo fosse il vero padre di Gesù, perché quando si costruisce un credo c’è bisogno di azioni caste compiute da umani straordinari, che hanno resistito alle loro debolezze e alle loro tentazioni.
Sulla castità delle donne, poi, si è costruito tutto un mondo, tutta una psicologia comportamentale, tutta la società moderna. E’ impressionante nella dichiarazione della Madre Superiora quel “ha fatto tutto da sola”, che potrebbe aprire nuovi scenari, santità mescolate alle nuove scienze.
Infatti, escludendo lo Spirito Santo (come tutti si sono affrettati a escludere), rimangono due ipotesi fantascientifiche: o Suor Maria ha provveduto a un’inseminazione artificiale per una naturale voglia di maternità, o qualche anziano vecchietto dell’ospizio dove lei lavorava ha approfittato di qualche pillola di Viagra.
Tutta la mia simpatia e la mia vera pietas per la donna Maria che ha concepito senza saperlo.