MOLFETTA (BA) - Un reportage fotografico sulla storia dei campi di Auschwitz e Birkenau: è il progetto "I luoghi della memoria", promosso per la prima volta in Italia, all’interno di un centro commerciale, in occasione della Giornata della Memoria dedicata al ricordo delle vittime della Shoah.
Dal 27 gennaio al 27 febbraio, le fotografie realizzate dal fotografo barese Vincenzo Catalano (oramai noto in tutto il mondo) saranno esposte all’interno della galleria commerciale, per offrire al visitatore l’opportunità di riflettere sulle responsabilità del passato.
Immagini dall’inferno. Auschwitz e Birkenau sono i simboli del più devastante eccidio di massa della storia dell’umanità , l’Olocausto. I luoghi dell’annientamento di milioni di persone, considerate inferiori in base ai criteri razziali elaborati dalla dottrina nazionalsocialista. I luoghi delle camere a gas, delle esecuzioni sommarie, delle iniezioni al fenolo, del lavoro coatto,della fame, delle sevizie, delle sperimentazioni scientifiche messe in opera da spietati medici nazisti sui prigionieri usati come cavie, i luoghi del terrore indiscriminato. Un terrore che inizia ben prima del momento in cui si aprono per la prima volta le porte dei campi di sterminio, e non termina certo, quando vengono spenti i suoi forni crematori.
“Non dimenticare - spiega Walter Levati direttore del centro commerciale - è un’esigenza storica, che richiama il genere umano allo studio di quanto accaduto in quei tragici giorni e, alla riflessione collettiva. Per questo anche noi, come avviene oramai in tutta Europa, il 27 gennaio, abbiamo deciso di celebrare la “Giornata della memoria”, ricordando i momenti più toccanti del furor germanicus ai danni dei popoli chiamati “inferiori”, e invitando tutti a riflettere sugli errori ed orrori commessi da prepotenti. Credo proprio che nell’intera storia dell’umanità non ci sia dramma consumato in modo più crudele e spietato ai danni dell’uomo”.
La mostra ricostruisce la storia dei campi di Auschwitz e Birkenau, partendo da un corposo reportage del fotografo Vincenzo Catalano. Oltre agli scatti inediti dell’artista, il progetto attinge ai documenti e alle immagini attualmente accessibili, all’ampia letteratura sull’argomento, nonché naturalmente ai repertori fotografici d’archivio.
Centoventi di queste immagini agghiaccianti, ci mettono davanti agli orrori commessi in quei luoghi più delle parole e, danno vita ad un’installazione fotografica che sarà aperta al pubblico fino al 27 febbraio. Gli scatti richiamano i momenti di vita quotidiana nel lager: il risveglio brutale, l’allineamento sul piazzale dell’appello, le marce forzate a piedi nudi nella neve, le capanne fatiscenti, le fucilazioni, i forni.
Tutte le foto sono certificate dal Museo Statale di Auschwitz Birkenau e riportano il logo del Museo con la dicitura PATRIMONIO MUNDIAL - PATRIMOINE MONDIAL - WORL HERITAGE.
L’iniziativa organizzata dal Centro Commerciale Gran Shopping Mongolfiera di Molfetta apre una finestra sulle pagine più tristi della storia dell’umanità . Unica nel suo genere, la rassegna fotografica, apprezzatissima dall’Assessore Regionale all’Istruzione Alba Sasso, che visiterà personalmente la mostra nella mattinata del 7 febbraio, è aperta anche alle scuole, che sono invitate a partecipare.
Dal 27 gennaio al 27 febbraio, le fotografie realizzate dal fotografo barese Vincenzo Catalano (oramai noto in tutto il mondo) saranno esposte all’interno della galleria commerciale, per offrire al visitatore l’opportunità di riflettere sulle responsabilità del passato.
Immagini dall’inferno. Auschwitz e Birkenau sono i simboli del più devastante eccidio di massa della storia dell’umanità , l’Olocausto. I luoghi dell’annientamento di milioni di persone, considerate inferiori in base ai criteri razziali elaborati dalla dottrina nazionalsocialista. I luoghi delle camere a gas, delle esecuzioni sommarie, delle iniezioni al fenolo, del lavoro coatto,della fame, delle sevizie, delle sperimentazioni scientifiche messe in opera da spietati medici nazisti sui prigionieri usati come cavie, i luoghi del terrore indiscriminato. Un terrore che inizia ben prima del momento in cui si aprono per la prima volta le porte dei campi di sterminio, e non termina certo, quando vengono spenti i suoi forni crematori.
“Non dimenticare - spiega Walter Levati direttore del centro commerciale - è un’esigenza storica, che richiama il genere umano allo studio di quanto accaduto in quei tragici giorni e, alla riflessione collettiva. Per questo anche noi, come avviene oramai in tutta Europa, il 27 gennaio, abbiamo deciso di celebrare la “Giornata della memoria”, ricordando i momenti più toccanti del furor germanicus ai danni dei popoli chiamati “inferiori”, e invitando tutti a riflettere sugli errori ed orrori commessi da prepotenti. Credo proprio che nell’intera storia dell’umanità non ci sia dramma consumato in modo più crudele e spietato ai danni dell’uomo”.
La mostra ricostruisce la storia dei campi di Auschwitz e Birkenau, partendo da un corposo reportage del fotografo Vincenzo Catalano. Oltre agli scatti inediti dell’artista, il progetto attinge ai documenti e alle immagini attualmente accessibili, all’ampia letteratura sull’argomento, nonché naturalmente ai repertori fotografici d’archivio.
Centoventi di queste immagini agghiaccianti, ci mettono davanti agli orrori commessi in quei luoghi più delle parole e, danno vita ad un’installazione fotografica che sarà aperta al pubblico fino al 27 febbraio. Gli scatti richiamano i momenti di vita quotidiana nel lager: il risveglio brutale, l’allineamento sul piazzale dell’appello, le marce forzate a piedi nudi nella neve, le capanne fatiscenti, le fucilazioni, i forni.
Tutte le foto sono certificate dal Museo Statale di Auschwitz Birkenau e riportano il logo del Museo con la dicitura PATRIMONIO MUNDIAL - PATRIMOINE MONDIAL - WORL HERITAGE.
L’iniziativa organizzata dal Centro Commerciale Gran Shopping Mongolfiera di Molfetta apre una finestra sulle pagine più tristi della storia dell’umanità . Unica nel suo genere, la rassegna fotografica, apprezzatissima dall’Assessore Regionale all’Istruzione Alba Sasso, che visiterà personalmente la mostra nella mattinata del 7 febbraio, è aperta anche alle scuole, che sono invitate a partecipare.