Nettuno, 70 anni dopo quella spiaggia è ancora 'contesa'
di Cosimo Ventafridda - Il 22 gennaio del 1944 è ormai storia: le truppe alleate sbarcarono sul litorale a sud di Roma con l’intento di aggirare la temibile Linea Gustav. Questa operazione, nota anche con il nome di “Operazione Shingle”, aveva lo scopo di tagliare i rifornimenti di viveri e mezzi ai tedeschi asserragliati lungo la Linea e sbloccare la situazione di stallo a Montecassino.
Il luogo prescelto era il litorale della città di Nettunia (nome sotto cui erano unite le città di Anzio e Nettuno all’epoca dello sbarco) e in modo particolare tre spiagge: la “X Ray Beach”, la “Peter Beach” e la “Ranger Beach”. Quella mattina i mezzi anfibi sbarcarono uomini, armi e mezzi su un tratto di costa che va Tor San Lorenzo (attualmente frazione di Ardea) sino a Torre Astura (attualmente nel territorio comunale di Nettuno).
L’operazione vide complessivamente coinvolti oltre 70.000 uomini, 500 cannoni, 250 carri armati e ben 2.500 veicoli di vario tipo. Lo sbarco delle truppe continuò sino al 31 gennaio consentendo ai primi avamposti britannici ed americani di iniziare ad addentrarsi (seppure cautamente) nell’entroterra pontino. Roma attendeva solo d’essere liberata. Il resto è storia.
Ciò che magari non è scritto sui libri è che settant’anni dopo quelle spiagge sono tuttora contese da nettunesi e anziati. “Chi e dove sbarcarono prima?”: questa è la domanda della discordia.
Forte è la storica rivalità tra le due cittadine, che vivono in pratica incollate l’una all’altra, e ogni anno si rinnova e rinvigorisce alla luce di questo anniversario storico.
I cittadini – cugini delle due cittadine non se le mandano a dire e ogni occasione, ogni evento o accadimento è motivo di sfottò e discussioni. Nemmeno le autorità politiche locali si risparmiano, cercando di non sfigurare agli occhi dei loro concittadini. Per sessantanove edizioni, infatti, i festeggiamenti sono stati celebrati insieme dai due comuni, ma il settantesimo (svoltosi dal 22 al 26 gennaio scorso) ha visto manifestazioni separate e soprattutto concomitanti.
Chissà, forse quest’anno il tintinnio dei dollari dei turisti americani arrivati nei due comuni ha reso ancor più vivace il dibattito (quindi non più per una mera questione di campanilismo)? Ai posteri la sentenza… un anno passa in fretta!
Il luogo prescelto era il litorale della città di Nettunia (nome sotto cui erano unite le città di Anzio e Nettuno all’epoca dello sbarco) e in modo particolare tre spiagge: la “X Ray Beach”, la “Peter Beach” e la “Ranger Beach”. Quella mattina i mezzi anfibi sbarcarono uomini, armi e mezzi su un tratto di costa che va Tor San Lorenzo (attualmente frazione di Ardea) sino a Torre Astura (attualmente nel territorio comunale di Nettuno).
L’operazione vide complessivamente coinvolti oltre 70.000 uomini, 500 cannoni, 250 carri armati e ben 2.500 veicoli di vario tipo. Lo sbarco delle truppe continuò sino al 31 gennaio consentendo ai primi avamposti britannici ed americani di iniziare ad addentrarsi (seppure cautamente) nell’entroterra pontino. Roma attendeva solo d’essere liberata. Il resto è storia.
Ciò che magari non è scritto sui libri è che settant’anni dopo quelle spiagge sono tuttora contese da nettunesi e anziati. “Chi e dove sbarcarono prima?”: questa è la domanda della discordia.
Forte è la storica rivalità tra le due cittadine, che vivono in pratica incollate l’una all’altra, e ogni anno si rinnova e rinvigorisce alla luce di questo anniversario storico.
I cittadini – cugini delle due cittadine non se le mandano a dire e ogni occasione, ogni evento o accadimento è motivo di sfottò e discussioni. Nemmeno le autorità politiche locali si risparmiano, cercando di non sfigurare agli occhi dei loro concittadini. Per sessantanove edizioni, infatti, i festeggiamenti sono stati celebrati insieme dai due comuni, ma il settantesimo (svoltosi dal 22 al 26 gennaio scorso) ha visto manifestazioni separate e soprattutto concomitanti.
Chissà, forse quest’anno il tintinnio dei dollari dei turisti americani arrivati nei due comuni ha reso ancor più vivace il dibattito (quindi non più per una mera questione di campanilismo)? Ai posteri la sentenza… un anno passa in fretta!