Milan, svanito l'effetto-Seedorf: l'Udinese passeggia in semfinale, addio Coppa Italia

di Luca Losito - Il “nuovo” Milan crolla alla seconda uscita, dopo una vittoria d'esordio comunque non pienamente convincente, e abbandona la Coppa Italia. L'Udinese vola in semifinale. I rossoneri tornano a mostrare limiti e difetti già visti nell'era Allegri, in maniera addirittura superiore, per una delle peggiori prestazioni stagionali. L'effetto-Seedorf, millantato soprattutto da Berlusconi e qualche “aficionados”, è già svanito. Come preannunciato al momento del cambio allenatore, a questa squadra servivano rinforzi più che nuove impostazioni tattiche che stanno generando solo maggiore scompiglio nella squadra.

Le idee dell'olandese si vedono solo ad inizio gara. Il Milan aggredisce i friulani in tutto il campo e i frutti si vedono: bella azione in cui partecipano tutti i 4 attaccanti rossoneri, conclusa dal tap-in vincente di Balotelli su invito di Birsa. 1-0 per il Diavolo, bianconeri storditi. La banda di Seedorf preme e sfiora il raddoppio, ma dopo il 25' si arresta. Gli ospiti, col passare dei minuti, acquistano fiducia e metri di campo. Al 43' la prima svolta: Emanuelson stende Widmer, è rigore, dal dischetto Muriel fa 1-1. Il primo tempo finisce nello stesso modo in cui comincia la ripresa: ospiti all'attacco. I rossoneri, piano piano, spariscono dal campo. La squadra di Guidolin crea gioco e occasioni, ma in zona gol sprecano. Fino al 78', quando Nico Lopez finalizza con spietatezza un contropiede perfetto. L'1-2 atterrisce la squadra di Seedorf, che non reagisce più.

Finisce così, il Milan saluta un altro possibile obiettivo stagionale. L'ennesimo. E' evidente che la cura-Seedorf non sia sufficiente a questo Milan, inutile illudersi e illudere i tifosi con paragoni opportuni verso Sacchi e Capello, due scommesse vinte anche perché allora il Presidente metteva a disposizione degli allenatori delle rose fantastiche. Imparagonabili. Tutti i riferimenti al passato sono dunque insensati, almeno finchè Berlusconi non deciderà di tornare ad essere davvero il numero 1 del club milanese.

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