Michele Cifarelli, il barese che salvò gli Ebrei con il carcere
di Nicola Zuccaro - Nel ricordo annuale della Shoah (Giorno della Memoria) a salire agli onori della Storia c'è anche un barese: Michele Cifarelli. Negli anni fra il 1938 e il 1939, dopo aver vinto il Concorso
in Magistratura, Cifarelli fu arrestato per aver favorito la fuga di alcuni ebrei.
La detenzione fu eclatante poichè, ricoprendo l'incarico di sostituto procuratore del Regno, rappresentò il primo caso di un magistrato tanto coraggioso al punto da opporsi a quel regime che, nel contempo, aveva promulgato le Leggi Razziali.
La rivelazione di questo retroscena è coincisa con la vigilia del Settantesimo Anniversario del Congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale celebrato il 28 e il 29 gennaio 1944 presso il Teatro Piccinni in Bari e nel corso del quale Cifarelli per il suo incarico di dirigente del Partito d'Azione ricoprì un ruolo di protagonista attivo sia nell'organizzazione che nel dibattito congressuale.
La detenzione fu eclatante poichè, ricoprendo l'incarico di sostituto procuratore del Regno, rappresentò il primo caso di un magistrato tanto coraggioso al punto da opporsi a quel regime che, nel contempo, aveva promulgato le Leggi Razziali.
La rivelazione di questo retroscena è coincisa con la vigilia del Settantesimo Anniversario del Congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale celebrato il 28 e il 29 gennaio 1944 presso il Teatro Piccinni in Bari e nel corso del quale Cifarelli per il suo incarico di dirigente del Partito d'Azione ricoprì un ruolo di protagonista attivo sia nell'organizzazione che nel dibattito congressuale.